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Transcript

Il futuro dipende da noi

Da qui al pianeta

Intuire la complessità

La consapevolezza dei problemi che affliggono la nostra casa, il fatto che tutti ora si sono decisi a parlare del riscaldamento climatico e delle catastrofi future, rischia però di farci pensare che siamo ad un punto di non ritorno e che tutto è inutile. Molti pensano che siamo destinati all'estinzione, ma noi crediamo che il futuro dipenda da noi e dalle nostre azioni.

Aiutateci a trovare soluzioni positive e soprattutto a metterle in pratica.

Non abbiamo tempo da perdere proprio ORA!

La maggior parte dei concetti che abbiamo affrontato con questo progetto li sapevamo "per sentito dire", ma con questi incontri e la conoscenza diretta di determinati aspetti, abbiamo

capito che viviamo in un mondo complesso e che ogni nostra azione ed ogni nostro consumo hanno un peso sul pianeta.

Già conoscevamo l'indicatore dell'impronta ecologica, ma adesso siamo consapevoli che occupiamo lo spazio dei nostri consumi e dei nostri rifiuti

E questo spazio non è una misura astratta, ma quella della superficie della nostra casa, ancora bellissima, malgrado quello che le stiamo facendo e siamo orgogliosi di essere cittadini di questo bel pianeta.

Consapevolezza vicina e lontana

ovvero capire che ci sono cose che riguardano me stesso, ma che - a ben guardare - riguardano l'intero pianeta Terra

1 kg di rifiuti bruciato produce energia per tenere accesa una lampadina da 100 watt per 8 ore

Abbiamo anche visitato l'impianto di termovalorizzazione di Poggibonsi e, nonostante tutti noi viviamo lì, era la prima volta che ci siamo andati. Abbiamo avuto un'impressione di efficienza: tutto è monitorato e controllato fase per fase e, alla fine, riusciamo a produrre energia bruciando i rifiuti. E' comunque impressionante vedere quanti rifiuti non possono essere riciclati e devono essere bruciati.

E' una visita che tutti i cittadini dovrebbero fare.

I rifiuti, quando sono ben ordinati e pronti per lo smaltimento, ci hanno dato un'idea di continuità, non di inutile spreco.

Occorrono circa sei mesi per trasformare mucchi di scarti organici in humus.

Ci siamo accorti che è sorprendentemente piacevole stare accanto ai mucchi di compost !

Tanto che nessuno voleva andare via.

Nella nostra provincia la gestione dei rifiuti è efficiente e riusciamo a recuperare una buona percentuale degli scarti. Ma si potrebbe fare di più, senza pensare che in molte altre zone d'Italia in pratica la raccolta differenziata non esiste e il bussiness dei rifiuti è in mano alle mafie.

Come prima cosa siamo andati a vedere che fine facevano i resti di quello che mangiamo e li abbiamo trovati qui, in questi capannoni dell'impianto di selezione e compostaggio di Asciano.

Rifiuti

Se fossimo in grado di produrre da soli

quello che mangiamo in maniera sostenibile, di certo saremmo già a buon punto. Però dobbiamo considerare anche

tutto quello che buttiamo via, ovvero i nostri RIFIUTI che, come abbiamo visto, occupano molto spazio e, se non vengono smaltiti in maniera intelligente, costituiscono un enorme problema.

Consumiamo tanto e tanto buttiamo via.

Noi e il progetto

"sCool Food"

IC 1 Poggibonsi-Staggia

a.s. 2016/17

Coltivare: ovvero il piacere di fare il nostro orto (sinergico!)

Il laboratorio che sicuramente ci ha appassionato e coinvolto di più è stato l'orto, anche perché ci ha impegnato da ottobre a maggio.

Siamo stati seguiti da due veri e propri maestri: Carlo ( a Staggia) e Iago (a Poggibonsi) che, con pazienza, ci hanno mostrato come si fa un orto sinergico.

Questi sono stati

i laboratori pratici

sulle azioni che

riguardano NOI e il CIBO

che mangiamo:

"Sinergia" è una parola che deriva dal greco e significa "cooperazione".

Nell'agricoltura sinergica tutti gli elementi collaborano insieme: il suolo, le varie specie di piante, gli animali che vivono nell'orto e noi ortolani!

Dopo una breve presentazione abbiamo subito iniziato a lavorare.

La prima cosa da fare è preparare il terreno: si toglie solo la parte superficiale, si fa un graticcio di rami e foglie secche, ricchi di microrganismi utili e poi si ricopre con la terra arricchita con l'humus e lo stallatico che abbiamo preparato

In primavera ci sono stati giorni di freddo improvviso

E giorni caldi in cui abbiamo dovuto innaffiare l'orto

L'ultima lezione l'abbiamo fatta in classe. Era la prima volta che Carlo stava dietro una cattedra e, secondo noi, un po' gli è piaciuto.

Ci ha spiegato come potremmo progettare un nuovo orto per il prossimo anno e come dobbiamo fare per raccogliere e conservare i semi delle piante di quest'anno che hanno dato prova di essersi ben adattate al terreno ed alle condizioni. Il nostro orto ha richiesto una cura davvero minima e sta a noi decidere cosa fare il prossimo anno.

