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La filosofia di Platone viene profondamente segnata
da Platone.
Della filosofia di Socrate, Platone conserva lo spirito di ricerca e la centralità della riflessione etica (analisi della virtù).
Ovviamente vi sono anche differenze rispetto alla filosofia
di Socrate come ricondurre il problema etico all'interno di una profonda metafisica incentrata sul mondo delle idee.
Inoltre Platone si allontana dal ragionamento socratico e
risponde ad alcune domande attraverso il mito.
Essendo l'anima divisa in tre parti, secondo
Platone, anche i cittadini devono essere divisi in tre
classi, a ognuna delle quali corrisponde una virtù specifi-
ca. La giustizia si ottiene assegando a ciascuna il ruolo che le
compete. Perché lo stato funzioni secondo giustizia sono quindi
necessarie tre classi: quella dei governanti filosofi (sapienza), quel-
la dei guerrieri (coraggio) e quella dei produttori (temperanza).
L'assegnazione di ogni cittadino ad una delle tre classi viene fatta in ba-
se alle qualità dell'individuo. In questo modo Platone esclude il princi-
pio ereditario; da filosofi possono nascere produttori o viceversa. Dun-
que le classi non sono rigidamente separate, ma l'assegnazione ad una
classe vale per tutta la vita. Per garantire le virtù dei cittadini lo stato
prescrive alcune condizioni:
1) le classi che posseggono il potere devono essere messe in condizio-
ne di non usarlo a fini personali
2)lo stato deve controllare e organizzare ogni aspetto della vita dei
cittadini
Platone è l'unico autore antico di cui ci sono pervenute
tutte le opere: 34 dialoghi, una raccolta di 13 lettere ed una ricostruzione dell'autodifesa pronunciata da Socrate di fronte ai giudici.
Attraverso i dialoghi possiamo ricostruire la "carriera filosofica" di Platone:
Platone formulò tre tesi talmente lontane
dalla mentalità del suo tempo che rischia-
rono di travolgerlo:
1) la donne hanno le stesse funzioni e responsabilità degli uomini
2) la regolamentazione delle unioni e delle
nascite
3) la necessità che il potere sia ammini-
strato dai filosofi
Platone, dopo aver descritto lo Stato perfetto prende
in esame quelli esistenti considerandoli come progres-
sivo decadimento di quello ideale. La prima forma nega-
tiva di governo è la timocrazia dove non governano i più
adatti ma i più ambiziosi. La timocrazia può ulteriormente
degenerare in oligarchia rendendo il censo una condizione
di governo. L'oligarchia può degenerare nella democrazia,
che Platone vede come una condizione di anarchia.
Infine l'eccesso di libertà porterà ad un indebolimento
dei caratteri, ed il tutto finirà per favorire i più vio-
lenti, che al loro interno appoggieranno qualcu-
no capace di guidarli. Si ha così la più bas-
sa forma di governo: la tirannia.
La teoria della conoscenza ha i propripresupposti nell'im-
mortalità dell'anima e viene esposta in modo organico nella Repub-
blica attravso il mito della caverna: in una caverna vivovo fin dalla
nascita dei prigionieri, legati in modo d non poter girare neppure il
collo.
Possono vedere solo la parete di fondo, dove sono proiettate le ombre di alcune
statuette di argilla portate da alcuni servi. I prigionieri considerano quelle ombre
come reali e attribuiscono a loro le voci dei servi; tutto questo rappresenta il
mondo "visibile", percepito con i sensi. Non avendo visto altro durante la loro vita
i prigionieri credono in quello che vedono senza porsi dei problemi. Immaginiamo
adesso che uno dei prigionieri venga liberato dalla prigionia. Egli allora si
accorgerà che le ombre non sono la realtà.
Questo mito rappresenta il dualismo tra mondo "visibile" ed "intelligibile".
I due mondi sono completamente separati e per accedere al secondo occorre
superare le false certezze con le quali conviviamo fin dalla nascita.
La parte principale della filosofia di Platone è
rappresentata dalla teoria delle idee.
Con la teoria delle idee Platone affronta il problema di
cosa caratterizzi la conoscenza scientifica rispetto a quella
derivante dall'esperienza; le cose vengono percepite, mentre
l'idea di quella cosa è pensata. Essa non fa parte dell'esperienza
ma riguarda la conoscenza scientifica della realtà.
Quando conosco qualocosa e le sue proprietà, conosco un'idea
che è valida di per sè e possiede due caratteristiche che le cose
percepite con i sensi non hanno: è universale ed è eterna.
Per Platone quindi le cose appartenenti alla realtà non sono
altro che copie delle idee.
A differenza dei concetti socratici, le idee di Platone
hanno un'esistenza propria e risiedono in uno
spazio trascendentale e aspaziale detto
Iperuranio.
Platone configura le idee in tre diversi tipi di rapporti
idee-cose:
Successivamente (nella fase della maturità) Platone svilupperà una
gerachia che ordina le idee nell'Iperuranio:
e politici;
La concezione platonica dell'uni-
verso è esposta in uno dei dialoghi del-
la vecchiaia, il Timeo. Qui il protagonista
narra sotto forma di mito l'origine dell'univer-
so, il quale viene forgiato da una divinità, il
demiurgo. L'universo platonico ha due importanti
caratteristiche: il fatto che è una struttura matema-
tica ed il fatto che è simile ad un organismo viven-
te. Il demiurgo da alla materia primordiale (prece-
demente senza forma) la forma dei quattro ele-
menti modellandoli secondo i principali solidi
regolari(tetraedro/fuoco, ottaedro/aria, ico-
saedro/acqua, esaedro/terra), abbiamo
quindi un universo matematico.
Per Platone l'impulso che ci con-
sente di raggiungere il mondo delle idee
è l'amore (eros) che è risvegliato dall'unica
idea visibile, la bellezza. All'eros sono dedicati per
intero il Fedro ed il Simposio.
Platone divide l'eros per gradi:
Platone per argomentare la tesi secondo
la quale le idee sono in noi fin dalla nascita
riprende la teoria della reincarnazione: dopo la
morte l'anima si separa dal corpo per poi reincarnarsi
in un altro corpo; nell'intervallo tra tra le due esistenze
l'anima contempla e conosce le idee.
Platone spiega le sue tesi attraverso il mito del"carro alato" contenuto nel Fedro. Qui l'anima è paragonata ad un carro alato guidato da un'auriga (parte razionale) e trainato da due cavalli, uno bianco (anima irascibile) e uno nero (anima
concupiscibile).
L'auriga cerca di tenera a freno i cavalli per guidare il
carro verso il mondo delle idee per contemplarle ma
riuscirà a tenere a bada i cavalli solo se sarà più
forte di loro. Dunque, quanto più saremo
riusciti a potenziare la nostra razionalità
in vita, tanto più a lungo potre-
mo contemplare le idee.