FEDERICA BARMANN
VIOLETTA BASSETTI
GIULIO DAMIANI
GIOVANNI RANDISI
Periodo
Nathan
Citta' edificata: Attorno alle Mura Aureliane (Rovine Romane- Trastevere e Borgo)
Fuori dalle mura: suburbio ---> AGRO PONTINO
Dopo Breccia di Porta Pia: commissione Generale Cadorna (1870)
1871: Consiglio comunale approva schema di piano urbano e localizzazione Ministeri (espansione verso Est, via XX Settembre)
abbozzo di piano regolatore: Piano Viviani 1873
Piano Viviani 1883 (Vittoriano, demolizione 19.000 m cubi di quartiere medievale, sbancamento di altri 70000 m cubi di terreno)
1865: Monsignor De Merode (area cittadina Via Nazionale - Stazione Termini)
Prima stagione di speculazione edilizia 1873
Demolizione di Villa Ludovisi per la creazione di nuovo quartiere residenziale e Via Veneto 1886
Legge governo De Pretis e febbre edilizia 1881 - 1891
Meccanismo di crescita urbana ai margini della citta'
1886-7 la produzione edilizia va in crisi
-figura fondamentale nell'urbanistica romana del 1900
-nato a Londra (primo sindaco estraneo all'aristocrazia dei proprietari terrieri)
- eletto nel 1907 come Sindaco di Roma fino al 1913
-repubblicano nella linea di Mazzini, laico e anticlericale
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- a favore dell'edilizia popolare
-piano d'istruzione per l'infanzia e per la formazione professionale (150 asili e 288 scuole)
-tutela dell'igiene pubblica e dei beni culturali
-partecipazione della cittadinanza alla vita amministrativa
-municipalizzazione dei servizi essenziali, in particolare dei trasporti urbani (AATM e AEM)
-approvato nel 1909
-Edmondo Sanjust, ingegnere a Milano
-particolare attenzione all'Urbanistica della città
-sensibilità e attenzione alla ville storiche (Villa Borghese e Villa Pamphili)
-salvaguardia e riutilizzo di edifici esistenti
-ridurre demolizioni non necessarie per ridurre la necessità di attraversare il centro storico
- realizazione del piano: apertura di tratti di lungotevere fino ad allora chiusi
1. I fabbricati: alti non più di 24 metri, per coprire 5 nuclei abitativi
2. I villini: massimo 3 piani e giardinetto
3. I giardini: abitazioni di lusso per riempire le zone
Obiettivi del piano
1. Alternanza di zone di differenti densità
2. Portare all'esterno il traffico di collegamento
3. Disegno degli isolati, sistemi di piazze, alternanza edifici e spazi verdi
- Nel 1911 avviene l'inaugurazione del Vittoriano (una parte di Palazzo Venezia deve essere spostata)
- Con il "Patto Gentiloni" (1913) si crea un'alleanza tra i cattolici e i liberali moderati di Giloitti, il Blocco Popolare perde così la maggioranza in Consiglio comunale e l'amministrazione di Roma torna in mano ai membri dell'aristocrazia papalina
- A Nathan subentra il principe Prospero Colonna, una delle figure di maggiore spicco nelle attività di speculazione edilizia (in opposizione all'edilizia popolare di Nathan)
- Con il successivo scoppio della guerra (1914-1918) vi era la necessità di alloggi per via di grandi assunzioni negli uffici pubblici e grande affluenza di nuovi cittadini nella capitale
- Crisi del dopoguerra accentua il distacco delle periferie; aumentano le case poverissime a causa della forte immigrazione a Roma dalle campagne impoverite
- Costruzione in convenzione (ossia attuata tra privati e il Comune) di zone borghesi (Piazza Bologna, Parioli, Quartiere Nomentano-Salario)
- Il complesso monumentale fu inaugurato davanti a un'immensa folla il 4 giugno 1911, in occasione degli eventi collegati all'Esposizione internazionale di Torino durante le celebrazioni del 50º anniversario dell'Unità d'Italia, da re Vittorio Emanuele III
- Erano anche presenti il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, i seimila sindaci d'Italia, i veterani delle guerre risorgimentali e tremila studenti delle scuole romane
- Il clima vissuto durante la cerimonia fu connotato da un intenso spirito unitario e nazionale. Nonostante questa atmosfera conciliante ci furono delle voci fuori dal coro. Alla solenne manifestazione erano infatti contrari i socialisti (in quel momento guidati dall'ala massimalista, che era quella più intransigente e radicale) per via della loro ideologia internazionalistica, e i repubblicani, che erano critici verso questa cerimonia visti gli indiscutibili connotati monarchici del monumento
Le varie demolizioni (come quelle del Palazzo Torlonia o Palazzo Bolognetti) furono ritenute necessarie per adeguare le dimensioni della piazza alla presenza del Vittoriano e per conferirle una forma simmetrica.
