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Nutrirsi è fondamentale. Tanto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nutrizione adeguata e salute sono da considerarsi diritti umani fondamentali, assai correlati l’uno all’altro. Lo stato di salute delle popolazioni, sia ricche che povere, del pianeta è fortemente influenzato dal livello e dalla qualità della nutrizione. Una dieta corretta è un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie, e di gestione e trattamento in molte altre. Secondo l’Oms, ad esempio, sono quasi tre milioni le vite che si potrebbero salvare ogni anno nel mondo grazie a un consumo sufficiente di frutta e verdura fresca.
La tutela alla salute è il più importante dei diritti sociali a cui fa riferimento l'articolo 32 della Costituzione,cioè quei diritti riconosciuti all'individuo al fine di eliminare la disparità sociale,e rendere effettivo l'esercizio delle libertà civili e politiche.
Lo stato assume un ruolo significativo per render effettivi i diritti riconosciuti per garantire il Principio di uguaglianza.
L'art.32 della Costituzione riconosce e tutela il diritto alla salute come fondamentale nell'interesse della società. Un diritto riconosciuto non solo ai cittadini ma a tutte le persone sul territorio,che ha per contenuto la tutela dell'integrità fisica e psichica della persona umana.
La Costituzione,colpisce la salute come: uno stato di benessere fisico,mentale e sociale .Il diritto alla salute nell'interesse della società, si organizza meglio se coloro che vivonoe operano sul territorio sono individui strani.
Il diritto alla salute non comporta l'obbligo di curarsi da parte della persona.La libertà personale dell'individuo viene garantita nell'ambito del diritto alla salute.
L'art.32 della Costituzione,stabilisce che nessuno può essere sottoposto a determinate cure,contro la sua volontà,tranne nei casi previsti dalla legge. Soltanto se la malattia può risultare pericolosa per la collettività,la prestazione sanitaria può diventare obbligatoria.In questo caso va intesa la normativa sulle vaccinazioni obbligatorie,che hanno importanza per la prevenzione di malattie.In ogni caso i trattamenti sanitari devono assicurare il rispetto della persona umana e di tutti diritti di libertà riconosciuti e garantiti ad ogni persona della Costituzione.Nessun individuo potrà essere costretto a donare il proprio sangue o consentire trapianti dei propri organi.
L'Art.32 della Costituzione stabilisce che per coloro che non sono in grado di affrontare le spese necessarie per curarsi sono previste cure gratuite. Il principio è stato reso effettivo con l'Istituzione del Servizio Sanitari Nazionale,introdotto nel 1978.
L'art.32 oltre che offrire dei servizi consiglia di seguire una dieta equilibrata e sostenibile,come la Dieta Mediterranea che fa bene alla salute.
DISTURBI ALIMENTARI
Questa immagine rappresenta la statistica delle persone colpite dai disturbi alimentari:
notiamo che 3 milioni di italiani sono colpiti da anoressia,bulimia e disordini alimentari;
i soggetti colpiti sono le donne con una percentuale del 98%,e gli uomini con una percentuale del 3,2%. Notiamo anche che 7,5 milioni sono le persone coinvolte a livello familiare;la fascia d'età più colpita è quella dei 14-35 anni.
Nutrion disorders can be particulary serious in children and teenagers,since they interfere with growth and development,and may lead to many health problems.
Bulimia
Bulimia is a serious mental illness.People with bulimia are caught in a cycle of eating large quantities of food,and the vomiting,taking laxatives or diuretics,in order to prevent weight gain.
Obesity is related to an unhealthy diet,because a high-calorie diet combined with physical inactivity will most likely result in excessive weight gain.
Anorexia is a serious mental health problem.
People with anorexia restrict the amount of food they eat and exercise excessively in order to keep their weight as low as possible.
Durante il Medioevo le carni, le verdure e la frutta di qualità migliore erano destinate, in gran parte, alla tavola del ricco. Pochi potevano permettersi la carne consumata sotto sale; per lo più era carne di maiale, di agnello o di pollo.
