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A Lui che nell’erba del campo
la spiga vitale nascose,
il fil di tue vesti compose,
de’ farmachi i succhi temprò,
che il pino inflessibile agli austri,
che docile il salcio alla mano,
che il larice ai verni, e l’ontano
durevole all’acque creò;
A Quello domanda, o sdegnoso,
perché sull’inospite piagge,
al tremito d’aure selvagge,
fa sorgere il tacito fior,
che spiega davanti a Lui solo
la pompa del pinto suo velo,
che spande ai deserti del cielo
gli olezzi del calice, e muor.
Madre de’ Santi, immagine
della città superna,
del sangue incorruttibile
conservatrice eterna;
tu che, da tanti secoli,
soffri, combatti e preghi,
che le tue tende spieghi
dall’uno all’altro mar;
campo di quei che sperano;
Chiesa del Dio vivente,
dov’eri mai? Qual angolo
ti raccogliea nascente,
quando il tuo Re, dai perfidi
tratto a morir sul colle,
imporporò le zolle
del suo sublime altar?
Soffermati sull’arida sponda,
volti i guardi al varcato Ticino,
tutti assorti nel novo destino,
certi in cor dell’antica virtù,
han giurato: non fia che quest’onda
scorra più tra due rive straniere:
non fia loco ove sorgan barriere
tra l’Italia e l’Italia, mai più!
L’han giurato: altri forti a quel giuro
rispondean da fraterne contrade,
affilando nell’ombra le spade
che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno strette le destre
già le sacre parole son porte;
o compagni sul letto di morte,
o fratelli su libero suol.
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
A 7 anni i genitori si separano, la madre si trasferisce a Parigi e lui resta a Milano col padre.
Frequenta istituti religiosi e diventa *anticlericale.
A 20 anni va dalla madre, compone "In Morte Di Carlo Imbonati" e "Urania".
È fortemente legato al romanticismo in
"il conte di Carmagliola" e "Adelchi"
opere teatrali in cui prevale l'aspetto lirico piuttosto che la scena.
Vengono rappresentati poco in teatro ma alcuni passaggi sono famosissimi, come:
"S'ode a destra uno squillo di tromba,
a sinistra risponde uno squillo"
Manzoni morì quasi novantenne, nel 1873, a Milano
a 88 anni.
Giuseppe Verdi compose in suo onore una Messa da Requiem, eseguita a un anno dalla sua scomparsa(1874).
Alessandro Manzoni fu uno dei maggiori esponenti del romanticismo, vissuto tra il XVIII e il XIX secolo.
Nasce benestante a Milano nel 1785 da genitori con personalità molto differenti.
La madre è figlia di Cesare Beccaria che compone "dei delitti e delle pene" contro la pena di morte.
1813-1901
ANTICLERICALE: Significa essere di fede ma giudicare negativamente il clero come gerarchia.
Fu uno dei principali compositori dell'ottocento e compose la Messa Da Requiem in memoria di Manzoni nel 1874.
Appartenente alla famiglia nobile,
ricco
Figlia di Cesare Beccaria, illuminista
ROMANTICISMO: corrente letteraria, aristica e culturale nata in Germania e in Inghilterra negli ultimi anni del Settecento e diffuso in tutta l'Europa nel XIX secolo.
ROMANTICISMO ITALIANO: non si contrappone all'illuminismo ma rivoluziona la letteratura
Manzoni scrisse nel 1821 I Promessi Sposi.
Questo romanzo è storico ambientato nel 1600, filosofico dominato dalla *provvidenza, ma anche di formazione (cioè dove i personaggi pian piano si formano).
All'inizio i protagonisti erano Fermo e Lucia e dopo 21 anni Manzoni l'ha riscritto cambiandolo soprattutto nella forma e nei contenuti, rendendolo più Toscano.
Il romanzo è diviso in 38 capitoli.
Nel 1808 conosce Enrichetta Blondel calvinista (cioè protestante) con lei si avvicina e converte alla chiesa cattolica.
La religione diventa tema centrale della produzione poetica quando Manzoni sposa Enrichetta con la quale avrà 9 figli.
PROVVIDENZA: intervento di Dio
-La Pentecoste 1822
-Il Natale 1835
-Ognissanti (1830-1847)
-marzo 1821
-5 maggio
-aprile 1814
Le frasi più famose dei Promessi Sposi sono la prima e l'ultima..
Parla di due giovani Renzo e Lucia,
nati vicino al lago di Como che stanno per sposarsi
ma l'antagonista, Don Rodrigo, ostacola le nozze.
Dice di amarla ma in realtà è una scommessa col cugino.
"Quel ramo del lago di Como
che volge a mezzogiorno"
ossia
"la parte del lago di como
che guarda a sud"
e
"Vogliate bene
a chi ha scritto la storia
e anche un pochino
a chi l'ha raccontata"
1830-1847, Manzoni interrompe "Ognissanti", insoddisfatto del risultato, alla quattordicesima strofa.
Appartiene alla fase poetica manzoniana di ispirazione civile e patriottica, insieme a Aprile 1814 e Il 5 maggio.
È stata scritta da Manzoni dopo la notizia della morte di Napoleone Bonaparte,
avvenuta il 5 maggio.
Obiettivo dell’ode:
-non è glorificare,
-né suscitare la commozione per la sua morte,
-ma sviluppare con la figura di questo “uom fatale” una riflessione sui limiti dell’agire umano e sul grande disegno della Provvidenza divina.
uom fatale: uomo del destino, speciale. (non dice se in bene o in male, dice solo che è speciale)
-primo capitolo I bravi "questo matrimonio non s'ha da fa" al timoroso Don Abbondio
-ottavo capitolo, i bravi cercano di rapire Lucia ma lei è in chiesa per provare a sposarsi lo stesso, non riescono.
-nono e decimo, romanzo nel romanzo con la monaca di Monza Gertrude (ispirata ad un personaggio esistito)
-capitoli 32 e 33, Milano peste del 1629
-38esimo e ultimo, i due si sposano.
Manzoni scrive così l'ultima frase perchè dice di aver trovato la storia in un manoscritto e di averla solo riscritta, ma in realtà è sua, era solo un "trucco" degli scrittori di quell'epoca per farla sembrare più vera.
Il narratore è esterno e onniscente (che conosce i tutti fatti) e questo fa si che sembri realmente solo raccontata da Manzoni.
Giuseppe Molteni, olio su tela,
1835, Pinacoteca di Brera.
Francesco Hayez 1841,
Pinacoteca di Brera.