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Hume condi-
vide l'approccio di
Locke, secondo il quale oc-
corre partire dall'anilisi della
conoscenza umana per determi-
narne i limiti e le possibilità. Hume sostiene la necessità di fondare una vera e propria scienza dell'uomo.
La critica al principio
di casualità
La conoscen-
za deriva dall'esperien
za, sotto forma di impres-
sioni sensoriali. Le idee sono il
ricordo di tali impressioni: le idee
semplici corrispondono direttamen-
te alle impressioni, quelle complesse
derivano dalla combinazione di più
idee semplici
La casualità
non è dimostrabile,
ma si presenta comunque
come una credenza fortemen-
te radicata in tutti gli uomini.
La spiegazione di questo fatto è
da ricercare nell'abitudine.
I fatti non
hanno nessun si-
gnificato etico. Il bene e
il male non sono nei fatti,
ma nella reazione del sogget-
to ai fatti.
Hume ap-
plica la critica alla
sostanza anche al mon-
do: ciò che sicuramente
esiste sono le percezioni che
proviamo, non le sostanze.
Pur negando
che si possa giungere
attraverso l'esperienza al-
la conoscenza della sostanza
o di leggi generali, Hume non
contesta l'utilità del conoscere
per la vita e per il benessere
umano.
Hume nega
la possibilità di di-
mostra razionalmente l'e-
sistenza di Dio, anche come
artefice dell'universo, come vo-
leva il deismo.