I ricchi potevano contare anche sulle riserve di caccia.La carne accessibile ai contadini era solo quella del maiale che nutrivano con gli avanzi dei signori.
I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta.
C'erano poi ortaggi e legumi: lattughe, rape, cipolle, zucche, cavoli. Si mangiavano uova e nel 300 era in aumento il consumo di formaggi e latticini.
Il burro veniva normalmente usato quando era irrancidito. Di rado si consumava carne bovina, perché i buoi erano preziosi, erano bestie da lavoro.
Nelle case dei ricchi, le tavole erano spesso smontabili : alcune assi erano appoggiate su dei cavalletti. Anche nei pranzi più sontuosi le stoviglie erano ridotte al minino: un piatto, un bicchiere, un cucchiaio. Un coltello, doveva bastare per diversi commensali: era appoggiato al piatto di portata e serviva solo per tagliare via la propria porzione di carne. Le forchette non esistevano: si mangiava con le mani.
Tra le principali concause nel generare deperimento organico e alterazioni metaboliche preponderanti nelle forme epideniche, ricordiamo:
AVITAMINOSI
L’80% delle persone che vivevano in Europa era affetto da una forma più o meno grave di avitaminosi. La mancanza di cibi freschi provocava polinevriti, tracomi, glaucomi, poliomelite e di frequente rachitismo infantile diffuso, che quando non era mortale, riempiva di storpi le strade, le scalinate, l'interno delle cattedrali.
TOSSICITÀ
Se elenchiamo i tossici ambientali (massimamente nei cibi)per un uomo vissuto nel Medioevo è facile comprendere come essi possano essere profondamente diversi da quelli cui siamo esposti oggi.
Tale tossicità era una delle principali cause di malattia, compromettendo i meccanismi di difesa ed il metabolismo, nonostante la grande duttilità del fegato che era comunque in grado di svolgere egregiamente le sue funzioni come lo è oggi.
La denutrizione favorisce il diffondersi di epidemie.
Anche chi non moriva di fame era comunque denutrito; il suo organismo si indeboliva ed era quindi più soggetto alle malattie che facilmente lo potevano condurre alla morte.
Carestie ed epidemie fanno diminuire la popolazione.
La malnutrizione e le pessime condizioni igieniche favorirono la frequente esplosione di epidemie.
Il bacillo della peste, ad esempio (che viene trasmesso dalle pulci e dai topi) si impiantò in Europa e vi rimase per 3 secoli.
In Italia, ad esempio, oltre che nel 1348-50 ci furono grandi epidemie di peste nel 1360-63, nel 1371-74, nel 1381-84, nel 1388-90 e nel 1398-1440.
Quindi nell’arco di quarantun anni, dal 1360 al 1400, gli anni di epidemie furono ben diciotto.
La popolazione europea che nel 1300 era di circa 73 milioni, nel 1400 era calata a 45 milioni e il livello del 1300 venne nuovamente raggiunto solo verso il 1550.
A seconda dei luoghi dal 30 al 50% della popolazione europea scomparve a seguito delle varie affezioni epidemiche.
Città e villaggi si spopolarono, le case si svuotarono: fu una catastrofe.
Poche regioni vennero risparmiate dal flagello (o colpite meno duramente): tra queste l’Olanda, dove non a caso la pesca e l’allevamento del bestiame, erano fiorenti e perciò gli abitanti avevano un’alimentazione più abbondante.
Nel Medioevo avvenne un collasso mercantile, e l' economia non garantì sempre l’approvvigionamento nelle varie sedi.
Il declino delle città favorì la crisi di ogni potere, e la società emersa dalle rovine di Roma, non permise la centralizzazione di base ed energia specialmente economica.
Si ebbe un peculiare sviluppo dell' economia agricola. In questo campo si verificarono due fenomeni: la scomparsa della schiavitù e la formazione della economia curtense. La crisi demografica del primo millennio contribuì alla riorganizzazione dell' economia agricola.
