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"A chiunque possa interessare"

Percorso tra suoni, musiche e paesaggi.

Eugenia Laghezza

www.laghezzarchitects.com/blog/

Accademia di Belle Arti di Bari S(c)ultura del suono 27 maggio 2014

medium

large

spot

videoclip

suono/pubblicità

videoclip

I videoclip sono, principalmente, strumenti di marketing al fine di promuovere la vendita di dischi di una band o di un cantante solista. Il montaggio, in generale, segue l'andamento della canzone da promuovere, sia in termini di ritmo sia di atmosfera.

Gli esseri umani sono progettati per assorbire informazioni attraverso l'udito, ma il significato attribuito ai suoni dipende dal singolo individuo, sebbene ci siano forme di standardizzazione.

Poichè la percezione del suono è un fenomeno soggettivo, molte aziende partono con un'indagine empirica, mettendo a fianco sound designer e psicologi, al fine di progettare il suono più efficace per ottenere precise reazioni da parte del consumatore finale.

Molte aziende hanno iniziato a porre l'accento sull'identità sonora degli oggetti da loro prodotti.

Il suono può amplificare o rafforzare l'identità di un brand: il suono di un'auto Ferrari, di una moto Ducati (suoni brevettati) o di una Harley Davidson sono facilmente riconoscibili, richiamando alla memoria il marchio di cui sono materializazione.

Molti produttori di auto (ad esempio Renault o BMW) prestano specifica attenzione al design del suono dell'apertura/chiusura delle portiere dell'auto: se il suono è solido, l'idea di robustezza si trasferirà all'intera auto e, ovviamente, anche all'azienda che la produce. Alcuni produttori di birra, invece, progettano il suono prodotto dal tappo "a strappo" delle lattine, in grado di dare un feedback sulla qualità della birra stessa; Kellogg's ha cercato invano di brevettare il suono dei suoi cornflakes.

Del 1964 è Top of the Pops (BBC), non a caso nata in Gran Bretagna da sempre a supporto della creatività dei giovani: si trattava della prima trasmissione televisiva dedicata alla musica e alle culture giovanili.

Negli anni '60 le case discografiche intuirono le grandi potenzialità del video musicale per promuovere band o solisti: si iniziò, quindi, con la realizzazione di film il cui protagonista fosse un cantante noto (Elvis Presley, i Beatles, etc.; in Italia si diffuse il genere "musicarello"), ma l'esperienza sembrava troppo distaccata per i fan. Quindi si optò per la realizzazione di videoclip, ottenendo un abbassamento notevole dei costi (solo una registrazione da inviare in tutto il mondo).

Il primo videoclip nella storia della musica pop fu Bohemian Rhapsody (1975) di Bruce Gowers, trasmesso a Top of the Pops per lanciare una band non famosa, i Queen.

Il caso di Bohemian Rhapsody, cantata dai Queen e lanciata a Top of The Pops, fece riflettere l'industria discografica e televisiva.

Nel 1981 nacque MTV negli Stati Uniti, proponendosi come il primo canale televisivo al mondo interamente dedicato alla musica.

Da un punto di vista industriale, il progetto si rivelò molto efficace: le case discografiche avrebbero finanziato la realizzazione di videoclip promozionali, con il beneficio di avere un canale televisivo per diffondere i loro prodotti.

MTV doveva semplicemente creare una struttura in termini di target, stile di vita, pubblicità e format.

L'industria del videoclip ha, quindi, creato nuove professioni, modificando la struttura delle case discografiche; ha promosso nuovi linguaggi visivi e ha creato nuovi programmi e canali, modificando l'industria televisiva; ha creato nuovi consumi, nuovi stili di vita e nuovi miti.

Giovanni Rana

Ford

Ariston

Queen, Bohemian Rhapsody, 1975

large

Maurizio Sacripanti, Cagliari,

concorso per un nuovo teatro, 1965

Sacripanti concepì uno spazio teatrale cui "conferire tutta la flessibilità tecnica e psicologica moderna concretata in uno spazio polivalente, pensato come un'unica sala-palcoscenico" dotata, a pavimento e a soffitto, di moduli prismatici retrattili, messi in moto da un motore elettrico in grado di configurare varie disposizioni per la scena e la platea. I prismi a soffitto potevano essere rivestiti in materiali diversi a seconda delle esigenze acustiche.

