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Transcript

Trinità

Immagine 1- il pittore Guido Reni

Alessandro Bruini IV B

Riconoscimento

La Trinità è una pala d'altare realizata nel 1625/1626 da Guido Reni (imm. 1) per l'altare della Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini di Roma (imm. 2), dove è conservata tutt'oggi e venne commissionata da cardinale Ludovico Ludovisi (imm. 3). Ha dimensioni 564x301 cm evenne realizzata con olio su tela.

Riconoscimento

Immagine 2- Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini di Roma

Immagine 3- il cardinale Ludovico Ludovisi (Bologna 1595- ivi 1632), collezionista d'arte e committente dell'opera

Descrizione

L'opera raffigura 7 personaggi principali: Cristo sulla croce, Dio Padre e la colomba sull'asse verticale e due coppie di angeli, una sul livello inferiore (che venerano Cristo) e una sul livello intermedio della pala (che sorregge la croce). Attorno a Dio (con le mani aperte, distese in fuori) si sviluppa in un cielo dorato una schiera di angeli, con gli sguardi rivolti parzialmente verso il Signore e parzialmente fuori dalla pala.

Descrizione

Immagine 4- Trinità

Analisi formale

Analisi formale ed espressiva

La struttura dell'opera è articolata su più livelli: inferiore, intermedio e superiore, disposti in maniera simmetrica rispetto all'asse verticale. Un altro aspetto di grande maestria compositiva è la ripartizione della scena in figure geometriche (principalmente un triangolo formato dal piede della croce, dalle braccia aperte di Dio- che hanno corrispondenza con quelle di Gesù- e due circonferenze, una descritta dalla schiera degli angeli e dalle braccia di Gesù e avente centro nella figura di Dio, e una più piccola in alto descritta dalle bracia del Padre)- imm. 5.

Immagine 5- schema compositivo della Trinità

Uso del colore e luce

Grande attenzione richiede anche l'uso del colore nell'opera. Sono impiegati il giallo (nelle sue varie sfumature) per la parte superiore, che conferisce grande luminosità alla sommità della pala (che abbraccia lo stesso Dio Padre); il bianco e il grigio per le nuvole nella parte intermedia e l'azzurro nella parte inferiore (la loro distribuzione è simmetrica, ma il giallo e l'azzurro sono assai preponderanti per lo sfondo, come si può notare nell'imm. 6). Da notare sono poi i contrasti tra i ben realizzati panneggi e gli sfondi: il perizoma di Gesù è di color malva, in accordo con il colorito livido del corpo e con lo sfondo azzurro (imm. 7), mentre il piviale violaceo di Dio (imm. 8) è bordato da una fascia anch'essa violacea ed è realizzato in damasco d'oro su fondo rosso (il piviale ben contrasta sia con la tunica bianca, sia con lo sfondo giallo, di cui il viola è complementare).

Immagine 6- ripartizione quantitativa del colore dello sfondo

Immagini 7 (sopra) e 8 (sotto): particolari del perizoma di Gesù e del piviale di Dio

Analisi espressiva

Per quanto riguarda la simbologia presente nell'opera, in primo luogo, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, successivamente, dei simboli possono essere trovati nelle figure geometriche, poiché la circonferenza descritta dalle mani di Dio e quella dalle mani di Cristo rappresentano la vicinanza al Signore (posto al centro della porzione superiore). Le braccia distese dei personaggi principali, infine, rappresentano l'abbraccio di amore universale.

Confronti: composizione geometrica

Confronti con altre opere

Un aspetto ricorrente nelle altre opere di Reni è la composizione geometrica. Exempli gratia: in Atalanta e Ippomane (imm. 11) i personaggi sono inglobati all'interno di due grandi triangoli ai lati dell'opera e dvidono in due rettangoli la scena (imm. 12); nella Strange degli Innocenti (imm. 9) i personaggi descrivono tre trinagoli, uno con l'apice rivolto verso l'alto (vicino agli angioletti con in mano le foglie di palma- triangolo DEF), uno con l'apice verso il basso (triangolo ABC) e un terzo triangolo centrale formato dalle tre donne accovacciate che contribuisce a dare spazialità. Un ultimo elemento presente nella Strage degli innocenti è il pugnale del carnefice di sinistra, posto sull'asse centrale del dipinto, come per i personaggi principali della Trinità.

9

10

11

12

Immagini 9, 10, 11 e 12: la Strage degli Innocenti (9, 10), Atalanta e Ippomene (11, 12) e rispettivi schemi compositivi)

Uso del colore in altre opere

Colori

Guido Reni ha, infine, saputo ben disporre il colore anche nelle sue altre opere (in particolare nelle vesti, che sapeva realizzare con grande maestria, come diceva lo storico dell'arte Giovan Pietro Bellori- imm. 13). In Nesso e Deianira (imm. 14), per esempio, il nostro occhio viene catturato dalla veste rossa e gialla di Deianira , che si confonde con quella rosa del centauro. Il colore è ben utilizzato anche nei drappi di Atalanta e Ippomene (imm. 11) e del Sansone vittorioso (imm. 15), dove il giallo della veste ben contrasta con lo sfondo scuro.

Immagini 14 e 15: Nesso e Deianira (sinistra) e Sansone vittorioso (destra)

Immagine 13: l'antiquario e storico dell'arte Giovan Pietro Bellori (Roma 1613 - ivi 1696)

Bibliografia

  • https://www.progettostoriadellarte.it/2020/03/29/guido-reni/#:~:text=Arrivato%20a%20Roma%20port%C3%B2%20a,34%20della%20chiesa%20di%20San
  • https://www.youtube.com/watch?v=9am8Bc8y6W0
  • https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-pietro-bellori
  • https://www.treccani.it/enciclopedia/ludovico-ludovisi_%28Dizionario-Biografico%29/

Bibliografia

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