Nell' alto Medioevo, l' economia agricola sosteneva tutta l' organizzazione sociale. In questo periodo ci furono due categorie di lavoratori della terra: quelli che possedevano il bestiame e quelli che non lo possedevano. Le produzioni principali erano: grano, vino, formaggio, e la raccolta di castagne e ghiande.
In questo periodo le terre vengono date in affitto a seconda del mercato, o in beni culturali o in denaro. Questo portò ad una ripresa della attività mercantile e ad una rinascita dei centri urbani. In questo modo il contadino non era più obbligato a vendere il proprio lavoro, ma solo quello che produceva. In questo periodo ricomparvero perfino le corvees, i contadini non potevano più lasciare fondi e i signori decisero di far contrarre matrimoni con i figli degli agricoli.
Gioacchino Rossini, tra musica e cibo.
Gioacchino Rossi nacque a Pesaro il 29 febbraio del 1792 e morì a Passy il 13 novembre del 1868.
Famosissimo artista della musica conosciuto e apprezzato in tutto il Mondo, è noto anche per la sua passione per il mondo del cibo e della cucina, uno degli artisti che più di tutti ha saputo coniugare musica e cucina, i due suoi più grandi amori.
Una passione che si manifestava non solo nella scelta e consumo di cibi e vini eccellenti, ma anche nel modo abbondante e vorace di mangiare.Personaggi di rilievo del panorama politico, artistico e culturale frequentavano la sua casa parigina e quindi la sua tavola. Dumas e Verdi, pilastri della cultura musicale e letteraria e della gastronomia, sono solo due (importanti) esempi.Il suo buongusto non si limitava ai prodotti italiani. Presso la sua dimora francese faceva pervenire infatti il meglio delle materie prime italiane ed europee accuratamente scelte, tutte estremamente raffinate. Altro aspetto a cui attribuiva enorme importanza (come del resto si può dedurre) è l'abbinamento cibo-vino che doveva essere impeccabile per esaltare al meglio non solo le caratteristiche delle pietanze ma anche quelle dei vini stessi.
Attraverso i suoi scritti e le sue corrispondenze private, oltre che alle opere, si riesce a tracciare un quadro completo e sofisticato di questo personaggio diviso tra cucina e musica.
Tra i piatti e prodotti preferiti di certo spiccavano il tacchino farcito, la pasta ripiena ed i prodotti genuini italiani (anche umili e semplici) che gli ricordavano la sua terra e l'infanzia.
Un artista particolare insomma, estremamente raffinato e capace nella musica ma anche nella cultura gastronomica, un esempio tipico di gourmet insomma, ovvero non solo chi ama i prodotti alimentari ma ne conosce le caratteristiche organolettiche, produttive e sa abbinarli per esaltarli al meglio. Un uomo che sapeva scegliere, anche in fatto di cibo, e che sarebbe fondamentale per aiutare il panorama sociale e gastronomico di oggi.
L’attività fisica e l’alimentazione svolgono un ruolo di primaria importanza per il benessere della persona.Lo stile di vita della società moderna ci induce a mangiare male e a condurre una vita estremamente sedentaria.Alimentazione e movimento rappresentano due facce della stessa medaglia in quanto entrambe devono essere in equilibrio tra loro. Se ciò non accade ci può essere un accumulo di tessuto adiposo che causa obesità e patologie quali tumori, malattie cardiovascolari, diabete, epatopatie, nefropatie, ecc. con conseguente riduzione delle aspettative di vita.La scienza medica ha dimostrato che una sana alimentazione, associata al movimento regolare, è in grado di aumentare le qualità della vita, quindi gli strumenti per vivere più a lungo esistono, è responsabilità dell’individuo metterli in pratica.
L’attività fisica è sempre stato un elemento importante nella vita del singolo e della collettività: fin dalle epoche più antiche, gli uomini hanno dedicato molto del loro tempo a forme di attività motorie (addestramento militare, gare sportive, palestra, terme, giochi, tornei, danze…) nelle quali, pur con finalità diverse, corpo e movimento giocavano un ruolo fondamentale.
