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GIUSEPPE VERGA

opere prima del verismo

Verga si dedica ai romanzi vicini alla letteratura di moda dell’epoca.

Queste opere sono importanti per lo sviluppo dell’autore e alcuni di esse, come la Storia di una capinera, possiedono anche un valore proprio.

ROMANZI PATRIOTTICI

ROMANZI MONDANI

Verga appoggia l’Unità italiana arruolandosi nella Guardia Nazionale.

Il suo patriottismo emerge dai suoi primi romanzi.

I trasferimenti (Firenze-Milano) hanno cambiato i temi dei romanzi.

Descrivere dell’ambiente mondano.

Queste storie sono fondate su un elemento autobiografico:

si parla sempre di un giovane artista influenzato dalla mondanità per qualche donna.

In questo vediamo il giovane Verga e i suoi turbolenti rapporti con le donne.

  • Amore e patria (1856)
  • I carbonari della montagna (1861-62)
  • Sulle lagune (1863)

Eva (1873)

narra di un pittore siciliano trasferito a Firenze, che perde sé stesso per amore di una ballerina.

Una peccatrice (1866)

storia di un giovane commediografo catanese e del suo rapporto con una seducente contessa, che lo porta a diventare un artista fallito.

Tigre reale (1875)

racconta gli effetti corruttori esercitati sul protagonista da una contessa russa.

Storia di una capinera (1870)

parla di una giovane costretta a farsi monaca.

Eros (1875)

la storia del protagonista che si consuma progressivamente, fino al suicidio.

VERISMO

Verga un ritorno alle sue radici..

Il mondo siciliano che conosce bene ma che sente distante, perchè si trova a vivere lontano.

La conversione nasce da:

  • Insoddisfazione per la superficialità degli ambienti mondani
  • Diffidenza verso il sentimentalismo romanzesco
  • Scoperta del Naturalismo francese
  • Nostalgia per la Sicilia

I VINTI

TECNICHE NARRATIVE

La prima storia dove racconta questa situazione

è Nedda (1874)

parla delle vicende di una raccoglitrice di olive e delle sue sventure.

Per Verga il progresso e la modernità travolgono le vite di chi non riesce ad adattarsi alle novità e non sa stare al passo.

Così queste si lasciano dietro una scia di vittime, i vinti.

Verga parla di questi personaggi nei suoi romanzi e per ripagare questa loro sconfitta decide di proporci le loro stesse parole, di darci il loro punto di vista.

Per descrivere il mondo siciliano usa una scrittura oggettiva, priva dei sentimenti e delle opinioni dell’autore, usa le parole della narrazione popolare.

Si parla di regressione dell’autore perchè:

  • Lo scrittore mette da parte sé stesso, le sue conoscenze, il suo mondo

  • parla con le sue parole

  • vede il mondo dai suoi occhi

  • si allontana dalla realtà oggettiva.

BIOGRAFIA

Verga

ANTONINO GANDOLFO

NATURALISMO FRANCESE

Pittore italiano

Nascita: 1841, Catania

Decesso: 1910, Catania

Periodo: Realismo

ritratto penna acquarello di Antonino Gandolfo

  • 1881- Pubblica I Malavoglia

  • 1884 - Viaggio a Parigi

  • 1884 - incontro scrittori Emile Zola ed Edmond de Goncourt (esponenti del Naturalismo francese)

  • Scrive anche romanzi di eroi patrioti e intrighi amorosi

  • 1890 - Torna a Catania e vive dei possedimenti allontanandosi dalla scrittura.

  • non venne apprezzato dal pubblico per i *vinti

  • 1920 - Viene nominato senatore a vita.

  • 1922 - Muore a Catania.
  • Nasce a Catania (sicilia) nel 1840

  • da una famiglia benestante con idee liberali

  • a 15 anni scrive il primo romanzo influenzato dal romanticismo

  • 1858 facoltà di legge ma abbandona per dedicarsi alla letteratura.

  • 1860 - Si arruola nella Guardia Nazionale in favore dell’Unità d’Italia.

  • 1869 - Si trasferisce a Firenze

  • 1872 - Si trasferisce a Milano ci resterà per 20 anni. Conosce la narrativa europea e l’amico scrittore Capuana(Naturalismo francese)

  • 1874 - Pubblicazione novella Nedda e inizio processo di conversione al Verismo.

Alla base del Verismo c’è il Naturalismo francese, a cui Verga si avvicina grazie all’amico e scrittore Capuana.

I romanzi naturalisti

  • pongono al centro della narrazione la realtà popolare.
  • Il Naturalismo non si identifica con il Verismo.

Autografo

ZOLA EMILE

Il principale esponente fu Emile Zola, autore letto da Verga.