Si salvò infine dalla demolizione, ma venne spostato nell'immediata vigilia dell'inaugurazione, il palazzetto Venezia che, saldato all'angolo sudorientale di palazzo Venezia, si frapponeva tra il monumento e la piazza.
- Esigenze di risparmio costringono all'utilizzo di materiali inadeguati e costruzioni in tempi molto rapidi
- Aumentano le baracche e vengono costruite case poverissime lungo le consolari (Centocelle, Casilina, Valle Aurelia)
- Prosegue nel frattempo l'attività dell'"Istituto Case Popolari", incaricato della rivalutazione urbanistica di zone perfieriche quali Garbatella e Montesacro
Si accede oggi alla Città Giardino Aniene attraverso il ponte Tazio che Gustavo Giovannoni realizzò nel 1927: l’urbanizzazione di questo lembo della Campagna romana fu progettata nel 1919 per realizzare un quartiere destinato alla media borghesia composta dei dipendenti dei Ministeri e delle Ferrovie dello Stato.
La gestione del progetto fu affidata dal 1924 al Giovannoni, ingegnere, architetto ed urbanista romano; la zona venne strutturata come le garden cities che si diffondevano allora nel mondo anglosassone, con un primo complesso di edifici di servizio per i cittadini (scuola, chiesa, cinema-teatro, ufficio postale e negozi), un grande parco pubblico (ora inglobato nella Riserva naturale dell’Aniene) e le unità abitative a bassa densità (con la tipologia prevalentemente del villino con giardino di pertinenza); il tracciato delle strade asseconda la morfologia del territorio con vie curvilinee ed irregolari; le architetture riprendono e rielaborano elementi degli stili architettonici italiani del Medioevo, del Rinascimento e di epoca barocca.
A piazza Sempione, che diviene il fulcro del programma edilizio alla stregua della piazza centrale di un borgo, viene edificata dallo stesso Giovannoni la Chiesa dei Santi Angeli Custodi mentre l’edificio con il porticato e altre costruzioni intorno sono opera di Innocenzo Sabbatini
Piazza Sempione
Chiesa dei Santi Angeli Custodi
- Il settore sud della capitale, nelle intenzioni degli urbanisti umbertini guidati da Paolo Orlando, doveva essere connesso al lido di Ostia tramite un canale navigabile parallelo al Tevere, che non fu però mai scavato. Tale canale avrebbe dovuto dotare Roma di un porto commerciale molto vicino al centro della città nei pressi dell'odierna via del Porto Fluviale, situata al confine tra Garbatella e Testaccio; nella zona a ridosso del canale avrebbero dovuto sorgere una serie di lotti abitativi destinati ad ospitare i futuri lavoratori portuali.