L’uomo moderno ha acquisito la consapevolezza che l’attività fisica, se praticata in modo regolare, non solo favorisce la migliore funzionalità degli apparati del nostro corpo ma incide in modo significativo sulla qualità della vita, sullo stato di salute e sul benessere globale della persona, anche nella sua dimensione psicologica.Essa si rivela efficace strumento di formazione ed educazione, contribuendo alla crescita personale sia in termini di capacità (potenziamento della funzione cardiorespiratoria e motoria, controllo del peso corporeo ecc) sia di autostima (self-efficancy).
Noi ragazzi, disorientati per le modifiche psico-fisiche del nostro corpo, tentiamo di controllare i cambiamenti emotivi e affettivi con condotte alimentari sbagliate come anoressia o bulimia.
I principi nutritivi più sani ed equilibrati sono quelli che l’organismo riceve dagli alimenti freschi, quindi è sufficiente un’alimentazione variata e ben bilanciata per assicurare all’organismo tutte le vitamine ed i sali minerali di cui ha bisogno. Fonti preziosissime per apportare questi microelementi sono: frutta e verdura fresche, frutta secca, alimenti integrali, pesce, acqua.
La “Psichiatria Nutrizionale” è un nuovo campo di ricerca che si propone di indagare la relazione tra salute mentale e alimentazione. Numerose ricerche hanno infatti dimostrato importanti correlazioni tra una dieta squilibrata, caratterizzata da un alto consumo di zuccheri e disturbi mentali, in particolare ansioso-depressivi. Consistenti evidenze sperimentali presenti in letteratura collegano la depressione alla qualità della dieta e ciò si dimostra vero tra gruppi diversi per etnia ed età . I risultati appaiono di grande rilevanza se si considera che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la depressione sarebbe candidata a diventare il primo problema sanitario, superando i disturbi cardiaci.
La depressione non è solo la causa di comportamenti alimentari scorretti, ma può anche diventarne la conseguenza.
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Salute mentale e alimentazione: la Psichiatria Nutrizionale
Le diete migliori per il nostro cervello
Da Susanna Morlino -23 Settembre 20181653
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È nato negli ultimi anni il campo della Psichiatria Nutrizionale o “Nutritional Psychiatry”. Le ricerche degli ultimi anni evidenziano la stretta relazione tra salute mentale e alimentazione.
Gli effetti di una dieta squilibrata sul cervello: depressione e non solo
La “Psichiatria Nutrizionale” è un nuovo campo di ricerca che si propone di indagare la relazione tra salute mentale e alimentazione. Numerose ricerche hanno infatti dimostrato importanti correlazioni tra una dieta squilibrata, caratterizzata da un alto consumo di zuccheri e disturbi mentali, in particolare ansioso-depressivi. Consistenti evidenze sperimentali presenti in letteratura collegano la depressione alla qualità della dieta e ciò si dimostra vero tra gruppi diversi per etnia ed età (Jacka, 2017). I risultati appaiono di grande rilevanza se si considera che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la depressione sarebbe candidata a diventare il primo problema sanitario, superando i disturbi cardiaci. Da qui l’esigenza di indagare più approfonditamente questa relazione in modo da modificare abitudini scorrette per poter prevenire e trattare tale condizione. Nuovi studi si stanno infatti occupando di comprendere quali siano i meccanismi biologici che mediano le relazioni osservate tra dieta, nutrizione e salute mentale (es. plasticità neuronale); tuttavia, per l’eterogeneità delle metodologie usate ed errori di misurazione, la sfida più grande rimane quella di sistematizzare i dati raccolti cercando di replicare e ridefinire gli interventi.
Queste evidenze capovolgono la prospettiva a cui siamo abituati per cui associamo stress ed emozioni negative a vaschette di gelato ed enormi quantità di biscotti, non per nulla chiamati “cibi consolatori“. La depressione non è solo la causa di comportamenti alimentari scorretti, ma può anche diventarne la conseguenza.
