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L'ETA' GIOLITTIANA

Dopo i governi autoritari di fine secolo inaugura una politica volta a raggiungere un'alleanza con l'ala riformista del PSI (Turati)

  • neutralità dello Stato nel conflitto tra capitale e lavoro
  • legislazione in tutela del lavoro monorile e femminile
  • assistenza pubblica per vecchiaia ed infortuni
  • suffragio universale maschile

L'invito al PSI di sostenere il governo cade nel vuoto per l'opposizione dei massimalisti

Alleanza coi cattolici

Giolitti, capofila dei liberali, è quasi sempre Primo ministro dal 1901 al 1914

Patto Gentiloni (1912)

La neutralità dello Stato

Murri e Don Sturzo

La politica dei suoi governi determina una trasformazione profonda dell'Italia:

  • avvio di un forte sviluppo industriale
  • politica riformista
  • apertura verso il movimento dei lavoratori
  • allargamento della partecipazione democratica
  • politica di potenza

SVILUPPO INDUSTRIALE

La politica economica di Giolitti, fondata sulla stabilità monetaria e finanziaria e su ingenti commesse pubbliche

Italia leader nel settore dell'energia idroelettrica (Edison)

Su pressione degli industriali e dei nazionalisti promuove una politica di potenza

consente

Nascono:

la FIAT, la Lancia, l'Alfa, l'Olivetti, la Breda, l'Isotta Fraschini, il Cantiere navale triestino,

Hanno un forte sviluppo: l'Ansaldo con i Perrone, la Montecatini con Donegani, le Acciaierie di Terni, la Cirio.

un forte sviluppo della siderurgia, della meccanica, della chimica, delle infrastrutture, della cantieristica

conquista della Libia

Nel 1914 gli subentra al governo Salandra

Giolitti è un neutralista

Triangolo industriale:

Genova, Torino, Milano

Forti squilibri economici:

questione meridionale

Giolitti promuove leggi speciali per il Sud

Forte emigrazione dal Sud

Le rimesse degli emigranti

il potere giolittiano si fondava sugli industriali del Nord e i notabili del Sud

Ministro della malavita: Gaetano Salvemini

Corruzione

Brogli elettorali tramite i prefetti

Opposizione dei nazionalisti

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