Vinse il secondo premio.

Le Corbusier-E.Varese-I.Xenakis,

Padiglione Philips, Expo Brussells, 1958

Nel 1956 Philips chiese a Le Corbusier di progettare il padiglione per l'Expo di Bruxelles (1958), in cui sarebbero stati presentati gli ultimi prodotti dell'azienda.

La precisa richiesta del committente era quella di utilizzare le tecnologie Philips, senza mostrarle apertamente. Si trattava di un'esperienza nuova per Le Corbusier, che quindi si trovò a mettere a frutto il know how e le tecnologie Philips, progettando un'esperienza che andava al di là dello spazio puro, a cui era abituato.

Fu così che Le Corbusier progettò il « Poema Elettronico » (Poème électronique), ovvero un'esperienza audiovisiva, ricca di luci, immagini proiettate e suoni elettronici, composti da Edgar Varèse e Iannis Xenakis. Lo spazio fu progettato crando la forma di un paraboloide iperbolico fatto di cemento e progettato dall'architetto/ingegnere/compositore greco Iannis Xenakis. Per questa occasione, il compositore americano Edgar Varèse compose un Poème Electronique (1957) che combinava suoni concreti ed elettronici, diffusi dagli altoparlanti Philips.

Karlheinz Stockhausen, Expo Osaka 1970,

padiglione per la Germania Ovest, 1970

Renzo Piano, Milano-Venezia,

Arca per il Prometeo di Luigi Nono, 1983-84

Stockhausen progettò il padiglione con l'obiettivo di sottolineare la tridimensionalità del suono nella sua trasmissione attraverso lo spazio.

A causa dell'ascolto frontale, che caratterizza le sale tradizionali, si perde una caratteristica fondamentale del suono, la sua propagazione in molteplici direzioni. Per questo, Stockhausen pensò ad uno spazio sferico, capace di 550 persone; 50 altoparlanti circondavano il pubblico da tutte le direzioni: il suono, quindi, viaggiava da un altoparlante all'altro, dando la sensazione di ruotare attorno al pubblico, in circoli orizzontali, verticali e diagonali, in senso orario ed antiorario.

"La sala classica dei concerti è uno spazio orribile.

Perchè non offre delle possibilità ma una possibilità.

Per ogni sala c'è un lavoro specifico da fare, così come un tempo si scriveva per questo o quel luogo, per questa o quella circostanza.

La musica che sto cercando è scritta con lo spazio: essa non è mai uguale in qualsiasi spazio, ma lavora con lui".

Luigi Nono

small

personal device

Lettori Mp3 portatili

lettore cd portatile, '80-'90

Fin dalla sua apparizione sul mercato, il Walkman (e adesso l' iPod) ha catturato l'attenzione di numerosi studiosi, soprattutto nell'ambito delle scienze sociali. Michael Bull ha studiato la reazione e i cambiamenti comportamentali degli utenti prima del Sony Walkman e, ora, dell'iPod.

In Sound Moves. iPod culture and urban experience (2007) Bull, dopo aver condotto una ricerca empirica (sondaggio, interviste), descrive le modalità con cui gli utenti di iPod gestiscono lo spazio che li circonda e le relazioni interpersonali attraverso l'uso del loro personal device.

Sony Walkman, 1979

iPod, 2001

Mp3, 1993

regolatore d'umore

libertà

nostalgia

isolamento

esperienza urbana

L'uso dell' iPod permette di vivere un'esperienza urbana mediata attraverso le playlists dei singoli utenti. La percezione reale dei luoghi non è imparziale, ma trasformata attraverso l'ascolto di una particolare colonna sonora.

La musica è relazionata intimamente alle nostre emozioni più profonde. Essa può amplificare o cambiare le emozioni degli utenti di iPod e, spesso, le loro playlists sono intitolate con l'umore che stimolano. La musica può dare forma ad un umore e viceversa.