Le conseguenze di una dieta scorretta sono visibili anche a livello macro. Felice Jacka, ricercatrice in psichiatria nutrizionale , ha infatti dimostrato su un campione di persone adulte in età avanzata che avevano seguito per 4 anni una dieta occidentale ricca di zuccheri e così detto “junk food” come non solo essi fossero più esposti a disturbi dell’umore, ma mostrassero nelle scansioni MRI (Magnetic Resonance Imaging) un volume significamente ridotto dell’ippocampo sinistro. Questa struttura è cruciale per le funzioni di memoria ed apprendimento. Mutamenti analoghi erano già stati osservati sugli animali.
Nel suo lavoro, Jacka ha evidenziato come le diete più sane siano la dieta mediterranea, la dieta di Okinawa e la dieta scandinava. Più che i singoli alimenti presenti in questi regimi alimentari, sarebbero le combinazioni dei giusti cibi a garantire il corretto funzionamento delle attività cerebrali.
La dieta di Okinawa, così chiamata perché tipica dell’omonima isola giapponese, prevede tra i suoi alimenti fondamentali la patata viola dolce coltivata nel territorio locale, spesso sostituita al riso dagli abitanti. Si accompagnano alghe, alcuni tipi di carne e pesce, tè verde e un consumo limitato di zucchero e riso. Secondo l’OMS i giapponesi, grazie alle abitudini degli okinawani, godrebbero delle aspettative di vita più alte al mondo. Rispetto ai connazionali, gli abitanti di Okinawa assumerebbero meno calorie, consumando meno riso, zuccheri e pesce.
La dieta scandinava è associata ad un’incidenza ridotta delle infiammazioni e ad un rischio inferiore di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari. L’ingrediente principe di questa dieta è l’olio di colza, preferito dai nordici all’olio d’oliva e ricco di Omega-3. All’interno di questo regime troviamo frutta, in particolare mirtilli rossi, verdura (patate), noci e cereali integrali, pesce e un consumo contenuto di carne e latticini.
Dal 2013 Jacka ha fondato l’International Society for Nutritional Psychiatry Research: l’obiettivo per i prossimi anni è quello di integrare i metodi basati sulla nutrizione alla classica assistenza psichiatrica. . Questo nuovo campo di ricerca sembra offrire prospettive positive dopo i numerosi fallimenti farmacologici in ambito psichiatrico. Infatti, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs), attualmente la terapia farmacologica favorita per il trattamento dei disturbi depressivi, appare efficace solo nei casi più gravi; in rari casi si dimostrano migliori del placebo per i disturbi più leggeri e moderati.
I piani terapeutici basati sulla nutrizione diventeranno sempre più rilevanti per la prevenzione e il trattamento di demenza e disturbi psichiatrici. Combinare gli alimenti giusti si rivelerà essenziale per migliorare la salute mentale e la resistenza cognitiva oltre a quella strettamente fisica.
Un'alimentazione corretta corrisponde a una dieta varia, equilibrata, basata su alimenti preferibilmente freschi. Ecco 10 errori da correggere al più presto per vivere meglio e più a lungo.
1. Cibi in scatola. Le scatole all'interno sono rivestite con il Bpa, o Bisfenolo A, una sostanza anticorrosione tossica (se assunta in dosi massicce).
2. Zucchero bianco (saccarosio). È calorico, fa aumentare la pressione, modifica il metabolismo e crea problemi a fegato e cuore. Meglio optare per sciroppo d'acero o miele.
3. Bibite gassate. Ricche di zuccheri, coloranti e dolcificanti artificiali, sono ipercaloriche e responsabili di carie, obesità e diabete.
4. Sale. Una dieta ipersodica può danneggiare tessuti e organi, soprattutto vasi, arterie e cuore. L'OMS consiglia di non superare i 5 g al giorno. Meglio optare per il gomasio.
5. Cibi grassi e fritti: Danneggiano le cellule. Gli acidi grassi trans in essi contenuti, inoltre, accrescono la vulnerabilità della pelle ai raggi UV.
6. Succhi di frutta. Contengono sei cucchiaini di zucchero in ogni bicchiere. Inoltre sono molto acidi, cosa che danneggia lo smalto dei denti.
