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Transcript

"Fai della tua vita un'opera d'arte"

Storia dell'arte: Christo

Discipline Grafiche: studi sul tema con photoshop

Italiano: "Il Piacere" di Gabriele D'Annunzio

Inglese: "The picture of Dorian Gray" di Oscar Wilde

Filosofia: "L'arte della vita" di Zygmunt Bauman (approfondimento del capitolo 'noi artisti della vita')

"Il Piacere"

Gabriele D'Annunzio

Venne pubblicato nel 1889 dall'autore durante la prima fase della sua ricerca poetica, l’estetismo.

I principi fondamentali dell’estetismo sono il desiderio di condurre un’esoperienza eccezionale, dedita alla ricerca della bellezza e del paicere; il rifiuto delle convenzioni sociali e del moralismo; il valorendell’arte in quanto espressione della Bellezza, e soprattutto, la contaminazione tra arte e vita.

La narrazione si incentra sulla vicenda del giovane aristocratico Andrea Sperelli cresciuto nel culto del piacere e della raffinatezza ed educato dal padre a «Fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte»

«Roma era il suo grande amore: non La Roma dei Cesari ma la Roma dei Papi; non la Roma degli Archi, delle Terme, dei Fóri, ma la Roma delle Ville, delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colloseo per la Villa Medici, il Campo Vaccino per la Pizza di Spagna, l‘Arco di Tito per la Fontanella delle Tartarughe»

«L’anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tapor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma»

Christo

Particolare di Apollo Dafne, Gian Lorenzo Bernini, marmo bianco 1622-1625, Galleria Borghese, Roma

La donna amata «richiamava al pensiero la Danae del Correggio» e «le statue di Dafne».

Christo Javacheff nasce a Gabrovo in Bulgaria il 13 giugno del 1935. . Nel 1958 si trasferì a Parigi ed entrò in contatto con una realtà artistica particolarmente significativa inoltre incontrò Jeanne-Claude Denat de Guillebon che diverrà sua moglie e collaboratrice nella sua produzione artistca divenendo i più grandi esponenti della Land Art.

«Tutti i nostri progetti sono decisi da noi, vengono dal nostro cuore e dalla nostra testa. Non accettiamo commissioni. Vogliamo lavorare in totale libertà; fare ciò che desideriamo, come e quando lo vogliamo. Questo è il motivo per cui rifiutiamo gli sponsor. Abbiamo autofinanziato tutte le nostre opere d’arte. I nostri soldi provengono dai disegni preparatori e dai collage che vendiamo a collezionisti privati, galleristi e musei del mondo intero. Con quello che ricaviamo potremmo comprare palazzi, diamanti, Rolls Royce… Oppure pagare il conto degli ingegneri e, quindi, destinarlo ad un progetto. E’ una scelta. Non abbiamo mai accettato neppure di percepire denaro per libri, cataloghi, film o per l’ingresso ad una mostra»

Apollo e Dafne , scultura in terracotta di Massimiliano Soldani, c. 1700, Cleveland Museum of Art, Stati Uniti

olio su tela (161x193 cm) di Correggio, databile al 1531-1532 circa e conservato nella Galleria Borghese di Roma.

Wrapped Reichstag, Berlino, 1971-95, tessuto in polipropilene e corda blu

Surrounded Islands, Biscayne Bay, Greater Miami, Florida, 1980-83

Running Fence, Sonoma and Marin Counties, California 1972-76, tessuto di nylon, pali e cavi d'acciaio 5,5m x 39.5km

Christo e sua moglie Jeanne-Claude sono artefici della Land Art: intervengono sul paesaggio e lo modificano, nel loro caso in maniera provvisoria. Sono noti soprattutto per le opere realizzate con il tessuto, “imballando” monumenti o stendendo lunghi teli in luoghi naturali.

Zygmunt Bauman

THE FLOATING PIERS

L’intervento di Christo sul lago d’Iseo è una delle maggiori opere contemporanee mai realizzate al mondo, non solo come dimensione, ma anche per il significato e il coinvolgimento popolare che essa comporta. . Il Principale movente dell'artista è quello di dar corso alle forze del sogno e dell’immaginario, quei sogni e quelle aspirazioni che si interrompono spesso durante l’adolescenza, quando il mondo ci blocca con i propri macigni e tutto pare trasformarsi in un incubo. Christo, invece rende praticabile il suo sogno per alcune settimane. Poi tutto, all’apparenza, tornerà come prima ma non nella psiche dei visitatori, che inizieranno ad aprirsi a una dimensione nuova. . Quesa nuova opera dell'autore punta sul coinvolgimento del pubblico. O meglio si realizza nella misura in cui il pubblico – inteso come entità provvisoriamente esterna e separata dall’opera- percorre la struttura preparata dall’artista, perdendo la propria estraneità e diventando esso stesso opera d’arte. Le presenze umane muteranno infatti l’opera stessa, nella forma e nel colore eliminando la divisione opera-spettatore.