- Risente dell'influenza delle città giardino (garden cities, visibile anche al Tufello e a Montesacro) e assume uno stile rustico-rurale; nasce qui il barocchetto romano (il termine fu coniato per lo stile utilizzato da Gustavo Giovannoni)
- Nel 1916 l'amministrazione romana istituisce una commissione tecnica per la revisione del piano di Sanjust e nel 1920 un Regio decreto permette di sostituire alla tipologia "villino" quella di "palazzina" (19m e a 3 piani più uno ad uso commerciale)
- Questa trasformazione urbanistica venne fatta lotto per lotto e non zona per zona, mancando quindi di una visione di insieme e aumentando la densità abitativa, e dunque il traffico e la degradazione del livello dei servizi. Diventa il tipo edilizio preferito della borghesia romana e paesaggio tipico dei quartieri novecenteschi
- Inoltre, una volta superata la Prima Guerra Mondiale, gli investimenti privati riprendono quota e le licenze edilzie vengono concesse senza difficoltà: si costruiscono molte società nella zona Parioli e tra Via Nomentana e Via Salaria
- Cominciato nel 1915 a Trieste dall'architetto Gino Coppedè, incaricato a sua volta dai finanzieri Cerruti e Becchi
- 18 palazzine e 27 edifici
- Nel 1917 si volle dare "un'impronta romana" con archi e modanature che ricordassero la Roma antica e imperiale
- Prima metà del Novecento; la città è vista come luogo privilegiato della modernità in cui si incarna il futuro
- Uno stile caratterizzato da forte innovazione tecnica e formale, anti-storicismo linee dinamiche, ascensionale verticismo per suggerire idea di velocità, movimento, urgenza
- Culto dell'età delle macchine e la glorificazione della guerra e della violenza come impulso vitalistico al rinnovamento
- A causa della guerra e dopo la morte di Boccioni e Sant'Elia il movimento futurista in Italia perse il suo slancio. Il movimento razionalista italiano cercherà di proporre gli scenari della Città Nuova delle utopie futuriste ma il regime fascista smorzerà questi tentativi privilegiando un monumentalismo legato alla tradizione classicista
Città Nuova, Sant'Elia, 1914
«Noi dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, e la casa futurista simile ad una macchina gigantesca”»
Architettura Fascista a Roma, questo stile architettonico razionale si manifesta in Italia e soprattutto a Roma, durante la dittatura fascista, nel tentativo di conciliare la antica tradizione romana con una architettura di tipo moderno e funzionale.
MONUMENTI
LA ROMA IMPERIALE -
I MONUMENTI
un edificio monumentale che si trova a Roma nel moderno quartiere dell’EUR. La sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra.
L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette lo pseudonimo di Colosseo quadrato.
Negli archi del piano terreno si trovano 28 statue (6 per le facciate verso viale della Civiltà del Lavoro e la scalinata, e 8 nelle altre due facciate), ciascuna di esse allegorica delle virtù del popolo italiano
la stessa scelta del travertino, oltre a rispondere alle esigenze di ritorno alla tradizione dell’Impero romano, serviva a soddisfare i desiderata autarchici del regime, il quale voleva mostrare autosufficienza economica e capacità di realizzare un edificio di tali dimensioni utilizzando solamente la pietra essendo l’uso del ferro e del cemento
LE CASE NEL FASCISMO
dodici borgate ufficiali furono edificate durante il periodo fascista per accogliere la popolazione allontanata dal centro storico a seguito dell’attuazione del PRG del 1931, per la realizzazione delle grandi arterie stradali del centro storico. Gli abitanti di Primavalle per esempio provenivano dalle zone dove vennero realizzate via della Conciliazione e via dei Fori Imperiali. L’edificazione del nuovo insediamento fu iniziata a partire dal 1936 dall’allora IFCP
VAL MELAINA
case popolari ieri vs case popolari oggi
VAL MELAINA
NEL FASCISMO
Nelle borgate Val Melaina e Donna Olimpia, realizzate tra il 1930-32, l’Istituto operò in conformità alle scelte edilizie del momento, ricorrendo allo schema della tipologia intensiva. Voci autorevoli a sostegno delle case “alte” e della centralità urbana emersero al III Congresso internazionale di architettura moderna, tenutosi a Bruxelles nel novembre 1930. La fabbricazione intensiva oltre ad abbassare i costi relativi a strade e servizi permetteva di sfruttare le possibilità e i vantaggi economici offerti dalle acquisizioni tecnologiche e dai nuovi metodi costruttivi
Il Ministero dell'Aeronautica fu istituito il 30 agosto 1925 con il r.d.l. n. 1513, che trasformava il commissariato in ministero. Si occupava dell'Aeronautica Militare e dell'aviazione civile e vi confluivano tutti i servizi dell'aeronautica.
L'edificio del ministero, che si trova a ridosso della Città Universitaria e la Stazione Termini, è costituito dallo storico Palazzo Aeronautica. Progettato nel 1929 dall'ingegner Roberto Marino ed inaugurato nel 1931