7. Carne rossa. Non esagerare perché contiene L-Carnitina, una sostanza legata all'accumulo di depositi di grasso nei vasi sanguigni e che quindi può provocare ictus e infarto.
8. Soia. Quattro cucchiai al giorno possono causare costipazione, aumento del peso e ipotiroidismo. Inoltre contiene fitoestrogeni che possono causare tumori.
9. Zuppe pronte. Contengono circa 900 mg di sodio a porzione. Troppo sodio può causare gonfiore, ritenzione idrica, pressione alta e danneggiare le cellule.
10. Würstel. La maggior parte sono realizzati con ritagli di carne, soprattutto muscoli di pollo e manzo, mescolati con amido, sale e aromi per addensare e insaporire.
LA CARNE
Per carne si intendono le masse muscolari (tessuto muscolare striato) e i tessuti che vi aderiscono (grasso, connettivo, vasi sanguigni e linfatici, nervi) degli animali da macello, da cortile e della selvaggina.Comunemente si usa distinguere le carni in bianche, rosse e nere a seconda del colore che assumono dopo l'abbattimento dell'animale: si considerano bianche le carni di vitello, dell'agnello, del capretto e dei volatili da cortile, esclusa l'oca; rosse le carni dei bovini adulti, dei suini, degli equini e nere quelle della selvaggina.
Carne è il termine usato comunemente per intendere le parti commestibili degli animali omeotermi, e può comprendere perciò anche gli organi interni, interiora o frattaglie. Nel linguaggio comune e in molte normative il termine esclude i prodotti ittici e della pesca. Comunemente per pesce si intende la carne dei pesci..La composizione chimica media della carne è la seguente: acqua 75,8% e sostanza secca 24,2%. La composizione chimica della carne varia, a seconda della specie, della razza, del sesso, del tipo di alimentazione e dello stato di ingrassamento dell'animale; inoltre può anche variare a seconda delle diverse regioni anatomiche di uno stesso animale.
Le proteine della carne più importanti dal punto di vista nutrizionale sono l'actomiosina, l'elastina, la reticolina, le nucleoproteine, gli enzimi e la mioglobina (quest'ultima impartisce alle carni il colore caratteristico, che varia in rapporto alla sua concentrazione nelle masse muscolari).
ELASTINA
ACTOMIOSINA
RETICOLINA
EMOGLOBINA
ENZIMI
NUCLEOPROTEINE
Le sostanze estrattive della carne sono così denominate perché possono essere estratte per mezzo dell'acqua bollente. Si tratta di sostanze azotate idrosolubili, come l'albumina, la creatina, la xantina, l'urea e la carnosina, e di glicidi (i più importanti presenti sono l'inosite e il glicogeno). Queste sostanze determinano il sapore della carne.
La composizione trigliceridica della carne è rappresentata da acidi grassi saturi (palmitico e stearico) monoinsaturi (oleicopalmitoleico) e acidi grassi insaturi e polinsaturi (soprattutto acido linoleico). È importante l'influenza che la diversa composizione acidica dei trigliceridi esercita su alcuni caratteri fisici e biologici della carne: una prevalenza degli acidi grassi saturi, infatti, conferisce alla carne una maggiore compattezza, stabilità e conservabilità, ma è, invece, la componente insatura a conferirle un maggior pregio dal punto di vista nutrizionale. I sali minerali sono costituiti soprattutto da potassio, fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio e cloro; le vitamine presenti sono la A, la PP e quelle del gruppo B.