"L'arte della vita" fu pubblicato da Zygmunt Bauman il 2 settembre del 2008. L’autore, all’interno del saggio, afferma che la nostra vita –che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no - è un’opera d’arte e per viverla al meglio dobbiamo, come ogni artista, porci delle sfide difficili e scegliere degli obiettivi che siano oltre la nostra portata, ben al di là di ciò che abbiamo saputo o che avremo la capacità di fare.

Oscar Wilde

:«Beauty is a form of Genius,—is higher, indeed, than Genius, as it needs no explanation. It is one of the great facts of the world, like sunlight, or spring-time, or the reflection in dark waters of that silver shell we call the moon. It cannot be questioned. It has its divine right of sovereignty. It makes princes of those who have it».

«Live! Live the wonderful life that is in you! Let nothing be lost upon you. Be always searching for new sensations. Be afraid of nothing. […] With your personality there is nothing you could not do»

"The picture of Dorian Gray" by Oscar Wilde

L’autore, a metà capitolo, afferma anche «Al giorno d’oggi, però, si ha l’impressione che, per quanto si possa sognare di scrivere in anticipo la sceneggiatura di tutta una vita, e impegnarsi a fondo perché il sogno si avveri, restare attaccati a una sceneggiatura qualsiasi – fosse anche a quella dei propri sogni – sia una cosa rischiosa che si potrebbe rivelare persino suicida… le sceneggiature di ieri potrebbero invecchiare… per questo impegnare tutto un palcoscenico di vita per una sceneggiatura predefinita equivale sicuramente a giocarsi la possibilità di molte altre produzioni, più attuali, più in linea con lo stile del momento e dunque più promettenti».

« Dum loquimur fugerit invida

aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. »

« Mentre si parla, il tempo è già in fuga, come se ci odiasse!

Così cogli la giornata, non credere al domani.»

« Envious time has ebb'd away.

Seize the day; trust tomorrow e'en as little as you may»

In the second chapter of the story, while the protagonist is posing for his portrait, enters the aristocrat Lord Henry, a refined esthete who urges the young and charming Dorian to live his youth intensely.

The protagonist is Dorian Gray, a young man whose beauty fascinates a painter, Basil Hallward, who decides to portray him. Once the picture is finished, Dorian, expresses a wish for eternal youth : the portrait would absorb all the signs of age while he would remain forever in his youthful perfection. The wish comes true , over the years, while the portrait grows old and ugly, Dorian’s appearance remains unchanged. Dorian lives only for pleasure, making use of everybody and letting people die because of his insensitivity. When Dorian, totally corrupt and evil, sees the corrupted image of the portrait, he decides to destroy the portrait and begin a new life. But, in doing so he kills himself. The portrait is magically restored to its original image of Dorian’s youthful perfection while the real Dorian’s features in death become those of a hideous disgusting old man. The story is told by a third-person narrator. The settings are vividly described and the characters reveal themselves through what they say or what other people say of them. The ending makes explicit the meaning of the work: only art can defy time and triumph with its beauty over the ugliness of life. In all the novel beauty reigns. Actually, what matters most to Dorian is not being a good man at heart but, rather, being handsome and living a life of pleasure.

«I segnali stradali che accompagnano le traiettorie dell’esistenza appaiono e svaniscono quasi all’improvviso. Le mappe dei territori che in qualche momento futuro si dovranno probabilmente attraversare vanno aggiornate quasi quotidianamente, e lo sono, sia pure senza continuità o preavviso»

Edvard Munch, 1893, olio, tempera, pastello su cartone, 91×73.5 cm, Galleria nazionale, Oslo

Caspar David Friedrich, 1818, olio su tela, 98,4×74,8 cm, Hamburger Kunsthalle, Amburgo

Jean-Auguste-Dominique Ingres, 1814, olio su tela, 88.9×162.56 cm, Museo del Louvre, Parigi

Salvador Dalí, 1931, olio su tela, 24×33 cm, The Museum of Modern Art di New York, New York

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