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Il primo Novecento è il periodo delle avanguardie: Espressionismo, Futurismo italiano, Cubofuturismo russo, Dadaismo e Surrealismo
Si succedono dai primi anni del secolo sino alla seconda metà degli anni Venti, diminuendo di intensità mano a mano che ci si allontana dalla fine della Grande Guerra
La cultura delle avanguardie evidenzia dei caratteri comuni
In primo luogo l'opposizione al Naturalismo e al Decadentismo
opposizione all'arte come rispecchiamento oggettivo della realtà e all'arte come visione soggettiva ed espressione dell'inconscio
All'arte come conoscenza privilegiata, si oppone l'arte come produzione,, azione e provocazione
diventa internazionale e interartistica
si estende a ogni paese
Attraversa tutte le arti
ne sperimenta tutte le tecniche, con fitti interscambi fra un'arte e l'altra
Gli intellettuali nati negli anni Ottanta, ventenni alle soglie del nuovo secolo, si formano in un clima culturale caratterizzato da una crisi che coinvolgeva ogni ambito dell'esistenza umana, a partire dal sistema di valori
è dominata dalla figura emergente di D'Annunzio
interprete della crisi dell'artista moderno
gli scrittori che defineranno le nuove strade della poesia del Novecento si opposero al dannunzianesimo e ai suoi miti
In aperta opposizione ai miti dannunziani erano sia i crepuscolari che i futuristi
punto in comune ai due movimenti fu la consapevolezza critica della loro alterità rispetto al passato e la loro funzione innovatrice rispetto al presente
per questo vengono considerati "avanguardie"
Fu un movimento di portata europea
convolse tutte le arti
propone persino un nuovo senso della vita
Apre la strada alla grande poesia del Novecento
(Ungaretti, Saba e Montale)
che reinterpreta e approfondisce le innovazioni dei primi poeti del nuovo secolo
Il primo movimento del Novecento è l'Espressionismo
tendenza all'avanguardia
da questo nasce il Futurismo,avanguardia vera e propria
il termine Espressionismo nasce nel 1901
nell'ambito della pittura
in opposizione all'Impressionismo
considerato un'emanazione della vecchia arte naturalistica
Nell'Impressionismo i particolari sono protagonisti ma sono collocati in proporzioni tradizionali
Nell'Espressionismo il dettaglio è sciolto dall'insieme
le proporzioni e le gerarchie non sono più rispettate
La realtà oggettiva non esiste più
Questa procedura caratterizza anche la letterarura: l'isolamento del dettaglio che, sganciato dalla realtà diventa mostruoso
In letteratura ha il proprio epicentro in Germania, da dove si diffonde in Austria
In questi due paesi si formano gruppi che esplicitamente si rifanno a questa tendenza
In altri paesi europei il riferimento è implicito (vd. Pirandello in Italia)
Movimento d'avanguardia che nasce, con caratteri propri, all'interno dell'Espressionismo
Orienta la propria azione sulla base di programmi precisi
espressi nella forma del manifesto
Si afferma quasi contemporaneamente in Italia e Russia, i due paesi europei in cui ebbe maggiore incidenza
Si afferma anche in Francia (con Guillaume Apollinaire che nel 1913 pubblica "L'antitradizione futurista") e in Inghilterra
volontà di aderire al presente
al mondo delle macchine
della tecnica
Il Futurismo italiano esalta gli aspetti più aggressivi dell'Imperialismo economico e politico
quello russo vede nell'operaio il protagonista della nuova civiltà industriale e aderisce alla rivoluzione russa
Movimento organizzato intorno a manifesti teorici che ne definiscono la linea in ogni campo
tendenza all'avanguardia
sovversivismo piccolo-borghese
Anche il Futurismo è improntato sul rifiuto della tradizione tardo-ottocentesca, la polemica anti-dannunziana e la ricerca di nuovi moduli espressivi
rifiuto dell'edonismo
della sensibilità decadente
non rappresentano l'uomo moderno
proiettato nel mondo delle macchine
lo stile di D'Annunzio è considerato
troppo ricercato
artificiale
inadeguato alla dinamicità del nuovo secolo
La ribellione dei futuristi non si limita all'ambito letterario
si propone un radicale programma di rinnovamento in tutte le arti
persino di modelli di comportamento
La critica del presente
l'asintonia dell'artista con il suo tempo
porta i futuristi a soluzioni opposte a quelle dei crepuscolari
accettano, sebbene con malinconica ironia, la dimensione della provincia piccolo-borghese, le " buone cose di pessimo gusto".