Cottura al bleu: è un tipo di cottura molto veloce che sfrutta le alte temperature; al tatto la carne risulterà molle e nel cuore sarà rossa e leggermente tiepida (40°C)
- Cottura al sangue: leggermente più prolungata, produce un sottile crosta intorno alla carne che nel cuore sarà ancora rossa, anche se più calda (50°C)
- Cottura al punto: la carne dovrà essere girata quando inizieranno ad apparire delle piccole goccioline sulla parte superiore, e sarà servita non appena le goccioline appariranno anche sull'altro lato. All'interno il colore sarà rosato e la temperatura ben calda (60°C)
- Cottura ben cotta: metodo di cottura lento e prolungato che genera una carne dura, dal colore scuro e molto calda all'interno (70°C)
L'obesità è un epidemia che affligge il mondo contemporaneo e si sta diffondendo tra le popolazioni di quelli che un tempo erano definiti Paesi Del Terzo Mondo,non appena essi adottarono un'economia e stili di vita di tipo occidentale .Ciò avviene perchè si mangia in modo scorretto e squilibrato,dato che la società di oggi ci induce a mangiare pasti veloci e cibi a basso costo come gli hamburger che troviamo in quantità e qualità sempre crescente nei fast-food come il Mc Donald's che propone menù sfiziosi pieni di calorie,grassi e zuccheri accompagnati da bibite super gassose e zuccherate come la Fanta,Coca Cola ,che fanno male alla nostra salute.
Il secondo documento di M.Spurlock ,afferma che la qualità del cibo che mangiamo si sta degustando rapidamente.Perdiamo il contatto con la bussola interna che ci permette di intuire ciò che ci fa bene per noi,e mangiamo cibo spazzatura nei fast food.Per M.Spurlock il fast food è un sistema ad alta efficienza per trasportare grassi,carboidrati e altra robaccia.
Gran parte delle calorie le assumiamo sottoforma di carboidrati oltre il cibo anche le bibite vengono consumate al doppio rispetto 25 anni fa.Due volte a settimana non farebbe male consumare fast food e bibite gassate,ovviamente mangiando una porzione regolare , sennò correrebbero dei rischi alla nostra salute.
Per evitare tutto ciò ,i genitori e la società dovrebbero scegliere alimenti sani.Per fare una corretta alimentazione bisogna:
-Pianificare i pasti prestando attenzione a non fare intervalli troppo lunghi tra l'uno e l'altro;
-Mangiare lentamente;
-Ridurre il carico glicemico;
- Bere almeno 1,5 litri di acqua durante la giornata. Limitare il consumo di bevande industriali zuccherate/energizzanti;
-Iniziare sempre la giornata con una colazione al mattino abbondante;
-Evitare continui spuntini fuori pasto ;
-Non saltare i pasti;
-Limitare il consumo di sale;
- Alternare nella dieta carne, pesce, uova che contengono proteine animali, essenziali per la formazione dei muscoli.
-Assumere regolarmente latte, yogurt e formaggi che si caratterizzano per l’apporto di calcio, proteine di elevata qualità biologica e alcune vitamine. Ancor meglio se parzialmente scremati;
-Consumare frutta, verdura e ortaggi in abbondanza: più porzioni durante la giornata.
Per evitare problemi salutari dovremmo evitare di mangiare cibo spazzatura e alimenti ricchi di grassi che ci fanno male.
Disminuir el consumo de azùcar y de sal.
Comer con moderaciòn e incluir alimentos variados en todas las comids
Aumentar el consumo variado de panes,cereales,pasts,harinas y legumbres
Consumir diariamente leche,yogures o quesos.
Disminuir el consumo de beidas alcohòlicas,drogas
Comer diariamente frutas y verduras de todo tipo y color.
Tomar abundante cantidad de agua potable durante todo el dìa.
Consumir variedad de carnes rojas y blanca,retirando la grasa visible.
Il modo di mangiare e ciò che si mangia, rivestono una grande importanza anche per il benessere. Il rapporto che le persone instaurano con gli alimenti è complesso e legato a fattori differenti. In primo luogo, risulta essere un fatto culturale poiché il modo di pensare il cibo è mediato culturalmente dall’ambiente e dalla società in cui si vive.
Tra gli elementi culturali che influenzano il modo di alimentarsi vi è anche la religione. Ad esempio, nel Medioevo l’atto del mangiare era impregnato di contenuti religiosi: i cristiani, quando bevevano, lo facevano assumendo cinque sorsi, uno per ogni piaga di Gesù, e ogni boccone era diviso in quattro parti di cui tre per la S.S. Trinità e uno per Maria, la Madre di Gesù, e così via.
