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METAFISICA

Ariel Sosio 3^B

INTRODUZIONE

La metafisica è un movimento di avanguardia del '900. Nasce nel 1917 a Parigi, il fondatore è Giorgio De Chirico. La parola "metafisica" indica ciò che va al di là della realtà. E' l'esatto contrario del futurismo: nella metafisica predomina l'immobilità più assoluta, mentre il futurismo è dinamismo e velocità. I temi delle opere sono ricchi di significato simbolico e si svelano sensazioni e stati d'animo enigmatici. La metafisica rappresenta un passaggio importante per la nascita del surrealismo.

CARATTERISTICHE

E' una pittura estremamente cerebrale, ragionata, in cui tutto è reale (gli oggetti e le piazze rappresentate corrispondono alla realtà) anche se spesso vengono rappresentate scene frutto di sogni o dell’immaginazione dell’artista. Non si tratta di nature morte, ma di simboli e segni che lasciano lo spettatore privo di risposte e anzi, sono essi stessi ad interrogarlo sulla loro natura.

GIORGIO DE CHIRICO

Inizialmente, in polemica con la pittura cubista, concepisce le sue figure per replicare ironicamente a Picasso e Braque. A Roma sviluppa l'amore per l'arte antica, rievocandola però in modo personale e provocatorio. L’arte di De Chirico è un’arte interiore e cerebrale diversa dall'arte dei pittori di quegli anni. Nelle sue opere troviamo simboli, segni che lasciano lo spettatore privo di risposte e anzi, sono essi stessi ad interrogarlo sulla loro natura.

ENIGMA DI UN POMERIGGIO AUTUNNALE

E' il primo quadro metafisico del 1909, nato dopo una visione che l’artista ebbe in Piazza Santa Croce a Firenze.

La luce del sole autunnale illuminava la statua di Dante e la facciata del duomo. De Chirico guarda l'ambiente che lo circonda, ma dipinge qualcosa di diverso: lo spazio largo della piazza diventa uno spazio compresso, il duomo in stile gotico diventa un tempio greco e la statua di Dante diventa una statua antica.

Questo è il significato di metafisica: vedere una cosa e andare oltre.

LE MUSE INQUIETANTI

Il dipinto fu realizzato nel 1917 quando Giorgio De Chirico, in piena guerra, si trovava a Ferrara. In questa tela compaiono gli elementi più usati da De Chirico: spazi urbani vuoti con prospettive deformate e manichini al posto di persone. Entrambi gli elementi hanno la funzione di devitalizzare la realtà: sono forme prese dalla vita, ma che non vivono assolutamente.

CARLO CARRA'

Grande amico di De Chirico, aderisce alla metafisica. Le sue opere, però, sono più ordinate e composte. Rielabora in modo personale la solidità dei volumi di Giotto. Il tema della figura ha la forma ironica del manichino.

CARLO CARRA'

"Idolo ermafrodito": è un manichino dalla posa singolare, con un braccio alzato e l'altro dietro la schiena. La porta della stanza è socchiusa e simboleggia il mistero.

GIORGIO MORANDI

Aderisce alla pittura metafisica nel 1918, creando nature morte concepite come teche contenenti manichini e oggetti simbolici.

GIORGIO MORANDI

"Natura morta con manichino": il mezzo busto evoca l'inquietudine di un uomo senza volto e le ombre sono nette e decise.

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