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Secondo la mentalità medievale, l'uomo sarebbe composto da anima e corpo e si troverebbe al centro dello scontro tra le forze opposte della salvezza e della dannazione

Il contrasto tra anima e corpo

C'era una concezione dell'uomo pessimistica, che pone le basi di un secolare disprezzo verso il corpo, considerato un "abominevole rivestimento dell'anima"

Il corpo è quindi l'ostacolo per eccellenza alla salvezza dell'anima

Se poi si tratta di un corpo femminile...

Esso diventa

doppiamente

diabolico

Va quindi controllato, represso, subordinato alle esigenze dell'anima.

La condanna del corpo nasce dall'incomprensione della componente naturale dell'uomo: di qui l'emarginazione della donna e del sesso, considerati troppo vicini alla natura.

Con il declinare dell'ideale monastico si ha una riabilitazione dell'uomo, della carne, del mondo dal quale non si vuole più fuggire, ma cambiare

Nel XI e XII secolo questo dualismo si attenua: il corpo può essere strumento del peccato, ma anche della salvezza .

Si attua un capovolgimento della gerarchia tradizionale dei valori; la terra, il basso, il sesso prendono il posto del cielo, dell'alto, del sacro.

Il Carnevale offre un'immagine positiva e liberatoria del corpo. (Carmina Burana)

D'altra parte l'opposizione anima e corpo si rovescia nella tradizione delle feste popolari, nel Carnevale, nella celebrazione gioiosa del corpo.