Fin dall'apparizione del Sony Walkman sul mercato, i dispositivi portatili per la riproduzione del suono sono stati relazionati all'idea di isolamento, poichè permettono agli utenti di vivere un'esperienza sonora privata e in grado di mediare il loro rapporto con la realtà concreta.

La diffusione di file audio digitali e compressi (Mp3) permette di archiviare un gran numero

di canzoni o brani musicali in un unico personal device. Il Sony Walkman e, più tardi, il lettore CD portatile non permettevano la stessa libertà, essendo semplicemente dei riproduttori di suono che, invece, era fissato su supporti fisici come le audiocassette o i CD. Grazie all'iPod è possibile avere tutta la musica che preferiamo in un solo oggetto, al contempo contenitore e riproduttore di suoni. Questa possibilità permette agli utenti di essere liberi.

Cities are fabulous with a soundtrack. Rural landscapes are best appreciated with ambient stuff or, in case of America, good classic rock. Irrespective of what music you listen to, it makes your environment seem “super-real” or more animated-charged somehow with the life of the music. Banal things seem more significant and poetic. You feel cooler too, in your soundtrack cocoon. (utente iPod)

A person with headphones on gives off an appearance of not wanting to be disturbed. (Amy)

It’s a concrete visual sign that I’m otherwise engaged. (Emily)

I do like to listen uninterrupted, and if I’m interrupted I feel slightly invaded. (Matt)

I don’t want anyone to bother me when I’m listening. (Wes)

I can now carry all my CDs with me and listen to whatever I want and whenever I want. There’s no need to plan anymore, because I’m bringing all my music with me all the time. I used to have a plan with the Walkman or Discman. I listen to whatever I feel like. I listen depending on mood and what I’m doing and where I am. (Susan)

If I’m angry I’ll put on something dark and angry. If I’m happy, upbeat happy music. If I don’t want to be brought down from a good mood I’ll avoid depressing music. If I’m not sure how I feel I’ll put it on shuffle. That sometimes leads me to listen to a whole album, or I’ll just skip over the tracks I’m not in the mood for until I find something that fits the way I feel that moment. (Elizabeth)

I tailor my music and content by activity. ‘Playlist’ allows me to create subset of music that I can easily call up. I create ‘playlist’ to tailor my music to my different moods. I label them as ‘Quiet’ or ‘Exercise tunes’ or ‘Contemplative’ . (Jeremy)

The iPod is pretty much the diary or soundtrack to my life. There is a song for every situation in my life. Even if I might have forgotten about a certain time, person or place, a song can trigger these memories again in no time. (...) I have music on my iPod that reminds me of a very specific part of my life. (Jerome)

L'iPod è in grado di evocare paesaggi della memoria, dovunque e in ogni momento: la funzione “shuffle” (che riproduce musica a caso) permette agli utenti di iPod di riportare alla mente memorie del passato, improvvisamente.

This thing is a wonderful ‘time machine’ and it is better than any diary (Jerome)

L' iPod è un potente oggetto portatile. Grazie al suo design accattivante, all'interfaccia facile da usare e alle funzionalità permesse, esso funziona da struttura attraverso cui gli utenti mediano la propria esperienza della realtà, aiutata dall'innegabile potere seduttivo della musica.

L'iPod è un grande contenitore di emozioni e in questo risiede il suo successo.

Gli utenti di iPod estetizzano la propria esperienza urbana. Spesso, infatti, l'ambiente circostante viene percepito come vivendo in un film.

I love the experience of listening to a work of fiction and being in a public place like a coffee store. I like to watch people around me and imagine them as the characters in the novel. (...) That’s a very private moment (in public). (...) It’s almost like watching a movie, but you are in it. (Jason)

The music my iPod contains adds a level of emotional attachment to the device itself for producing so many pleasant listening experiences. Strangely enough, this does not translate to the phone containing all of my numbers and text messages, and I only consider it to be a communication device used for calls, messages, and net use and as an alarm clock. If I lost my iPod I would be devastated but in the case of my phone I would just be annoyed because of all the contact numbers lost and would not think twice about it. (John)

https://www.stereomood.com/

http://www.lastfm.it/

http://www.muzak.com/

http://www.noisli.com/

Noah Vawter, Ambient Addition, 2006

spot "All music all is music", 2006

rumore

musica

rumore

suono

/

=

Secondo la psicoacustica, il rumore è definito come un suono che disturba e infastidisce.

