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IL NASO E L'OLFATTO

L'OLFATTO E LE SUE FUNZIONI

ANDREA MUSU

L'uomo ha solamente un organo olfattivo, il naso.

L' organo nasale che ci permette di sentire gli odori è la MUCOSA NASALE che è localizzata nella parte più interna del naso.

Come tutti gli organi sensoriali il naso e dotato di delle CELLULE SENSORIALI proprie chiamate CELLULE OLFATTIVE che sono dotate di ciglia che trasformano lo stimolo olfattivo in un impulso nervoso che poi viene inviato al cervello.

Le cellule olfattive presentano 2 prolungamenti uno verso il basso che si suddivide in delle ciglia chiamate PELI OLFATTIVI, questi peli olfattivi sono come dei recettori che quando percepiscono delle molecole mandano uno stimolo al cervello che riconosce l'odore.

L' altro prolungamento va verso l'alto e si collega a delle cellule nervose dette CELLULE MITRALI i cui assoni formano il nervo olfattivo diretto al cervello

Possiamo percepire gli odori solamente se sono allo stato aeriforme, solido o liquido perchè un certo numero di molecole si disperde nell'aria ed entrano nel nostro naso. Le cellule olfattive formano la MUCOSA NASALE appunto perchè sono sono ricoperte di un leggero strato di muco.

L'OLFATTO DA PARTE DEGLI ANMALI

DAVIDE RIU

In latino sagax è chi ha un odorato fine, "sagace" è dunque chi ha buon naso e sagax per definizione è il cane. L'acutezza olfattiva, sagacitas, a Roma è un'intelligenza indiziaria, un metodo di indagine conoscitiva. Ancora oggi l'uomo definito sagace è proprio colui che ha le doti intuitive per eccellenza: l'investigatore. Non è un caso che a Roma quelli che avevano una narice ben definita e pulita venivano considerati sapienti, mentre quelli che avevano un naso gocciolante erano chiamati ignoranti, stolti. Dunque l'olfatto indica un'intelligenza diversa dallo sguardo razionale, un'intelligenza intuitiva ed esperienziale. Tant'è che Isidoro di Siviglia nelle Origini, pur non essendoci completa correttezza etimologica, individua in ignarus il nome per l'uomo senza olfatto: "ignarus è l'uomo che ignora perchè è sine naribus, senza narici: per gli antichi odorare era infatti 'sapere'".

Diverso fu invece l'approccio della vita pratica nell'antica Roma: il naso era ritenuto un organo di giudizio infallibile, l'olfatto un senso che non solo non poteva essere ingannato ma che, anzi, molto spesso portava alla luce gli inganni. Lucrezio ci racconta come le oche del Campidoglio salvarono Roma dai Galli nel 390 a.C. avvertendone l'odore e lanciando l'allarme. L'odore, infatti, è un segno rivelatore di identità. A differenza dei segni fisici che necessitano visibilità e vicinanza, l'odore può rivelare l'identità o la presenza di un soggetto anche a distanza. Plauto nel Curculio ci parla di una vecchia ubriacona in grado di scovare il vino lasciandosi guidare dal suo naso: "Costei avrebbe dovuto nascer cane: ha infatti un naso sagace".

Nel regno animale il senso dell'olfatto rappresenta un efficace strumento per l'acquisizione di informazioni dall'ambiente esterno. È noto come molte specie animali attraverso la percezione degli odori riescano a procacciarsi il cibo, a ricercare la compagna, a delimitare il proprio territorio. Addirittura, secondo il sociobiologo Edward W. Wilson, gli odori rappresentano la forma di comunicazione più antica avvenuta tra le cellule ancestrali di batteri primordiali, i primi segnali emersi nell'evoluzione della vita. Fin dalle prime speculazioni filosofico-scientifiche dell'antica Grecia la vista, con accanto l'udito, rappresentò il senso prediletto per la percezione e la conoscenza della realtà. Tra i cinque sensi l'olfatto era per Aristotele il più difficile da definire, in quanto esso si poneva come via di mezzo tra i sensi di 'contatto' - gusto e tatto - e i sensi di 'distanza' - vista e udito.

ANATOMIA DEL NASO

AURORA SUNDAS

La cute nasale è sottile, particolarmente sul dorso del naso, si ispessisce procedendo verso la radice del naso e si arricchisce di ghiandole sebacee sull'apice (particolarmente nel maschio) e nell'area cutanea circostante che possono contribuire, se numerose, alla sua forma. Ad occhio nudo quest'area appare spesso punteggiata. Le linee di tensione della cute nasale sono trasversali presso la radice e il dorso del naso, sagittali sull'apice del naso e oblique in senso infero-laterale sulle pareti laterali.

La base del naso, che è la superficie inferiore, delimita in basso tramite due espansioni laterali, dette narici, più larghe lateralmente e superiormente e gradualmente più strette procedendo inferiormente. Il loro diametro antero-posteriore è di circa 1–2 cm e quello trasversale 0,5–1 cm. Le narici collegano il naso esterno al naso interno, ovvero alle cavità nasali, sono provviste di peli chiamati vibrisse e presentano sia ghiandole sebacee che sudoripare.

Il naso è un rilievo del volto dell'uomo, ma la forma del naso è comunque variabile da individuo ad individuo. Il naso esterno costituisce la struttura esterna, si continua superiormente con la fronte tramite la radice del naso, anteriormente e superiormente le due facce laterali si uniscono formando il dorso del naso, che scende inferiormente in un rilievo più o meno appuntito, l'apice del naso.

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