Il Romanticismo nasce in Germania nel 1798,grazie ad un gruppo di intelletuali e scrittori tra cui i fratelli Schlegel,i poeti Novalis e Tieck e dalla filosofia idealista di Fichte e Schelling,tramite la rivista "Athenaum". Il secondo paese in cui si diffonde (sempre nel 1798) è in Inghilterra,tramite la pubblicazioni delle "Lyrical Ballads" di William Wordsworth. In Francia e in Italia questo movimento si affermerà con maggior fatica a causa delle resistenze opposte dalla tradizione illuminista e classicista. In Francia il movimento è preannunciato dal romanzo di Chateaubriand Renè,nel 1813; in Italia invece,nel 1816 grazie ad un dibattito che permetterà un riconoscimento a questo movimento.
Lo sviluppo della civiltà industrializzata,affermata durante il XIX secolo in Europa,trasformò la società e la visione del mondo. La ragione non bastò più a spiegare i meccanismi di funzionamento della realtà moderna;le inquietudini presenti a fine Settecento, ripresero a circolare nel nuovo movimento culturale chiamato ROMANTICISMO. L'elemento più importante è la profonda diversità tra mondo antico e moderno; gli ideali classici tramonteranno definitivamente e la civiltà industriale rivelerà ingiustizie e squilibri sociali. Inoltre la cultura romantica si affermerà come un movimento tutt'altro che omogeneo,unificato soltanto dalla rivendicazione del principio di libertà, che assumerà significati diversi nei vari paesi Europei.
In questo periodo,grazie allo sviluppo industriale, si affermerà in tutta Europa un nuovo ceto sociale: la Borghesia. Tutti i paesi saranno sottoposti ad una modernizzazione che cambierà il modo di vita degli uomini. Le fabbriche saranno il centro di questa trasformazione sociale: esse altereranno fisicamente il paesaggio ma anche la nascita della classe operaia, che stravolgerà i ritmi delle attività agricole. In generale questa visione manifesterà al proprio interno gravi contraddizioni e fratture destinate a peggiorare.
I concetti di popolo e nazione saranno centrali in tutta la cultura dell'Ottocento: mentre gli illuministi vedevano la storia come un processo discontinuo,con battute d'arresto ed errori dovuti al prevalere dell'ignoranza, i Romantici vedono la storia come la realizzazione progressiva dello spirito nazionale dei popoli. Per questo essi promuoveranno il recupero del passato, riscoprendo da una parte il patrimonio delle tradizioni locali dei singoli paesi, e dall'altra si promuove il processo d'indipendenza degli stati ancora soggetti al controllo straniero. Le idee di popolo e nazione saranno in contrasto tra loro: il termine "popolo" assume significati diversi ( può indicare un'idea astratta, la cristianità,la borghesia, l'aristocrazia e il popolo dei lavoratori) mentre l'idea di "nazione" si afferma come la connessione di umanità,libertà e specificità politica.
Nella moderna società borghese sarà presente una contraddizione: da una parte si tratterà di far valere le ragioni di un nuovo ceto,emerso grazie alla rivoluzione industriale e destinato a soppiantare la vecchia aristocrazia europea. Autonomia,mobilità e senso degli affari saranno,infatti, i nuovi valori di una vita dinamica che permetterà l'affermazione personale,tramite la coscienza delle proprie capacità individuali. Dall'altra parte la logica del guadagno sarà destinata a sacrificare il mondo degli ideali e dei sentimenti. E' da questo conflitto che scaturirà, negli intelletuali, la percezione di una scissione tra l'io e il mondo,ossia una lontananza tra il mondo dei valori ideali e quello delle condizioni reali. Da una parte si avrà la modalità storico-realistica (caratterizzato da un contrasto storico tra valori personali e la società, e da un atteggiamento realistico) e dall'altra la modalità esistenziale-ontologica (caratterizzata da un contrasto esistenziale, ed un attegiamento lirico).
Nella moderna società capitalista l'aumento del benessere materiale va di pari passo con la diminuzione dell'analfabetismo e la diffusione dell'arte e dei libri. Il mercato editoriale,infatti, sarà in progressiva espansione in tutta Europa. Il ceto borghese così sarà protagonista delle trasformazioni economiche,storiche e sociali del tempo. L'intellettuale sarà colui che assumerà il ruolo di legislatore e dovrà occuparsi di promuovere il cambiamento e progresso della società: riviste e quotidiani divulgheranno la nuova concezione del mondo. Se questo può essere un fenomeno apparentemente positivo, in realtà si rivelerà più complesso; gli artisti e scrittori andranno incontro all'economia industriale.
L'arte e la letteratura rivendicano la natura contemporanea e attuale,sia nei temi che nelle forme: i romantici hanno cioè la consapevolezza della propria modernità e della lontananza che li separa dalle epoche passate.
Il concetto di bellezza verrà storicizzato: la cultura e l'estetica infatti sono concepite come un processo storico in continuo divenire,al pari della vita e delle strutture economiche o sociali. Arte e letteraura scaturiscono così dalla tensione sentimentale e dalla fantasia dell'autore che non ammette vincoli e non riconosce regole precostituite.
In quest'epoca entreranno in crisi i tradizionali generi letterari. In seguito ad un'esigenza di libertà ed indipendenza creativa, gli scrittori vorranno così, rinunciare a sperimentare nuove forme che non obbediscano a regole precise ma rispondano ai sensi dell'autore e alle esigenze del pubblico. Dall'orizzonte spariranno il poema epico e la tragedia, mentre la lirica aiuterà l'autore a poter esprimere,tramite i propri sentimenti, una visione soggettiva del mondo. Il Romanzo avrà una grande importanza in tutta Europa: esso sarà il mezzo per registrare i cambiamenti della società. Le ragioni sono varie,tutte riconducibili alla classe della borghesia:
1. La PROSA, si presta meglio alle esigenze di libertà e originalità
2. assume caratteristiche diverse (essendo genere nuovo),in base ai diversi contesti storici-sociali
3.Tratta vari argomenti storici,quotidiani,sentimentali,fantastici.. con uno stile medio adatto al pubblico
4.rappresenta l'immagine complessiva del mondo
Nel 1816 intellettuali e letterati del nostro paese si troveranno coinvolti in una discussione teorica che oppone classicisti,sostenitori di un bello eterno, e romantici,sostenitori di un bello storico. A scatenare la politica fu l'articolo di Madame de Stael, intitolato "Sulla maniera e l'utilità delle tradizioni", in cui si giudicava limitante il gusto dell'erudizione e l'amore per la mitologia tipica degli scrittori italiani. Nello stesso anno arrivò la risposta da parte di Pietro Giordani, che pur accettando di mettere in discussione il ricorso alla mitologia, sostiene la concezione del bello eterno e non perfettibile.
Ludovico di Breme, Pietro Borsieri e Giovanni Berchet saranno invece,tre sostenitori del romanticismo: difendevano la ragione di una letteratura moderna,originale e popolare, espressa con una lingua di uso comune e con intento educativo dell'arte.