Secondo l'acustica, esiste una differenza tra suono e rumore, ma non coincide con quella precedente.

suono (220 Hz)

rumore

La nostra idea di rumore, inteso come suono fastidioso, è solo e semplicemente una definizione relativa, culturale ed estetica, piuttosto che una verità scientifica.

atmosfere

musica

atmosfere

musica=rosa

musica

"Un brano musicale è un oggetto culturale". (G. Piana)

s

_

suono

musica

C

m

La musica è tutta nella attualità superficiale dell’ascolto, nel suo fenomeno; in questo senso non c’è niente da cercare dietro la sua facciata, nessuna conclusione da trarre, nessuna conseguenza da dedurre: l’incanto ha il suo fine, la sua ragion d’essere in se stesso.

La musica è esattamente ciò che mostra di essere, senza intenzioni segrete né pensieri reconditi…(…) Il mistero della musica è l’ineffabile, ovvero ciò che non si può esprimere a parole.

(…) La musica è uno charme: fatta di niente, a niente dovuta, forse persino niente essa stessa.

(Vladimir Jankélévitch)

"Per esempio: ci sono progressioni chiamate false cadenze. L'idea è: progredire in modo da implicare la presenza di una nota assente; poi ingannare tutti atterrando non su questa ma su qualcos'altro. Cos'è che inganni?

Non l'orecchio ma la mente.

L'intera questione è molto intellettuale".

(John Cage)

"Una razionale concezione della funzione sociale dell'Industrial Design non può che rinnegare quella produzione, purtroppo molto diffusa, di oggetti assolutamente inutili all'uomo. Oggetti nati come mere ipotesi, con scopi legati al più banale senso della decorazione, gratuiti e ingiustificati.(...) Uno di questi oggetti è la rosa. Oggetto di grandissima produzione, formalmente molto coerente e piacevolmente colorato. (...) I petali dalla curva elegante, la chiara dipsosizione delle foglie e la loro razionale disposizione lungo il ramo non sono elementi sufficienti a giustificarla come oggetto d'uso a grande diffusione. (...) Un oggetto assolutamente inutile all'uomo. Un oggetto solo da guardare o tuttalpiù da annusare, un oggetto non giustificato. Un oggetto che invita il lavoratore a futili pensieri. Un oggetto perfino immorale".

Le atmosfere possono essere suggerimenti emotivi, ovvero come una tendenza a portarci in un particolare stato emotivo.

La musica crea atmosfere.

La musica è la modificazione dello spazio esperito a livello corporeo.

La musica plasma lo stare nello spazio dell’ascoltatore.

Nei locali notturni si crea un’atmosfera mediante un particolare sound che vesta, sonoramente, gli spazi e li renda piacevoli per chi li frequenta o li abita.

L’ascolto di musica da sottofondo è distratto: non sono le voci o le canzoni ad essere ascoltate, ma il loro carattere, un suono separato dalla sua origine, che riempie lo spazio e lo attraversa autonomamente quasi come se fosse un oggetto.

Gernot Böhme, filosofo tedesco, nel libro "Atmosfere, estasi, messe in scena", analizza il concetto di atmosfera, nello studio dell'ambiente in cui vive l'essere umano. La misura in cui un ambiente è esperito come umano non dipende solo da fattori fisiologici e tossicologici, ma anche dalle qualità ambientali esperibili in chiave estetica.

Pertanto, le condizioni di vita sono intese nel senso di come una persona si sente in un ambiente, dal punto di vista sensoriale ed affettivo.

La particolarità e la difficoltà nell'analisi e nella creazione di atmosfere risiede nel fatto che si tratta di un’esperienza interstiziale.

