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Transcript

Responsabilità internazionali

  • L'ONU pur essendo a conoscenza dell'imminente genocidio non è intervenuta.
  • Gli Stati Uniti grazie alla CIA ne erano al corrente ma proibirono di parlare di "genocidio".
  • L'Italia inviò un contingente di soldati solo per favorire l’evacuazione dei cittadini italiani.
  • La Francia appoggiò gli estremisti Hutu fornendo le armi

“Viva per raccontare”

“Hotel Rwanda”

Il Rwanda oggi

di Immaculée Ilibagiza

Conseguenze

La vicenda è basata sulla storia vera di Paul Rusesabagina.

Lui era il direttore dell'Hotel Mille Collines di Kigali, capitale del Rwanda, dove gli Hutu assassini riempivano le strade. Offrì, a sue spese, rifugio a oltre 1.200 Tutsi e Hutu che tentavano di fuggire agli scontri e si adoperò per far si che questi potessero essere salvati

L'autrice racconta la sua esperienza vissuta durante il corso del genocidio.

E ci presenta la sua storia mostrandoci la forza che ha trovato nella preghiera e nella sua incrollabile fede in Dio che le ha permesso di sopravvivere durante quei terribili cento giorni.

  • 1.174.000 persone uccise in soli 100 giorni (10.000 morti al giorno, 400 ogni ora, 7 al minuto).
  • Molte sono le vittime non calcolate soprattutto tra quelli che morirono nei mesi successivi nei campi profughi.
  • Il 7 Aprile è stata proclamato dalle Nazioni Unite “giornata della memoria”.
  • Si sono svolti i primi processi pubblici.

Il ruolo dei Media.

L' emittente radiofonica Radio Mille Colline, nota anche come Radio Machete fu il più sinistro esempio di come i media possono favorire lo sterminio di massa.

Estratto di una registrazione di Radio Televisione Libera Mille Colline il 19 giugno 1994:

"Oggi domenica 19 giugno 1994. Sono le 16.22 nel bunker della RTLM. Avviso a tutti gli scarafaggi in ascolto! Il Rwanda appartiene a coloro che lo difendono realmente. E voi , scarafaggi, voi non siete ruandesi. Tutti ora si sono sollevati per combattere questi scarafaggi. I nostri militari, i giovani, i vecchi, perfino le donne. Gli scarafaggi non avranno scampo. La nostra fortuna e’ che I tutsi non sono numerosi. Avevamo stimato che fossero il 10% della popolazione. Ormai sono solo l’8%. Rallegriamoci, amici miei! Gli scarafaggi sono stati sterminati! Rallegriamoci, amici miei. Dio non e’ mai ingiusto. Se sterminiamo definitivamente gli scarafaggi nessuno al mondo ci verrà’ a giudicare”.

Il 6 Aprile del 1994

A cura di:

Chiara Groppo

Chiara Papagno

Victor Babes

Con l'abbattimento dell'aereo presidenziale ebbe inizio il genocidio ruandese, che si protreasse per 100 giorni tra massacri e barbarie di ogni tipo.

I teschi delle vittime mostrano sfregi e segni di violenze.

Vittime di Genocidio del Ruanda.

Il Rwanda prima del genocidio

Il Rwanda

Il Rwanda fu prima una colonia tedesca poi fu assegnata al Belgio. Furono proprio i belgi a distingure le tre diverse etnie come le conosciamo noi oggi. Nel 1933 sulle carte d'identità dei ruandesi fu inserita l'etnia di appartenenza come massima espressione raziale.

Al potere, appoggiati dai colonizzatori, c'erano i Tutsi fino a quando iniziarono a chiedere l'indipendenza dai coloni che si rivoltarono e sostennero il potere Hutu.

Tra le due etnie iniziarono così lotte continue che culminarono nel genocidio del 1994.

Si trova nel cuore dell'Africa

  • 3 tribù: Hutu

Tutsi

Twa

  • Lingue: kinyarwanda

francese

inglese

  • Religione: cristianesimo

animismo

islamismo

Hutu & Tutsi

Differenze

  • economiche
  • professione
  • aspetto fisico

Similitudini

  • lingua
  • religione
  • cultura

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