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Operà Bastille
Il termine conservatorio deriva dall'usanza diffusa tra il XIV e il XV secolo presso gli asili, ospizi ed orfanotrofi, di iniziare ad educare ad un mestiere (e tra questi quello musicale) agli orfani e ai trovatelli con lo scopo di conservare la musica tramandandola. In Italia l'attività dei conservatori, iniziata come opera di assistenza ai bambini orfani e poveri, si trasforma in attività di insegnamento musicale.
I conservatori nascono originariamente per povere orfane di sesso femminile (ma poi finiscono per raccogliere ragazze appartenenti ai ceti medi bassi che godevano di una qualche possibilità economica o raccomandazione privata), in alternativa alla vita monastica.
Nei conservatori le donne sono anche educate alla costruzione di una femminilità, preparandole come buone madri e mogli destinate a lavorare in ambiente esclusivamente domestico.
Musica e arte hanno sempre avuto un grande legame e i maggiori esempi di questo legame sono:
-David Bowie che si ispira Picasso
-il concerto a Bologna di Caparezza ispirato a "Guernica" di Picasso
-Fabrizio De Andrè che utilizza un catalogo delle opere di Alessandro Magnasco per promuovere il suo ultimo album "anime salve" (entrambi descrivono la vita degli emarginati)
Gli elementi musicali divennero dominanti nella pittura quando gli artisti hanno iniziato ad esprimere l'interiorità, invece di descrivere il mondo esterno; infatti entrambe tendono a una rappresentazione astratta e fortemente spirituale delle cose.
Kandinskij fu il primo a concretizzare questo nuovo concetto artistico, ma nel corso del Novecento altri pittori come Pollock e Klee hanno iniziato a dimostrare, attraverso l'arte, il loro interesse alla musica.
Così pittori e atristi iniziano anche a collaborare:
Andy Warhol fu l'autore della copertina dell'album the Velvet underground e Nico (del gruppo rock statunitense the Velvet), l'album è conosciuto anche come "banana album" per la banana disegnata da Warhol in copertina perché volevano invitare la gente a sbucciare e ad ascoltare lentamente l'album. Il pittore si avvicina alla musica con lo scopo di liberare l'arte dalle convenzioni figurative.
Kandinskij fu un pittore e violoncellista, nato nel 1866 e morto nel 1944.
Il suo spettacolare modo di dipingere deriva dal fatto che per lui l'arte non era solo tecnica, ma emozione; è anche il motivo dello stretto rapporto tra arte e musica che è presente nei suoi dipinti.
Un quadro di Monet lo fece riflettere in modo particolare, e Kandinskij arrivò alla conclusione che erano i colori e le forme a suscitare emozioni nello spettatore.
Nel 1910 pubblicò un saggio: "lo spirituale dell'arte" in cui teorizzava come la combinazione tra forma e colori comunicasse emozioni in modo diretto, così come il suono comunicava emozioni attraverso la musica.
Fino al 1933 insegnò decorazione murale al Bauhaus (scuola di architettura, arte e design), successivamente chiusa da Hitler nel 1933, che lo costrinse a fuggire a Parigi dove trascorse il resto della sua vita.
Durante il nazismo le sue opere vengono definite "arte degenerata" (contraria ai principi del nazismo) e furono eliminate dai musei o vendute ad artisti stranieri.
Nello spirituale dell'arte assegna ad ogni colore uno strumento o un simbolo musicale:
giallo → suono tromba
blu-azzurro → suono flauto
rosso → suono tuba
arancione → suono Campana
verde → suono violino
Viola → suono zampogna
bianco → pausa tra due note
nero → fine di un esecuzione musicale
associa inoltre alcuni colori a forme geometriche:
giallo → triangolo
Blu → cerchio
rosso → quadrato
Utilizzando colori e forme come note musicali, Kandinskij compone, così, un dipinto come un brano musicale sul pentagramma.
composizione VII è un'opera di Kandinskij del 1913, che oggi si trova alla galleria Tret'jakov a Mosca.
Questa opera è il simbolo dell'astrattismo.
Il dipinto fu composto in pochi giorni, ma il pittore disegnò oltre 30 schizzi e disegni per studiare l'opera in tutti i dettagli.