Le atmosfere si collocano tra soggetto e oggetto. Sono soggettive perché non esistono al di fuori di un soggetto che le esperisce e le si vive solo esponendosi ad esse, con il proprio corpo. Sono anche oggettive e si basano su sistemi codificati e collettivamente riconosciuti di fenomeni.

"music is sound, sounds around us, whether we are in or out of a concert hall" (John Cage).

La musica è suono intellettualmente e poeticamente costruito:

essa è suono organizzato (E. Varèse).

Ogni espressione di cultura non può prescindere dalla tradizione, ovvero dal consolidamento e dalla sedimentazione di una prassi che, reiterata nel tempo, diventa norma in grado di condizionare sia la pratica musicale sia le modalità di ascolto: in questo risiede tutta la sua potenza.

La musica agisce direttamente sulla sfera emotiva dell'ascoltatore, assumendo qualsiasi significato. In questo risiede tutta la sua potenza.

(Bruno Munari, Good Design, Corraini, Mantova, 1963-2003)

disegno costruttivo e sezione di attacco della spina di una rosa.

paesaggio sonoro

John Cage

ecologia acustica

paesaggio sonoro

esempi

paesaggio sonoro

ecologia acustica

origini

paesaggio sonoro

parole chiave

origini

tonica

tonica (keynote sound)

"Un paesaggio sonoro (soundscape) è l'ambiente dei suoni. Tecnicamente, qualsiasi parte dell'ambiente dei suoni considerata come campo di studio e di ricerca. Il termine può applicarsi tanto ad ambienti reali, quanto a costruzioni astratte, quali le composizioni musicali o i montaggi e missaggi di nastri magnetici, in particolare quando vengono considerati come parte dell'ambiente".(Murray Schafer)

"Non esistono cose come lo spazio vuoto o il tempo vuoto. C'è sempre qualcosa da vedere, qualcosa da udire. Anzi, per quanto ci possiamo sforzare di creare un silenzio non ci riusciremo mai.

[...] Parecchi anni fa ad Harvard sono stato in uno spazio del genere (camera anecoica, ndr) e ho sentito due suoni, uno alto e uno basso, e quando li ho descritti al tecnico incaricato questi mi ha spiegato che il suono ad alta frequenza era il mio sistema nervoso in funzione, quello basso era la circolazione del sangue.

(John Cage, "Silenzio")

Un paesaggio sonoro include sia l'ambiente sonoro che circonda un soggetto sia le relazioni che egli instaura con quegli elementi fisici e culturali (suoni).

Tutti sono responsabili della creazione del paesaggio sonoro che da pubblico, progressivamente, sta diventando sempre più privato (dalla radio, all' impianto stereo d'appartamento ai personal device).

In musica, la tonica identifica la chiave o la tonalità di una determinata composizione. In generale una composizione musicale inizia e finisce nella stessa tonalità. Nella teoria del paesaggio sonoro, le toniche rappresentano quei suoni che vengono precepiti, in una data società, di continuo o con tale frequenza da costituire uno sfondo sul quale vengono poi percepiti gli altri suoni (il mare per le città portuali). Questi suoni non sono percepiti coscientemente.

"Il paesaggio è una aggregazione di oggetti che, in vario modo, vengono percepiti dagli organismi. Il paesaggio, quindi, non è solo un’entità geografica ma anche un’entità percettiva: senza la percezione il paesaggio non esisterebbe".

(Almo Farina)

"L'ecologia è lo studio dei rapporti tra gli organismi viventi e il loro ambiente. L'ecologia acustica è quindi lo studio degli effetti prodotti dall'ambiente acustico (o paesaggio sonoro) sulle caratteristiche fisiche e sui modelli di comportamento degli esseri che vi abitano. Tra i suoi specifici obiettivi, quello di segnalare gli squilibri che potrebbero rivelarsi malsani o dannosi".

(Murray Schafer)

Il termine ecologia deriva dal greco οίκος (comunità) e λόγος (discorso). In generale, indica la relazione reciproca e interattiva tra gli organismi viventi e l'habitat in cui vivono.