La cosa giusta da fare sarebbe coltivare da soli il proprio cibo in maniera sostenibile, come abbiamo visto che è possibile fare con l'agricoltura sinergica e la permacoltura. A Staggia molti hanno già un orto ed alcuni di noi vogliono iscriversi all'istituto agrario e sicuramente si porteranno dietro questa esperienza.

I lombrichi sono un elemento fondamentale dell'orto sinergico.

Si crea così quello che si chiama il BANCALE SINERGICO che, in genere non ha una forma regolare perché deve tenere conto dell'esposizione del sole e del sito che abbiamo a disposizione per il nostro orto.

Abbiamo costruito un "Hotel per insetti" per attrarre insetti utili come coccinelle, vespe, forbicicchie, tutte abitanti ben accolti nel nostro orto sinergico.

Quest'anno abbiamo partecipato ad un progetto promosso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena chiamato "sCool Food".

L'obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani riguardo al tema del consumo alimentare consapevole e renderli pronti a fare delle scelte

che migliorino l'ambiente.

Questo progetto si è articolato in tantissimi approfondimenti che "girano" tutti intorno al cibo.

A questo punto il terreno è pronto per la semina. Abbiamo seminato: baccelli, piselli, rucola e semi misti

A PRIMAVERA abbiamo continuato il lavoro nell'orto, raccogliendo anche fave e piselli e patate (coltivate nei sacchi di iuta).

Dopo abbiamo ricoperto tutto con la paglia, utilissima perché funge da isolante e protegge i semi dall'eccessivo freddo e caldo. Inoltre le presse di paglia sono pure comode!

Eccoci qui con il nostro primo bancale sinergico!

Comprare:

occhio alle etichette ed al portafogli quando andiamo al supermercato

Una lezione prevista dal progetto comprendeva andare al supermercato più vicino ed analizzare le etichette di alcuni prodotti. Ma per prima cosa abbiamo fatto una lezione sulle etichette; ci hanno spiegato che l'etichetta equivale alla carta d'identità del prodotto e ci illustra le sue caratteristiche, come il nome con il quale viene commercializzato, cos'è, i suoi ingredienti e dove deve essere smaltito. Quindi, al supermercato, abbiamo analizzato le etichette di diversi prodotti, ricercando per esempio i prodotti dolci con il sale (!) oppure gli alimenti liberi dall'olio di palma, che ormai sono la maggioranza grazie alle pressioni dei consumatori.

Se ci dicono la parola "CIBO o

ALIMENTAZIONE, pensiamo subito a noi che mangiamo o a qualcuno che prepara il cibo in una cucina.

Magari, chi di noi è fortunato perché ha un orto, può pensare anche a coltivare. Di certo qualcuno (per esempio i nostri genitori) penserà che quello che mangiamo deve essere comprato (in genere in un supermercato).

Il dibattito sull'olio di palma ...

Uno dei nostri compagni, la cui famiglia è originaria del Camerun, ha però sostenuto più volte che l'olio di palma in molti paesi viene usato da generazioni e non fa male e che forse, tutta questa campagna contro l'olio di palma è un po' forzata. Molti hanno iniziato a pensarla come Alfred e, alla fine dell'anno si è pure fatto un "debate" sull'olio di palma, con tanto di votazione finale!

E alla fine hanno vinto i SI, con grande sgomento della prof!

La motivazione principale è stata che, da quando hanno tolto l'olio di palma da alcuni prodotti (come la Nutella!) questi hanno un sapore meno buono. Insomma le motivazioni della gola e della pancia hanno prevalso su quelle etiche (la prof. era disperata e sgomenta!). Dopo il debate abbiamo visto anche l'olio di palma da vicino. Eccolo!

L'OLIO DI PALMA DI ALFRED !

Mangiare ovvero...

CUCINARE

COLTIVARE

COMPRARE

In classe abbiamo fatto anche delle lezioni teoriche che ci hanno fatto capire le complesse tecniche di vendita che si nascondono dietro molti prodotti.

Questo discorso, ovviamente, non riguarda solo i prodotti alimentari, ma è servito a farci capire che per chi progetta le vendite, noi siamo soprattutto dei potenziali consumatori.

Questo è un aspetto di cui dovremmo prendere consapevolezza, perché spesso noi siamo i target di molte campagne pubblicitarie e praticamente tutto quello che è "di moda" viene pensato per essere venduto a noi!

Cucinare:

il piacere di prepararsi da soli

quello che mangiamo

alla SCUOLA DI CUCINA DI LALLA

Il primo laboratorio a cui abbiamo preso parte è stato molto coinvolgente: per un giorno siamo diventati "master Chef" in una vera scuola di cucina. Abbiamo preparato la pasta fatta in casa e dei muffin allo yogurt, oltre a biscotti e dei panini. Tutti sono stati molto coinvolti e a tutti noi è piaciuto avere ... le mani in pasta!

E' stato un ottimo modo per iniziare il progetto e l'intero anno scolastico e, a dire il vero, ci dispiaciuto fare una sola lezione! Di certo è stata un'opportunità più unica che rara.

Buon appetito !

Siena, 21 giugno 2017

Lorenzo Sardelli(II A), Pietro Zanotelli (II B)

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