Composizione VII rappresentava l'inizio e la fine del mondo: genesi in basso a sinistra (rosso e blu) e giudizio universale in basso a destra.
l'opera è costruita come una vera sinfonia:
-in basso a sinistra colori chiari (sul bianco); esprime il silenzio prima che musicisti iniziano a suonare
-nel centro-sinistra colori caldi e freddi che rappresentano le sequenze dei suoni
-un crescendo cromatico al centro
-al centrodestra si alternano tenui-forti e caldi-freddi che determinano il caos, il momento apicale della composizione
-nel lato destro del quadro si arriva al nero cioè alla fine
In questo quadro non c'è nessun riferimento alla realtà, infatti realizza il passaggio dall'arte figurativa all'astrattismo; è la sintesi dell'arte di Kandinskij
Kandinskij diceva: "presta le tue orecchie alla musica apri i tuoi occhi alla pittura e smetti di pensare!"
COME LA LETTERATURA INFLUENZA LA MUSICA
Spesso la letteratura ha influenzato la musica in vari modi:
-riprendendo interamente il testo della poesia (San Martino di Giosuè Carducci cantata da Fiorello)
-rivisitando il tema del poema (Euridice di Roberto Vecchioni, professore di letteratura, modifica il finale del mito greco, motivando la scelta del protagonista di girarsi e non ottenere quel che voleva, nonostante tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. Spiega che anche se avesse riportato indietro Euridice, lei non sarebbe stata più la stessa, e che ormai apparteneva al mondo dei morti)
-traendo ispirazione da opere letterarie (frammenti di Franco Battiato ispirato da alcuni dei più bei versi di Carducci, Leopardi e Pascoli)
COME LA MUSICA INFLUENZA LA LETTERATURA
Fin dall'antichità la letteratura viene influenzata dalla musica anche solo nell'intonazione della lettura del racconto, come per esempio alzare o abbassare la voce o fare delle pause.
Un'esempio in cui la musica ha influenzato la scrittura è la diffusione, nel periodo gotico, della letteratura gotico-cavalleresca per opera dei cantori che raccontavano le storie accompagnati da uno strumento musicale.
Una delle tante funzioni della musica è quella (dal medioevo fino a oggi) di accompagnare parole e componimenti che sono vere poesie. Oppure può esserne la fonte ispiratrice come affermò Montale.
dalla presentazione del 1975
Eugenio Montale scopre la poesia, dice, grazie alla musica (sopratutto grazie a quella di Debussy). Il melodramma è la sua grande passione, ma non approda mai al palcoscenico.
Nell'intervista del 1966, ironizza le scarse capacità intellettive dei cantanti dell’epoca. Di sicuro, sostiene, diventare un cantante professionista sarebbe stato un vero e proprio spreco. Nonostante ciò possedeva entrambe le vocazioni: sia quella musicale che quella poetica. Una delle due fruttò, ma l'altra non la abbandonò mai completamente.
Ricoprì l’incarico di critico musicale del Corriere d’Informazione fra il 1954 e il 1967, trattando vari argomenti e parlando di vari compositori come Puccini e la triade viennese composta da Haydn, Mozart, Beethoven.
Scrisse Accordi; un insieme di sette opere liriche pubblicate nel 1922, dedicate ognuna ad uno strumento musicale diverso. L’intenzione era quella di imitare attraverso metriche, strumenti e melodie. Fu poi criticato in seguito alla pubblicazione dell'opera, e lui stesso definì l’idea «un’ingenua pretesa».
Musica e letteratura, nelle varie epoche, hanno dimostrato un solido rapporto; a dimostrarlo il premio nobel per la letteratura che si è aggiudicato il cantautore Bob Dylan per “aver creato nuove espressioni poetiche nella tradizione della canzone americana” nel 2016.
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A volte, nella storia, la musica ha anticipato dei concetti matematici scoperti solo in seguito.
Pensando ad esempio al pentagramma, ci accorgiamo che non è altro che un piano cartesiano.L’asse delle ascisse è rappresentata dai tempi, e l’asse delle ordinate dalla frequenza e quindi dall’altezza del suono. (x=tempo; y=altezza suoni)
La traslazione orizzontale è lo spostamento della figura interessata sull’asse delle ascisse, senza che la forma venga modificata o ruotata. Trova una corrispondenza in musica nella ripetizione oppure nel canone musicale.