Un soundscape è un campo di interazioni: al suo centro è collocato un individuo che percepisce e comprende un modo di suoni con la consapevolezza di essere parte di una rete di relazioni.

segnale (sound signal)

segnale

Il termine soundscape fu inventato dal compositore e scrittore canadese Murray Schafer e descritto nel libro "The tuning of the world" pubblicato nel 1977 ("Il paesaggio sonoro", 1985).

Nel 1969, Southworth condusse un'analisi sonora ed acustica nella città di Boston con la collaborazione di persone non vedenti. Il progetto aveva l'obiettivo di scoprire ed individuare luoghi più o meno rilevanti e significativi dal punto di vista acustico.

Invece, il primo progetto precisamente orientato all'analisi del paesaggio sonoro fu The Vancouver Soundscape (1974) condotto da Murray Schafer e dal suo team della Simon Fraser University (Canada). Si trattava di una ricerca empirica, motivata dalla necessità di risolvere il problema dell'inquinamento acustico, che si strutturò in una documentazione acustica sull'ambiente sonoro della città di Vancouver, basata su registrazioni audio, descrizioni orali supportate da spiegazioni teoriche: per la prima volta i microfoni e gli strumenti per la registrazione audio venivano utilizzati consapevolmente fuori dallo studio di registrazione, con il solo e semplice proposito di registrare i suoni ambientali, senza finalità artistiche. L'obiettivo era quello di creare una documentazione al fine di incamerare informazioni, una vera e propria registrazione della realtà quotidiana.

Il World Soundscape Project (WSP) fu fondato, come gruppo di ricerca, da Murray Schafer presso la Simon Fraser University tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70. L'obiettivo principale del progetto era quello di cercare soluzioni per un paesaggio sonoro equilibrato dal punto di vista ecologico, dove le realzioni tra la comunità di esseri viventi ed il loro ambiente sonoro fossero armoniche.

Il progetto più esteso condotto dal WSP fu il tour attraverso i "Five European villages".

Nel 1975, cinque studiosi visitarono cinque villaggi sparsi in Europa, per un periodo di cinque mesi. I ricercatori vissero in ogni villaggio per un breve periodo (7-10 giorni), raccogliendo il maggior numero di informazioni riguardanti il passato ed il presente sonoro di ogni paese. I villaggi scelti avevano caratteristiche omogenee (comunità piccole, abitate da meno di 3000 abitanti, con una vita sociale attiva, caratterizzati da precisi segnali sonori, etc.). I cinque paesi studiati furono Skruv in Svezia, Bissingen in Germania, Cembra in Italia, Lesconil in Francia e Dollar in Scozia.

I risultati furono pubblicati in due libri, Five Village Soundscapes (1977) e European Sound Diary (1977), includendo interviste, registrazioni e mappe.

Qualsiasi suono verso cui si rivolga l'attenzione in modo particolare (campane, fischi, sirene, etc.). Questi suoni sono ascoltati coscientemente, perchè trasmettono informazioni.

David Byrne ha realizzato un' installazione sonora presso The Battery Maritime Building di New York (2008) e intitolata "Playing the building".

L'obiettivo era quello di trasformare un intero spazio in uno strumento musicale, collegando uno strumento a tastiera (che funzionava da dispositivo di comando) a vari oggetti sparsi nella stanza.

Lo spazio fisico funzionava da cassa di risonanza.

impronta sonora

impronta sonora (soundmark)

Le relazioni instaurate tra paesaggio sonoro e individui creano le basi per lo sviluppo di generi musicali indipendenti come

environmental music e soundscape composition.

Soundscape composition: può essere inclusa nel più ampio genere della musica contemporanea. Un contesto sonoro reale viene registrato e elaborato in studio attraverso tecniche elettroacustiche. Il risultato finale viene fissato su di un supporto fisico o digitale.

Environmental music: si configura come un tipo di live performance spesso inclusa nel campo della musica sperimentale. L'obiettivo è di sottolineare le relazioni già presenti tra persone e contesto fisico: è strettamente legata ad un momento e contesto precisi.

