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Transcript

Nei primi decenni del III secolo a.C., chiusa la partita con Pirro, re dell'Epiro, Roma completò la conquista dell'Italia meridionale e giunse di conseguenza a controllare la Magna Grecia, facendo propri gli interessi commerciali delle ricche colonie greche.

Alla mentalità contadina dei Romani si aprirono nuove prospettive, sia economiche sia politiche. Essa cominciò a guardare ai territori bagnati dal Mediterraneo. Le due maggiori potenze dell'area mediterranea, Roma e Cartagine, si trovarono così per la prima volta l'una di fronte all'altra, non più come alleate ma come rivali.

Dopo la sconfitta nella Prima Guerra Punica, l'oligarchia cartaginese si divise in due distinte fazioni: quella degli Annoni e quella dei Barca. Gli Annoni, proprietari terrieri, non volevano un' altra guerra contro Roma, a differenza dei Barca, commercianti navali, che sapevano che da essa avrebbero ottenuto grandi ricchezze che avrebbero compensato la perdità della Sicilia. Prevalse la fazione dei Barca, dunque si avviò la conquista della Spagna con a capo Amilcare Barca e in seguito suo genero Asdrubale.

Nel 221 a.C. Annibale assediò Sagunto, che sebbene si trovasse a sud del fiume Ebro, era alleta di Roma. Questo costrinse Roma ad intervenire e iniziò così la Seconda Guerra Punica nel 218 a.C.

Mentre Annibale si trovava a Capua, Roma si riorganizzò e Publio Scipione venne mandato in Spagna contro i Cartaginesi.

Nonostante la sconfitta, Cartagine attraverso il commercio e l'agricoltura ebbe una rapida rinascita economica. I Romani iniziarono a preoccuparsene, in particolare il partito di Catone il Censore, che sosteneva la necessità di una spedizione contro la città.

LE GUERRE PUNICHE

CURIOSITA'

Una spedizione italiana ha recuperato alcuni caschi dei legionari e vari rostri (prue) delle navi romane di guerra. Sono resti della battaglia navale delle isole Egadi, che ha avuto luogo sulla costa di Trapani, nel 241 a.C., nella quale i Romani sconfissero i Cartaginesi, ponendo fine vittoriosamente alla Prima Guerra Punica.

Una leggenda narra che Marco Attilio (o Atilio) Regolo

quando fu fatto prigioniero fu mandato a Roma per convincerla a chiedere la pace a Cartagine. Rimase fedele alla patria e la incitò a continuare la guerra, per poi essere torturato dai Cartaginesi.

Roma sapeva che Cartagine non sarebbe mai stata definitivamente sconfitta finché avesse mantenuto il predominio sui mari e finché la sua potente flotta avesse garantito rinforzi e rifornimenti dall'Africa. Per questo si dotò di una flotta da guerra composta da 100 quinqueremi provvisti di corvo (ponte mobile fornito di uncini per agganciare la nave nemica). Nel 260 a.C. nelle acque di fronte a Milazzo il console Gaio Duilio mise in fuga i Cartaginesi.

Battaglie

Intanto la guerra continuava in Sicilia, dove i Romani sconfiggevano i Cartaginesi a Palermo, obbligando gli avversari a asserragliarsi a Trapani.

Città

Spostamenti

Solo la vittoria navale romana presso le isole Egadi (241 a.C.) pose fine alla guerra. La città africana, duramente sonfitta, dovette cedere la Sicilia e pagare una pesante indennità di guerra.

I Mamertini, cacciati da Siracusa, si impadronirono della città di Messina. Quando i Siracusani tentarono di espugnare la città, i Mamertini chiamarono in soccorso i Cartaginesi. In seguito, per liberarsi del presidio delle ingombranti truppe puniche, si rivolsero a Roma, che dopo molte esitazioni, decise di intervenire (264 a.C.)

Dopo la battaglia a Capo Ecnomo, Roma decise di spostare la guerra in Africa. Nel 256 a.C. pertanto, venne mandato un esercito guidato dal console Marco Attilio Regolo. Quest'ultimo ebbe alcuni iniziali successi, per poi essere sconfitto dai Cartaginesi e il generale fatto prigioniero.

