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IL PENSIERO E LA POETICA DI GIACOMO LEOPARDI

Alfio Simeoni 2019

1816/1819 – La fase del “pessimismo storico”

Dal pessimismo storico al pessimismo cosmico

1. L'uomo, per essere felice, aspira non ad un piacere ma al PIACERE INTERO che non riesce mai ad ottenere e per questo è INFELICE.

2. La NATURA è BENIGNA nel senso che ha donato all'uomo antico le ILLUSIONI-IMMAGINAZIONI con le quali gli antichi compivano atti eroici e ritenevano di essere felici (vicinanza con la Natura, ingenuità dei fanciulli).

3. Con il PROGRESSO e la RAGIONE l'uomo si è distaccato dalla Natura, ha spento le sue illusioni.Il progresso della civiltà e della ragione, spegnendo le illusioni, ha spento ogni slancio magnanimo, ha reso i moderni incapaci di azioni eroiche, ha generato viltà, meschinità, calcolo gretto ed egoistico, corruzione dei costumi.

4. L'infelicità è quindi legata alla storia dell'uomo (pessimismo storico) che si è allontanato dalla bontà della Natura e da una condizione originaria di felicità (v. Rousseau)

il pessimismo cosmico

1. 1819/1927 IL PESSIMISMO COSMICO

2. La Natura è vista come un meccanismo materialistico non finalizzato. E' un meccanismo cieco, indifferente alla sorte delle sue creature; meccanismo anche crudele, in cui la sofferenza degli esseri e la loro distruzione è legge essenziale (morire per far vivere altri).

3. Prima l'infelicità era l'assenza di piaceri, ora sono la malattia, le tragedie, i cataclismi, la vecchiaia e la morte.

4. L'infelicità è condizione assoluta, diviene un dato eterno e immutabile di natura. Inutili allora sono le proteste, il 'titanismo' (il singolo che si oppone agli eventi).

5. Subentra infatti in Leopardi un atteggiamento contemplativo, ironico, distaccato e rassegnato (atarassia stoica).

Ultimo pensiero (La Ginestra)

1830/1837 – Il pensiero di Leopardi si evolve e si trasforma nuovamente. A chi lo accusa di proporre una visione del mondo senza alcuna speranza, Leopardi presenta una morale, una filosofia nuova, laica, che non si fonda sulle illusioni della religione o sui falsi miti del progresso ma sulla verità indicata dalla Ragione e sulla solidarietà.

L’uomo è una creatura fragile, destinata all’infelicità dalla natura che lo ha creato all’affanno; quello che l'uomo può fare, quindi, è non aggiungere altro male entrando in lotta con i suoi simili.

Il Vero e la Ragione, quindi, non sono più nemici dell’uomo ma, togliendogli l’illusione di essere al centro dell’universo e oggetto di un disegno divino, indicano una possibile via da percorrere: recuperare le virtù civili come la giustizia, la lealtà, la solidarietà, capaci di unire gli uomini nella lotta contro le avversità e di ripristinare l’equilibrio e l’armonia delle origini:

La poetica leopardiana

Romanticismo

poetica

la poetica del vago e il rapporto di leopardi col romanticismo

1. Se nella realtà il piacere infinito è irraggiungibile, l’uomo può figurarsi piaceri infiniti mediante l’immaginazione .

2. Ciò che stimola l'immaginazione è tutto ciò che è vago, indefinito, lontano, ignoto.

3. TEORIA DELLA VISIONE: è piacevole, per le idee vaghe e indefinite che suscita, la vista impedita da un ostacolo, una siepe, un albero, una torre, una finestra.

4. TEORIA DEL SUONO: suoni suggestivi perché vaghi: un canto che vada a poco a poco allontanandosi, un canto che giunga all’esterno dal chiuso di una stanza, il muggito degli armenti che echeggi per le valli, lo stormire del vento tra le fronde.

5. In Poesia è BELLO CIO' CHE E' VAGO E INDEFINITO.

6. Le immagini poetiche belle sono quelle che derivano dalla RIMEMBRANZA (evocano sensazioni che ci hanno affascinati da fanciulli).

7. Maestri della poesia vaga e indefinita erano gli antichi: essi, perché più vicini alla natura, erano appunto immaginosi come fanciulli.

8. Leopardi è consapevole del dominio della poesia fondata sul vero ma non si rassegna a escludere il carattere immaginoso dai suoi versi: così come (almeno fino al ’30) non si rassegnerà a rinunciare alle illusioni (col ricordo)

Leopardi e il romanticismo

1. I classici antichi sono per lui un esempio mirabile di poesia fresca, spontanea, immaginosa. Leopardi ripropone dunque i classici come modelli, ma in senso diametralmente opposto al classicismo accademico, con uno spirito schiettamente romantico.

2. Si parla con Leopardi un classicismo romantico:

a) classicista perchè vede gli autori antichi come modello della sua poesia (aderenza alla natura, immaginazione fanciullesca, ecc.)

b) romantico perchè

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