Il paesaggio sonoro è l'ambiente sonoro che ci circonda e in cui siamo totalmente e costantemente immersi, così come è percepito da un individuo che interagisce con il mondo che gli sta intorno. Attraverso la comprensione sensoriale (understanding by feeling), un individuo crea relazioni con l'ambiente circostante.

L'aspetto sensoriale e percettivo rende il paesaggio sonoro diverso rispetto al campo acustico (lo spazio acustico e fisico che circonda un oggetto).

John Cage, 4'33", 1952

Un suono comunitario inteso come unico e dotato di qualità che lo rendono oggetto di riguardo da parte degli abitanti di una data comunità. Se un suono tende a sopravvivere per anni, nello stesso luogo, diventa un punto di riferimento e una caratteristica del luogo tale da essere protetto e difeso. Un soundmark è come un landmark.

John Cage, Water Walk, 1960 (I've got a secret )

John Cage, Sonatas and Interludes (Sonata V), 1946-1948

4'33" è una composizione corale e collaborativa, una reazione alla sacralità del suono e all' idea Romantica del concerto, silenzioso e rituale. 4'33" è il ritorno al modo originario di creare ed eseguire musica, fra tradizione e improvvisazione.

http://www.timeout.com/london/things-to-do/londons-top-20-sounds

Frank Pahl, Harbour Symphony, St. John's Newfoundland, 1992

Il suono

Il suono è un fenomeno fisico e oggettivo, poichè si manifesta come perturbazione che si propaga in un mezzo elastico, generalmente l'aria (acustica).

Ciascun suono è definito da:

Il suono è una piccola variazione della pressione atmosferica e viene misurata con il fonometro.

Un mezzo elastico, in grado di vibrare (ad esempio, l'aria), subisce una particolare pressione (pressione sonora). Pertanto, il suono non si propaga nel vuoto.

Il mezzo (l'aria) reagisce producendo un effetto percepito dall'orecchio come suono. Il suono non è altro che una "vibrazione" delle particelle d'aria. Il suono si propaga nell'aria per mezzo di onde intervallate, una di compressione e una di rarefazione. Un'onda sonora è dunque formata da una semionda compressa e da una semionda rarefatta.

frequenza

Il numero delle vibrazioni compiute nell'unità temporale (il secondo) definisce la frequenza dell'onda sonora, che si misura in Hertz (Hz). La frequenza determina l’intonazione : maggiore è la frequenza più acuto sarà il suono e viceversa.

La gamma delle frequenze udite dall'orecchio umano va da un minimo di 20 Hz ad un massimo di circa 20000 Hz, con un'approssimazione che varia da persona a persona.

Il punto percettivo ottimale si situa nell'intervallo che va dai 40 ai 5000 Hz, focalizzandosi attorno ai 2000-5000 Hz.

Frequenze inferiori ai 20 Hz vengono definite infrasuoni.

Frequenze superiori ai 20.000 Hz vengono definite ultrasuoni.

Anche se l'orecchio umano non può percepire gli infrasuoni e gli ultrasuoni, tuttavia è possibile vederli.

50 Hz

frequenza (altezza)

500 Hz

50 Hz

500 Hz

dettaglio

Carsten Nicolai, Milch, 2000

Kodama-Takeno

Protude flow,2002

Hans Jenny, Cymatics, 1967

1 Hz

livello di pressione sonora

Il livello di pressione sonora indica l'intensità (il volume dell'amplificatore) ed è misurato in Decibel (dB).

livello di pressione sonora (intensità)

Sapendo che la soglia del dolore si attesta sui 130 dB, L’American Technology Corporation ha prodotto i sonic bullets (proiettili sonori). Si tratta di armi non letali che tuttavia possono causare danni permanenti all'udito e problemi psichici. I "sonic bullets" si presentano come semplici fasci sonori proiettati ad una intensità che eccede la soglia del dolore (140 dB). Normalmente lanciati da jet in volo, possono essere ascoltati solo da chi si trova all'interno della linea di fuoco. Fa parte di una strategia militare chiamata “shock and awe”, ovvero un modo per disarmare il nemico attraverso una dominazione rapida. (FONTE: www.noiseabatementsociety.com)

timbro

Il timbro rappresenta il colore o la qualità del suono. Esso ci permette di distinguere una voce da un'altra, una chitarra da un pianoforte, etc.

timbro (qualità o colore)

violino

pianoforte

Compressione: la pressione atmosferica è di poco maggiore di quella standard.