Nel canone la melodia traslata inizia quando ancora non si è conclusa l’originale. Si crea così l’idea di più voci che si sovrappongano
Se la traslazione è sull’asse verticale, musicalmente otterremo una trasposizione, ovvero la stessa melodia ma in una tonalità differente.
Un’altra trasformazione isometrica (mantiene i rapporti tra le distanze), che troviamo in musica, è la riflessione. In matematica corrisponde alla simmetria assiale e l’immagine viene “ribaltata” dall’altra parte dell'asse.
In musica, se l’asse di riflessione è verticale, si ottiene una retrogradazione, ovvero si ripercorre la melodia partendo dall'ultima nota nella sequenza contraria delle note.
Se la melodia originale e quella retrograda vengono suonate una di seguito all’altra, saremo di fronte a un caso di “simmetria melodica”.
Se la riflessione avviene su un asse orizzontale, musicalmente otteniamo una inversione. Se la melodia sale di un semitono, l’inversa scenderà di un semitono.
La Simmetria Centrale è invece la riflessione di una figura rispetto all'origine.
In musica, il risultato che si ottiene applicando questa trasformazione viene detto inversione retrograda. Infatti è dato dalla combinazione di una retrogradazione (simmetria su asse verticale) e una inversione (simmetria su asse orizzontale). Anche in geometria la simmetria centrale può essere vista come la combinazione di una simmetria assiale su asse verticale e di una su asse orizzontale.
Per esempio il default mode network è una rete sinaptica che si attiva quando c’è un picco di attenzione e mette in contatto i nuovi stimoli con le informazioni già presenti nel cervello, in particolare con l’ippocampo responsabile della memoria e delle emozioni.
Suonare uno strumento coinvolge moltissime diverse parti del corpo:
La musica non è solo un’attività artistica, ma un linguaggio per comunicare che rinforza le emozioni.
La musica provoca emozioni fortissime legate a processi di gratificazione e ricerca di piacere.
Attraverso l’ascolto della musica vengono, infatti, secreti ormoni come la dopamina e l’endorfina che ci fanno star bene ed hanno effetti terapeutici.
Il sistema immunitario si rinforza ed aiuta a combattere lo stress dei bambini prematuri.
Inoltre nei musicisti si nota una maggior produzione di mielina che trasmette impulsi nervosi e un maggior numero di sinapsi.
La musica è molto importante per il benessere psicofisico dell’uomo. Questo concetto è stato sottolineato anche da Shakespeare “L’uomo che non ha musica in se stesso e non è commosso dall’accordo di dolci suoni, è incline ai tradimenti, agli stratagemmi, ai profitti; i moti del suo spirito sono tristi come la notte…….non fidatevi di un uomo simile!”
Nel dicembre 2015 dei neuro-scienziati americani hanno scoperto un gruppo di neuroni “dediti “ solo alla musica ed hanno osservato la reazione del cervello agli stimoli sonori che esulano dai rumori ambientali.
Sono stati sottoposti 10 volontari ad ascoltare 165 suoni di diverso tipo (per esempio musica, rumori di passi, squilli diversi ecc.) e si è scoperto che nella corteccia uditiva c’è un insieme di neuroni che inviano i propri impulsi solo alla presenza della musica.
Con la risonanza magnetica gli scienziati hanno scoperto una parte del cervello che si è evoluta per apprezzare una melodia o un ritmo. Hanno anche scoperto un gruppo di neuroni che si attiva solo alla presenza di conversazioni, ma la risposta dei neuroni è stata più forte quando le persone ascoltavano musica. I due gruppi di neuroni occupano diverse
parti della corteccia uditiva e quindi esistono percorsi separati nel cervello per l’analisi della musica e delle parole. Attivano entrambi l'area del linguaggio.
L’esperimento deve ancora chiarire se le persone nascono con “neuroni musicali” oppure le cellule nervose acquisiscono con il tempo il gusto per la musica.
Secondo gli scienziati è possibile che i “neuroni musicali” emergano nel corso dello sviluppo dell’uomo per la grande esposizione alla musica che abbiamo tutti noi. Il prossimo passo dell’esperimento è quello di ripeterlo su musicisti professionisti per vedere se la loro selettività neuronale è diversa da quella degli altri.