Il narratore dei romanzi di Zola:

  • riproduce il punto di vista dell’autore
  • esprime giudizi sui fatti narrati

Solo nel romanzo Assomoir ha un punto di vista più impersonale.

Zola risulta estraneo alla regressione.

Per lui l’impersonalità è il distacco dello scienziato, che guarda l’oggetto da fuori e dall’alto.

Questo si lega a due visioni del mondo diverse:

  • Zola giudica e commenta i fatti perché crede che la letteratura possa cambiare la realtà
  • Verga è pessimista e crede che la realtà sia immodificabile.

CONTESTO

famiglia

STORIA:

  • la seconda rivoluzione industriale (1850-1890)
  • unità d'italia (1848-1861)
  • prima guerra mondiale (1915-1918)

MOVIMENTO LETTERARIO: verismo

Madre: Caterina Di Mauro

Padre: Giovanni Battisa Catalano Verga

Fratelli: Pietro Verga

Mario Verga

Sorella: Rosa Verga

Figli: Giovanni Verga Patriarca

Marco Verga

Figlia: Caterina Verga

OPERA PRINCIPALE: I Malavoglia

FRASE CELEBRE:

«Siamo degli umili fiorellini avvezzi

alla dolce tutela della stufa,

che l'aria libera uccide.»

-storia di una capinera-

OPERE VERISTE

Il teatro

Verga scrive tante novelle in cui si esprime la poetica del Verismo. Le tre raccolte più importanti:

Verga si dedicò anche al teatro l'opera più famosa è

Cavalleria rusticana (Torino 1984)

Tratta dalla raccolta Vita dei campi e ottiene un grande successo.

PER LE VIE(1883)

VITA NEI CAMPI (1880)

NOVELLE RUSTICANE(1882)

Raccoglie novelle in cui è descritto il mondo della campagna siciliana e la sua vitalità originaria.

I personaggi sono estranei alla vita cittadina e sono dominati da passioni elementari.

La voce popolare narrante spesso descrive i personaggi con sarcasmo e aggressività, contrastando la tragicità delle vicende narrate.

Riprende i temi di Novelle rusticane, ma in un’ambientazione cittadina.

Verga torna a raccontare la città come aveva fatto nei romanzi giovanili.

Questa volta non parla dell’ambiente borghese e mondano, ma preferisce la classe povera cittadina.

Hanno ambienti e personaggi della campagna siciliana, ma in prospettiva amara e pessimista, portando in primo piano la miseria e la fame.

Il mondo descritto si basa sul possesso e sulla ricchezza di fronte alle quale gli uomini perdono valori.

La campagna è rappresentata in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi.

CURIOSITÀ

TRAMA

C’è un curioso aneddoto intorno a quest’opera:

nel 1891 a Berlino venne rappresentata la versione musicata da Piero Mascagni.

Verga decise di far causa al musicista e all’editore per far valere i propri diritti d’autore.

Il processo terminò con la vittoria di Verga, che ottenne a titolo di rimborso la considerevole somma di 143.000 lire.

Di ritorno dal militare, Turiddu trova l’amata Lola con Alfio.

Per farla ingelosire, decide di corteggiare Santuzza.

Riesce così a riprendere la relazione con Lola, ma Santuzza per vendetta rivela tutto ad Alfio, che a sua volta sfida Turiddu a duello e lo uccide.

ROMANZI VERISTI

I romanzi ruotano intorno al ciclo dei vinti, che si sarebbe dovuto comporre in 5 romanzi, in cui voleva rappresentare:

  • la lotta per la vita nelle diverse classi sociali
  • il cammino verso il progresso
  • coloro che non riescono a stare al passo.

I 5 ROMANZI

I Malavoglia(1881)

Mastro Don Gesualdo(1889)

Nella crisi creativa degli ultimi anni, lascia incompiuto il progetto.

"I Malavoglia" e "Mastro Don Gesualdo" vengono pubblicati.

La duchessa di Leyra (la nobiltà travolta dalla modernità) rimane abbozzato.

Gli ultimi due romanzi non saranno nemmeno iniziati.

Una famiglia di pescatori siciliani, colpiti da disgrazie e dalla modernità, che li distrugge portandoli alla rovina.

La famiglia stessa si disgrega progressivamente.

Stile e linguaggio si adattano alla poetica verista e al mondo popolare descritto.

Racconta di un muratore che riesce a diventare ricco grazie alla sua intelligenza e alla sua forza di volontà.

La ricchezza non è però la serenità dell’uomo e non garantisce il lieto fine della storia.

Mastro Don Gesualdo vede disgregarsi gli affetti familiari e muore solo.

L’ambiente è borghese e di conseguenza

(per l’impersonalità e la regressione)

anche la cultura del narratore e la lingua.