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1927: Grave crisi economica nell'URSS.
Industrializzazione forzata: Stalin decise di industrializzare il paese nel più breve tempo possibile e di avere il controllo completo dell'economia.
1932: venne lanciato il secondo piano quinquennale
La produzione globale dell'industria ebbe un incremento pari al 121%.
L'obiettivo dell'industrializzazione venne perseguito senza badare ai costi umani, sociali ed economici.
Il terzo piano quinquennale fu interrotto dallo scoppio della seconda guerra mondiale.
1928: venne lanciato il primo piano quinquennale per l'industria
Si doveva aumentare soprattutto la produzione di materie prime come ferro, carbone, petrolio, acciaio, gomma, necessarie a loro volta per la produzione di macchinari e di beni di consumo.
Secondo Trockij un paese arretrato come l'Unione Sovietica non poteva svilupparsi rimanendo l'unico paese socialista sulla scena internazionale. Occorreva perciò diffondere i germi della rivoluzione in Occidente: era la tesi della "rivoluzione permanente"
Trockij godeva di grande prestigio nel paese, era stato l'organizzatore dell'Armata Rossa e aveva avuto il merito della vittoria bolscevica nella guerra civile.
Tuttavia il peso politico di Stalin era cresciuto costantemente.
Nel 1922 era stato nominato segretario generale del Partito comunista dell'Unione Sovietica.
Nel 1927 Trockij e i suoi sostenitori furono espulsi dal partito.
Trockij iniziò un lungo esilio che si concluse nel 1940, a Città del Messico, quando venne ucciso da un sicario di Stalin.
Per sostenere un tale sforzo produttivo venne organizzata un'operazione propagandistica per mobilitare e motivare gli operai ai quali si chiedevano enormi sacrifici.
I lavoratori migliori venivano promossi e premiati con onorificenze. Venne promossa una tecnica organizzativa del lavoro individuale, lo stachanovismo, che aveva come fine il raggiungimento dei migliori risultati in termini di efficacia produttiva.
Secondo Stalin, invece, bisognava puntare sull'edifiazione del socialismo nella sola Unione Sovietica: era la tesi del "socialismo in un solo paese".
Aleksej Stachanov era un minatore russo che estrasse in un solo turno oltre 100 tonnellate di carbone, superando 14 volte la norma. Venne additato come un vero e proprio eroe.
Gli anni tra il 1935 e il 1938 si caratterizzarono per le grandi epurazioni o purghe.
L'economia, la cultura, le arti, la stampa, tutto venne controllato, censurtato e guidato.
Tutti i vecchi dirigenti bolscevichi furono condannati e giustiziati; vennero fucilati marescialli, comandanti di corpo d'armata, comandanti di divisione, ammiragli, ufficiali, professionisti, tecnici, intellettuali.
Chi non veniva giustiziato era deportato nei campi di lavoro detti gulag.
L'URSS, dunque, presentava tutte le caratteristiche dello Stato totalitario: l'esistenza di un partito unico, la statalizzazione di tutta l'economia, il monopolio dell'attività sindacale e politica da parte del partito dominante, il monopolio della cultura e dei mezzi di comunicazione e informazione.
3 milioni di vittime
Negli anni dell'industrializzazione forzata, l'agricoltura venne piegata alle necessità dell'industria.
1922: Lenin fu colpito dal primo attacco della grave malattia cerebrale che, nel gennaio 1924, l'avrebbe condotto alla morte
Lo Stato assunse il controllo delle campagne confiscando le terre ai kulaki. Tutti i contadini furono costretti a entrare in grandi unità produttive collettive.
Nacquero contrasti interni tra i due schieramenti del partito che facevano riferimento a Stalin e Trockij.
I kulaki reagirono con violenza alle espropriazioni e Stalin proclamò la necessità di eliminarli come classe. Così vennero sconfitti come "nemici del popolo".
Coloro che si opponevano alla collettivizzazione venivano arrestati, fucilati o deportati in Siberia.
I kulaki,quindi, vennero eliminati come classe ma anche fisicamente.
La gestione del partito
Trockij denunciava la centralizzazione del partito. Avrebbe voluto ridare spazio alla democrazia interna
Il giudizio sulla NEP
Trockij accusava la NEP di favorire i contadini e i commercianti a spese della classe operaia. Proponeva di accelerare il processo di industrializzazione.
Stalin voleva incentivare la produzione agricola anche per rinsaldare l'alleanza tra i contadini e lo Stato