L'artista crepuscolare si ritrae in disparte dalla società di cui non si sente più l'interprete, non senza un certo distacco aristocratico
Disprezzano i valori del mondo piccolo-borghese in nome della rivoluzione delle macchine e, soprattutto, delle diverse tecnologie di comunicazione, informazione e trasporto, alle quali riconoscono una decisiva influenza sulla stessa psiche degli uomini.
L'artista futurista, animato da un analogo atteggiamento elitario, vuole scuotere il pubblico, non solo dei letterati ma di tutti i possibili fruitori dell'arte
Il movimento è fondato da Filippo Tommaso Marinetti
nato ad Alessandria d'Egitto
vissuto in giovinezza a Parigi
morto nel 1944 a Bellagio ( Como)
Formatosi su autori naturalisti e simbolisti
Marinetti pubblica sul giornale francese "Figaro" il primo manifesto del Futurismo
rivolto non ad un'élite aristocratica
ma a tutti i giovani sani forti e audaci
dispregiatori del passato
era la metropoli più vivace della cultura europea
Marinetti la sceglie per pubblicizzare la nuova estetica del Futurismo
estetica dell'attivismo e del dinamismo
Grazie all'aggressività e al modernismo il Futurismo inizialmente registra il favore di socialisti e anarchici
appare come un movimento capace di risvegliare l'assopita borghesia e guidare un processo di rinnovamento politico e culturale
Presto il Futurismo mostra la superficialità ideologica
la sua aggressività si traduce in un violento interventismo e dopo la guerra
viene ereditato dal fascismo
confluendo con le suggestioni belliciste di stampo dannunziano
I fase 1909-1912
II fase 1912-1915
III fase 1915-1920
Il futurismo critica l'autonomia e la separatezza dell'arte, residui del passato
rifiuto dell'arte per l'arte
volontà di creare un'arte più omogenea alla società industriale più avanzata
polemica contro ogni concezione umanistica
I futuristi vogliono sostituire il valore estetico dell'arte con quello commerciale
La funzione dei critici deve essere quella di stabilire il prezzo di ogni opera
I futuristi non si oppongono alla mercificazione, la teorizzano ed esaltano
è un movimento ambiguo e complesso
in cui si intrecciano istanze del passato e intuizioni nuove
sul ruolo dell'artista e dell'arte nella società di massa
si esprime anche nella corrente crepuscolare
Guido Gozzano
Sergio Corazzini
Marino Moretti
sviluppatasi nel primo quindicennio del Novecento
l'esigenza di rinnovamento non si esprime solo nelle forme enfatiche e aggressive del Futurismo
Gozzano
evocano con languore un' esistenza grigia
fatta di azioni ripetitive e monotone
emblema della fragilità
di una società ormai priva di ideali
di un mondo conformista e ipocrita
1
nostalgia del passato
spesso desublimato in chiave ironica
2
memorie dell'infanzia
3
la rinuncia e la solitudine
4
riflessione sulla perdita di valore dell'arte
nella società moderna ridotta a merce priva di valore
in un mondo massificato e conformista
lontano dalle pose estetizzanti e dal ruolo di vate
vive una condizione che lo accomuna agli altri uomini
e gli fa sperimentare la "vergogna di essere un poeta"
relativo al crepuscolo
utilizzato per la prima volta in senso spregiativo
da Giuseppe Antonio Borgese
articolo su "La Stampa", 1 settembre 1910
"Una voce crepuscolare, la voce di una grande poesia che si spegne in un mite e lunghissimo crepuscolo"
contrappone questa decadenza alla grande, luminosa stagione della lirica dannunziana e crociana
il termine venne poi fatto proprio dai poeti di questa corrente
incentrata su una visione malinconica dell'esistenza
espressa in forme quotidiane e prosastiche
scrittura prosastica e di basso profilo
sia nel lessico che nel metro
tuttavia con una consapevole rielaborazione letteraria
sintassi semplice e paratattica
prevalenza di termini di uso comune