Cominciava così la prima guerra punica.

Nei primi due anni di duri combattimenti i Romani occuparono Messina, poi costrinsero a un'alleanza Siracusa e in

fine espugnarono Agrigento.

LA PRIMA GUERRA PUNICA

La leggenda narra...

Catone il Vecchio fu l’artefice dello scoppio della terza guerra punica. Durante una missione d’inchiesta a Cartagine nel 157 prima della nostra era, fu dolorosamente colpito dalla ritrovata prosperità di Cartagine. Da allora divenne l’artefice della sua distruzione: «Delenda est Carthago» (bisogna distruggere Cartagine). I senatori tuttavia non erano decisi a lanciarsi in una guerra costosa. Catone utilizzò un sotterfugio che è stato riferito dall’abate Lhomond:

Portò alla curia un fico precoce e, scuotendo la toga, lo fece vedere a tutti; siccome i senatori ne ammirarono la bellezza, Catone chiese loro quando pensavano che fosse stato raccolto. I senatori affermarono che sembrava freschissimo. «Eppure sappiate che è stato colto tre giorni fa a Cartagine; ecco quanto siamo vicini al nemico».

Cartagine infatti era solo a tre giorni di navigazione da Roma. Quest’arringa inquietò i senatori, che si decisero a dichiarare guerra.

TRADIZONE e LEGGENDA...

La leggenda racconta che sulle rovine di Cartagine fu sparso sopra il sale in modo che non fosse possibile una rinascita futura della città.

Vittoria Romana nel 146 a.C. e

Cartagine viene rasa al suolo.

Attacco dei Numidi 149 a.C.

Truppe romane mandate a vendicare la

Numidia e a distruggere Cartagine che non aveva rispettato gli accordi di pace, sempre nel 149 a.C.

NUMIDIA

Risposta Cartaginese

149 a.C.

Publio Cornelio Scipione

Annibale

Pianura Padana

Arrivato in Pianura Padana si allea con alcune tribù galliche.

esercito.

Riuscendo a cogliere di sorpresa le legioni romane Annibale le sconfigge facilmente nella battaglia del fiume Ticino. Un anno dopo in quella del fiume Trebbia e le sbaraglia definitivamente presso il lago Trasimeno. In questo modo la strada per Roma è aperta.

suo

Metauro

Dopo le tre vittorie cartaginesi i Romani preoccupati eleggono dittatore Quinto Fabio Massimo che propone la tecnica militare della guerriglia.

con il

"Conflitto armato che sostituisce gli scontri in campo aperto con l'esercito nemico con incursioni di piccole unità molto mobili, che impegneranno il nemico su obiettivi secondari e poco protetti in continue azioni di disturbo"

Nel 207 a.C nella Battaglia del Metauro, Asdrubale, fratello di Annibale, viene sconfitto e ucciso dalle legioni romane

Annibale rimane solo nell'Italia meridionale mentre aspettava aiuto dalla madrepatria.

I consoli Emilio Paolo e Terenzio Varrone rifiutano questa tecnica e decidono di affrontare frontalmente Cartagine.

Annibale

di

Nel 216 a.C ci fu la battaglia di Canne (in Puglia)

in cui Roma subì una drammatica sconfitta.

Viaggio

Canne

Schieramenti

Capua

Trattato del fiume Ebro

nel 226 a.C.

Dopo che Annibale vinse a Canne, decise di andare a Capua per far riposare il suo esercito (Ozi di Capua).

di Scipione vittorioso

a Roma

Ritorno

Sagunto

Zama

Nel 202 a.C a Zama avviene l'ultimo scontro in cui Scipione riesce a sconfiggere Annibale e viene soprannominato 'Africano'. Con questa battaglia finisce la Seconda Guerra Punica: le condizioni di pace per Cartagine sono durissime.

Tecnica militare dell'accerchiamento a tenaglia

LA TERZA GUERRA PUNICA

LA SECONDA GUERRA PUNICA

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