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Gli igloo sono casette a cupola fatte di mattoni di ghiaccio e ancora oggi sono la principale costruzione degli Inuit, gli abitanti del Polo Nord. Questi speciali mattoni di neve contengono aria ed è proprio l'aria a creare una barriera termica che impedisce al calore di disperdersi all'esterno.

Bastano, infatti, due persone per sprigionare, col proprio calore corporeo, una temperatura interna di 15 gradi, e 15 gradi sono davvero tanti considerate le temperature del Polo. Naturalmente il calore è direttamente proporzionale al numero di persone che vi abitano: più si è più si sta caldi. Per secoli, infatti, queste ingegnose abitazioni hanno permesso di vivere agli Inuit, il popolo dell'Artide .

Se all'interno degli igloo si accende un fuoco, la casa non si scioglie. Gli igloo sono formati da due elementi che hanno una capacità termica diversa: il ghiaccio dei mattoni e l'aria. L'aria calda del fuoco, quando arriva alle pareti di ghiaccio si raffredda velocemente impedendo ai mattoni di sciogliersi!

LE ATTIVITA'

Le attività principali praticate dagli Inuit sono la caccia e la pesca. Alcuni gruppi praticano la pesca sui fiumi pescosi dell'interno, altri cacciano caribù nelle zone interne, benché tradizionalmente l'attività più diffusa è la caccia di mammiferi marini (foche, trichechi e balene). Durante le battute di caccia in mare usano aspettare l'uscita delle foche in prossimità delle aperture nella banchina di ghiaccio, utilizzano per gli spostamenti mezzi a motore ed utilizzano gli igloo per ripararsi.

La capacità degli Inuit di adattamento a un ambiente freddo e difficile è legata alla loro particolare abilità nel costruire attrezzi e altri utili oggetti con ogni tipo di materiale naturale. Vestiti di pelli, arpioni d'avorio o di corno, lame di pietra, pattini di slitte fatti all'occorrenza con strisce di carne gelata.

INUIT

LE ABITAZIONI

Nessuno sa con certezza da dove provengano gli inuit. Si crede comunque che discendano da un gruppo di cacciatori e di pescatori che, dalle regioni asiatiche, raggiunsero l'America settentrionale circa 10.000 anni fa. Gli inuit, (nome attuale che significa "gli uomini")da noi conosciuti come eschimese, (antico nome dato loro dagli indiani Algonchini che significa "mangiatori di carne cruda"), vivono nell’estremo nord della Terra, nelle regioni artiche, dove il territorio, immenso ed ostile,è soggetto a climi molto rigidi. Un tempo erano completamente nomadi e non avevano alcun contatto con il

mondo occidentale. Vivevano di caccia e di pesca e la loro cultura non aveva altro scopo che quello della sopravvivenza.

Gli inuit cominciarono a mutare a seguito del contatto con i bianchi che si recarono nelle terre del nord per l’estrazione

dei minerali e per il commercio delle pelli animali. Il primo e importante cambiamento fu il passaggio da una vita attiva a

una vita sedentaria.

Gli Inuit sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia. Il loro territorio è principalmente composto dalla tundra, pianure basse e prive di alberi dove il terreno è perennemente ghiacciato , salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva. Attualmente vivono in Alaska (Stati Uniti), in Groenlandia (Danimarca) ed in Canada dove risultano concentrati in particolare nel Territorio del Nord-Ovest.

Durante la stagione invernale, prima degli anni '70, gli Inuit vivevano in case di ghiaccio chiamate igloo che avevano la forma di una cupola sferica a pianta circolare ed erano costruite con blocchi di ghiaccio incastrati perfettamente tra di loro a formare una volta. Vi si accedeva grazie ad un corridoio basso fatto anch'esso di neve e sulla parete di fronte a questo vi era una finestra, chiusa con una sottile lastra di ghiaccio o con pelli di foca. L'interno era foderato di pelli di renna e vi erano dei letti di pelliccia di renna che dovevano ospitare tutta la famiglia. Il riscaldamento, l'illuminazione e la cucina erano ottenuti grazie alla lampada alimentata a grasso di foca: gli Inuit, nonostante le leggende, amavano infatti cucinare tutte le loro bevande e cibo. D'estate vivevano in tende, con coperture di pelli di foca, di caribù o di altri animali e sostenute da costole di balena o da legname

Di Mayra Alexandra Manchia

In primavera invece la neve comincia a sciogliersi e non è ancora il momento di trasferirsi nell’abitazione estiva. Di solito in una casa abitano due famiglie oppure una sola famiglia costituita da un marito e da due mogli. Ogni donna ha il suo focolare dove in una lampada di steatite brucia grasso di pesce o di balena che d’inverno rappresenta l’unico combustibile.

La lampada fornisce insieme la luce e il calore necessario per cuocere i cibi e asciugare gli abiti. Ogni donna ne possiede una che l’accompagna per tutta la vita, tanto che quando muore viene sepolta insieme a lei.

D’estate invece si possono utilizzare per far fuoco gli sterpi e la cucina si fa all’aperto. Il nutrimento dipende in ogni stagione dalla caccia e dalla pesca. Poiché molti sistemi di caccia eschimesi sono legati alle possibilità di trovare un gran numero di animali riuniti insieme, è necessario conoscere le abitudini degli animali che vivono in branchi, come le renne, certi uccelli e certi pesci, e le vie seguite dalle migrazioni stagionali. Per seguire gli animali nei loro spostamenti gli Eschimesi devono viaggiare molto; in inverno si spostano sulla terra e sulla neve gelata con la slitta trainata dai cani e in estate viaggiano con tutta la famiglia sulla umiàk o barca delle donne, chiamata così perché nei trasferimenti sono le donne che remano mentre con un equipaggio maschile la barca è utilizzata per la caccia alla balena.