In tutte le religioni il cibo non è solo un elemento naturale e materiale ma è considerato un dono di Dio o degli Dei, e l’atto di alimentarsi diventa, per questo motivo, un atto sacro, anche di ringraziamento all’Entità superiore che l’ha donato all’uomo per assicurarne la sopravvivenza.
I divieti alimentari e le regole per consumare certi prodotti o uccidere gli animali nascono da una prospettiva di purificazione e redenzione, strettamente legati al concetto di tabù. Per quanto riguarda la religione ebraica, nel libro del Levitico (Antico Testamento) c’è una lunga disamina dei cibi vietati. Nel sito della Scuola Ebraica di Torino vengono indicati i cibi permessi (kashèr) e il modo di prepararli, seguendo gli insegnamenti della Torah (Legge). Secondo l’ebraismo queste norme, che limitano la libertà dell’uomo nella scelta fra animali puri (kashèr) e impuri (tarèf) sono importanti perché ricordano che il Signore è il padrone dell’universo e che bisogna avere pietà anche verso gli animali.
Nel mondo islamico esistono Centri di Certificazione di Qualità Halāl, che hanno il compito di garantire l’osservanza delle norme alimentari. Halāl è una parola araba che significa “lecito” e, in Occidente, si riferisce soprattutto al cibo preparato in modo accettabile per la legge islamica. Questa parola include tutto ciò che è permesso secondo l’Islam, la condotta e le norme in materia di alimentazione, in contrasto a ciò che è harām, “proibito”. Secondo coloro che aderiscono a questa visione, perché il cibo possa essere considerato ḥalāl, non deve essere una sostanza proibita e la carne deve essere stata macellata secondo le linee guida tradizionali indicate nella Sunna.
Nella religione cristiana, a differenza di quella ebraica e islamica, non esistono regole o tabù alimentari se non quelli legati alla moderazione e a evitare gli eccessi e i peccati di gola. Questo perché l’insegnamento di Gesù Cristo, riguardo ai divieti alimentari, si discosta da quello ebraico: ”Non è ciò che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo […] Non capite che tutto ciò che entra nella bocca se ne va nel ventre, e viene espulso nella fogna? Ma le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l’uomo. Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazione, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo” (Mt 15,11; Mt 15,17-20).
Nella Chiesa cattolica fa eccezione a questa regola generale il divieto di consumare carne nel venerdì santo insieme all’obbligo del digiuno in alcune circostanze particolari come il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo.
Dal Medioevo ad oggi esiste ancora, tra i cristiani, la passione per il cibo e rappresenta uno dei sette vizi capitali, perché considerata come un’occasione di cedimento al piacere. Per i monaci, se la gola rappresentava un ostacolo alla salvezza, il digiuno era la regola per rinforzare la virtù e redimersi. Un valore, questo, ancora in uso in alcune forme di ascetismo cristiano. Tuttavia, è importante notare che, nella religione cristiana, l’evento culmine della salvezza, cioè l’istituzione dell’Eucarestia, si svolge intorno al tavolo dell’ultima cena, durante la celebrazione della Pasqua ebraica, mentre gli apostoli e Gesù mangiano l’agnello, il pane azzimo, le erbe amare e bevono il vino rosso: un evento che i cattolici ricordano e rivivono ogni giorno nella Santa Messa.
Nel buddhismo viene raccomandata l’astinenza dalle carni per rispetto alla vita degli animali. Anche se non direttamente prescritta, comunque, l’astensione dalla carne è considerata come un valore finalizzato a salvare la vita a un essere senziente. È chiaro, infatti, che, se una persona si astiene dal mangiar carne per tutta una vita, un certo numero di animali non verranno uccisi per lei. Una frase del XIV Dalai Lama sintetizza efficacemente questo principio: “Gli animali uccidono solo quando hanno fame, e questo è un atteggiamento assai diverso da quello degli uomini, che sopprimono milioni di animali solo in nome del profitto”.