alternati a espressioni più colte ed elevate
spesso in funzione ironica
di preferenza i versi lunghi ( endecasillabo o doppi settenari)
sia all'interno di strofe ben definite
sia nella forma innovativa del verso libero
come il belga Maurice Maeterlinck
alla stagione dannunziana della bontà
(soprattutto il Poema paradisiaco)
a certi aspetti dell'opera pascoliana
(nonostante le critiche)
nei temi e nelle forme i crepuscolari si ispirano alla seconda generazione simbolista europea
a differenza dei futuristi
i crepuscolari non costituiscono una vera e propria scuola
non formulano manifesti programmatici
Guido Gozzano
Carlo Chiaves
Guido Giannelli
Amalia Guglielminetti
Sergio Corazzini
Fausto Maria Martini
l'influsso del Crepuscolarismo sulla poesia del Novecento è significativo
proponendo tematiche destinate a durevole fortuna
verranno riprese da autori come
Saba e, in parte, Montale
la scoperta di una dimensione domestica e quotidiana
la scelta di uno stile prosastico
l'adozione del verso libero
riconoscerà a Gozzano il merito di "aver attraversato D'Annunzio" aprendo alla poesia nuovi orizzonti espressivi
più congeniali alle inquietudine e alle consapevolezze dell'uomo novecentesco
punto di partenza per comprenderne i toni malinconici
allo stesso tempo autoironici
espressione di un vitalismo frustrato dalla vita
ma sublimato nell'arte
difficile relazione tra vita e arte
il suo intellettualismo, intriso di letteratura e incapace di aderire pienamente alla vita
lo spinge a cercare nella poesia un compenso a un'esistenza appena sfiorata
il vitalismo si rovescia in ironica chiusura al mondo e agli affetti
riflessione sulla crisi del poeta nella società moderna
influenzano Gozzano nel rapporto con la tradizione poetica
consapevolezza del carattere artificiale della letteratura
Gozzano riesce a "dare scintille, facendo cozzare l'aulico col prosastico"
che però stravolge dall'interno
rima "camicie"- "Nietzsche" , vv. 115-118 La Signorina Felicita
in cui spesso trovano posto anche sequenze dialogiche
testo più famoso
motivo della solitudine e della tristezza
atmosfere malinconiche
vago sentimento religioso
si presenta in tono sommesso come un piccolo fanciullo che piange
critica alla mercificazione dell'arte
dissoluzione degli schemi metrici tradizionali
riproduce l'andamento colloquiale del discorso
rappresentazione quotidiana di ambienti borghesi squallidi e tristi
deformazione della figura del poeta
visto come uomo comune
privo di ogni ruolo sociale (Io non ho nulla da dire)
1
linguaggio discorsivo
2
rinuncia ai riferimenti letterari
3
sintassi paratattica e lessico medio
4
tuttavia attenta cura formale e metrica
5
dissimulazione dell'artificio tramite la ricerca della poesia-prosa
la poesia crepuscolare
Polemica
Modelli
Temi
Forme
autori
Moretti
(Poesie scritte col lapis)
Gozzano
(I colloqui)
Corazzini
(Piccolo libro inutile)
Guido Gozzano
pubblicato nel marzo 1909
Poemetto
sulla rivista Nuova Antologia
inserito poi nella raccolta I Colloqui, nella sezione alle soglie
otto strofe di endecasillabi
introduce la figura di Felicita
lontana dai parametri estetici letterari
descrizione del contesto familiare
il poeta fantastica sulla possibilità di una vita diversa
condotta insieme alla donna
nella serenità di ogni giorno
illusione di poter trovare la genuina concretezza della vita di provincia
ma l'artista che è in Gozzano coglie i limiti estetici e morali di quella realtà
delicato equilibrio tra fantasia di una vita semplice
e il rifiuto infastidito della banalità
seduzione dell'autenticità e consapevolezza dello sdoppiamento
protagonista del poemetto
proiezione autobiografica
marcata autoironia
sogno irrealizzabile della rinuncia alle poesie intellettualistiche per una vita fatta di affetti concreti
forma fittizia del sogno letterario