Il repertorio che va dagli inizi dell'XIX secolo all'immediato secondo dopoguerra, costituisce la canzone classica napoletana ed essa rappresenta uno dei punti d'eccellenza della canzone italiana.
I brani del periodo sono stati avanti nel tempo del tempo da numerosi interpreti di fama mondiale i quali hanno contribuito alla diffusione della canzone napoletana. Si ricordano Enrico Caruso e tanti altri per interpreti napoletani ed Elvis Presley e tanti altri tra gli interpreti non napoletani.
come espressione spontanea del popolo di Napoli manifestante soprattutto la contraddizione tra le bellezze naturali e le difficoltà oggettiva di vita si sviluppò già nel XV secolo quando la lingua napoletana divenne la lingua ufficiale del regno e numerosi musicisti, ispirandosi ai cori popolari fino a conquistare tutta l'
Europa. Questa espressione artistica popolare era allora carica di contenuti positivi ed ottimistici e raccontava la vita, il lavoro ed i sentimenti popolari.
GLI STRUMENTI
Gli strumenti classici della canzone napoletana sono:
Mandolino
Chitarra
Calascione (nome assunto dal liutaio Calace) una sorta di antesignano del moderno basso
Triccheballacche, uno strumento a percussione in legno e piattini in alluminio
A questi si aggiungono tamorre (specie di tamburi) e tamburelli, caccavella o putipù, "Castagnelle" (nacchere) ed altri strumenti come il pianoforte. Col tempo a questi strumenti di origine popolare si sono aggiunti altri in epoca più moderna, come la batteria.