La musica ha un enorme potere terapeutico per molte malattie: aiuta contro i disturbi dell'umore, il disagio psichico, la depressione e una svariata quantità di sindromi cliniche come i deficit di lettura e di apprendimento, l'autismo, la demenza, le malattie neurodegenerative (aspetti analizzati da Alice Mado Proverbio, autrice del libro “Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza” famoso testo per studiosi di neuroscienze, educatori e musicoterapeuti, musicisti e studiosi di musica.)
Sono molti ormai gli studi che certificano il potere terapeutico delle note, in un lavoro condotto su 435 coppie di gemelli, per esempio, si è visto che suonare uno strumento musicale difende dalla demenza; i risultati dell'indagine hanno dimostrato che, a prescindere dal sesso, dalla salute o dalla forma fisica degli individui, il fatto di suonare uno strumento musicale comporta una riduzione della probabilità di sviluppare una demenza senile.
l'esercizio muscolare legato all'uso di uno strumento costituisce un'ottima terapia riabilitativa in pazienti che hanno subito lesioni motorie.
In uno studio clinico si è visto che pazienti incoraggiati a suonare su un pianoforte melodie con mano o braccio "paretici", riacquistano più rapidamente le loro abilità motorie, migliorandole in termini di precisione e scorrevolezza, rispetto alla terapia riabilitativa tradizionale.
Diverse ricerche hanno dimostrato l'efficacia del canto terapeutico nel recupero di pazienti affetti da afasia (problema del linguaggio spesso conseguente a un ictus) e Parkinson, ma anche nel trattamento della balbuzie e dei disturbi del linguaggio non fluente.
per ascoltare, cantare o suonare si devono attivare entrambi gli emisferi del cervello:
– quello destro, sede delle emozioni e delle capacità sensibili, coglie il timbro della musica e la melodia;
– quello sinistro, invece, che controlla i processi logici, analizza il ritmo e l’altezza dei suoni.
Per questo la musica è fondamentale nello sviluppo del cervello del bambino, lo aiuta ad affinare le capacità di astrazione, aumenta le competenze analitiche, matematiche e linguistiche. Quando poi i bambini imparano la musica, attraverso lo studio di uno strumento, affinano la concentrazione, l’autocontrollo e l’attenzione.
Fin da quando il neonato è nella pancia, non riconosce le parole, ma la musicalità dei suoni emessi dalla voce della mamma. Egli sviluppa così la capacità di ascolto: riesce a cogliere le sfumature e perfino l’emozione dietro le parole; in questo modo arriva a percepire e comprendere la lingua, ed è più facile acquisire il linguaggio.
La musica ha anche un ruolo nello sviluppo affettivo-cognitivo, infatti i genitori e le persone che si occupano della cura dei bambini sanno che cantare e suonare per loro aiuta a tranquillizzarli per questo le ninna nanne sono molto usate per far addormentare i bambini.
Il tempo dedicato dagli adolescenti ad ascoltare musica si aggira mediamente intorno alle 2-3 ore al giorno (North, Hargreaves & O’Neill, 2000).
Vi sono due funzioni della musica: una sociale per creare legami con i coetanei perchè l’ascolto di un certo tipo di musica piuttosto che un altro rappresenta, per l'adolescente, l’appartenenza a un gruppo, e una individuale per regolare l’umore e le strategie per affrontare i problemi (Bakagiannis & Tarrant, 2006).
Alla fine la musica è la colonna sonora della vita degli adolescenti che li accompagna e sostiene sempre.
Suonare uno strumento “allena” il cervello. Uno studio appena pubblicato sulla rivista PNAS rafforza l’idea che fare musica faccia bene anche se si comincia “tardi”, da adolescenti.
La nuova ricerca ha dimostrato che la musica aumenta lo sviluppo neurologico dei ragazzi testando un gruppo di studenti che suonava due o tre ore a settimana e un altro che ha seguito un corso sportivo. Da misurazioni dell’attività elettrica del cervello, i ricercatori hanno osservato che gli studenti che si erano dedicati alla musica avevano una sensibilità migliore nel riconoscere i suoni del linguaggio rispetto ai loro compagni e mostravano risposte del cervello ai suoni più rapide.