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La figura e l'opera di Pietro Metastasio sono indissolubilmente legate al genere del melodramma, cui l'autore contribuì con una fortunata riforma. È importante quindi inquadrare preliminarmente il genere per comprendere il lavoro del poeta.
Pietro Metastasio, pseudonimo di Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi (Roma, 3 gennaio 1698 – Vienna, 12 aprile 1782), è stato un poeta, librettista, drammaturgo e presbitero italiano. È considerato il riformatore del melodramma italiano.
Melodramma è il termine musicologico e letterario per indicare l'opera messa in musica. ♀È comunemente ritenuto una forma minore della letteratura, poiché i testi sono facili e cantabili, pensati per catturare l'attenzione del pubblico.
La riforma di Pietro Metastasio
Il melodramma ebbe un successo straordinario e riusciva a raggiungere molte più persone rispetto alla poesia; quindi, il melodramma contribuì in modo decisivo alla formazione di una lingua nazionale, diffondendo una base linguistica comune su strati più ampi della popolazione rispetto alle altre forme scritte.
Nel Seicento il melodramma fu riformato, seguendo due strade: da un lato si cercava una maggiore dignità del testo, dall'altro, l'idea di inserire nella trama anche temi eroici.
Di Metastasio colpisce il dominio sicuro sulla forma e sulla lingua e la sua competenza nell'uso delle figure retoriche per impreziosire il testo ma anche per permettere una maggiore evocatività. Il suo linguaggio lirico è limpido ed immediato, per questo molto più comprensibile. La sua attenzione si appunta sulla musicalità del testo. Infine, l'uso di un bagaglio lessicale selezionato e limitato, talvolta convenzionale, ebbe come effetto una maggiore diffusione della lingua presso la popolazione.
La sua prima opera e quella più famosa. Andata in scena a Napoli nel 1724, fu un grande successo, poiché parlava d'amore in modo generale, non legato alla singola vicenda, risultando quindi di carattere universale.