Rarefazione: la pressione atmosferica è di poco inferiore di quella standard.

Inteso come percezione dell'orecchio, esso è un fenomeno psicofisico e soggettivo poichè dà luogo a sensazioni filtrate da un individuo (psicoacustica).

Christian Marclay

riproducibilità tecnica del suono

ascolto nuovo

ascolto

la riproducibilità tecnica del suono

Christian Marclay (San Rafael, California, 1955) è un visual artist ed è stato turntable performer, prima che la pratica dj fosse diffusa. Marclay acquista dischi di seconda mano per riusarli come dj o rompendoli e graffiandoli per creare collages. Le sue domande sono: com'è creato, ricordato e reso visibile il suono? Com'è cambiata la vita acustica attraverso le nuove tecnologie? Come funziona il suono materialmente e metaforicamente?

L'ascolto è un atto intenzionale e volontario e si configura come selezione, da parte del soggetto, di ciò che egli decide di ascoltare (ascolto ciò che voglio).

"l'ascolto, questa nozione apparentemente modesta,

è in fondo come un piccolo teatro su cui si affrontano due moderne deità: il potere ed il desiderio"

(R. Barthes)

record without a cover, 1985

untitled, 1987

recycled records, 1985

sentire: istinto

Se il fonografo (Edison, 1877, USA) permetteva di registrare i suoni su di un supporto fisico e di poterli riprodurre, il grammofono (Berliner, 1887, USA) contribuì alla diffusione massiccia di media musicali veri e propri, i dischi (1895).

Il contenuto dei dischi dipendeva dagli utenti finali e dalle possibilità tecniche offerte dal mezzo di riproduzione: solo i più ricchi potevano permettersi di acquistare un grammofono e pertanto i contenuti erano relazionati alla loro cultura e prestigio, quindi prevalentemente musica classica colta. Inoltre, proprio le limitazioni tecniche del disco e del grammofono favorirono lo sviluppo di un certo genere musicale: non è un caso, infatti, il successo di Caruso.

Infatti, si potevano registrare solo brani di breve durata (perché un lato del disco durava al massimo 3 minuti), con una dinamica molto ridotta (senza i "pianissimo" a causa dei fruscii e del rumore di fondo) e voci e strumenti sonori e in un registro medio.

Fin da quando è stato possibile registrare i suoni (1877, fonografo di Edison) e manipolarli (anni '50), le modalità di ascolto sono conseguentemente mutate.

Venuta meno, ormai, l'unicità della performance musicale e sonora, il suono è diventato schizofonico e transcontestualizzato poichè il contesto della sua produzione e quello della sua riproduzione possono essere modificati a piacimento.

L'oggetto sonoro percepito e il soggetto percepiente determinano modalità di ascolto differenti. Michel Chion (1990) parla, ad esempio, di ascolto ridotto, ove il suono viene disgiunto dalle cause che lo hanno determinato per essere oggetto di attenzione in sè.

?

udire

Record [...] offers a very individualistic freedom: a live concert has much more to do with social interaction. The record medium has changed the musical message. The commodification of music has transformed the very nature of music and its role in our society, altering our relationship to musical works, performers and tradition. Music now is available in endless reproduction. Mass production and distribution have left us in a solitary relationship with a material object. The distance between live and recorded music is a separation of time and space, an alienation from the original participatory experience of music.

Per essere in grado di ascoltare occorre prestare attenzione, voler creare un contatto con l'altro da sè (desiderio) e superare quelle resistenze, frutto di abitudine (potere), che limitano un ascolto libero da preconcetti.

ascoltare: decisione

the Beatles, 1989

five cubes, 1989

footsteps, 1989

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