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buonasera,
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benvenuti in questo video dove analizzeremo il
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racconto La semana de colore di Elena Garro
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Elena Delfina Garro Navarro nacque
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il l'undici dicembre del millenovecento sedici
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a quella di Sara Cosa in Messico ed è
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considerata una delle massime esponenti della letteratura del messicana
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del realismo magico.
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È conosciuta anche per aver sposato L'autore o cambio Past
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Simona di colore se un racconto che fa parte di
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una raccolta di racconti che appunto prende lo stesso nome,
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ovvero la settimana. La Simona di colore
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fu pubblicata nel millenovecento sessantaquattro
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ed è composto da tredici racconti che
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appunto seguono la corrente del realismo magico.
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I racconti sono ambientati sia i luoghi rurali in luoghi urbani
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e affronta i temi temi diversi dalla appunto dall'ingiustizia sociale,
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alla povertà, al maschilismo, eccetera,
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che però si mescolano sempre con situazioni o paesaggi magici.
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Inoltre,
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molto spesso alcuni aspetti dell'infanzia
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dell'autrice si riflettono nei racconti,
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dove la realtà si trasforma però in qualcosa di fantastico
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ed è come se il mondo fosse visto dagli occhi della bambina, appunto,
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come succede in questo racconto.
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In particolare
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la Semana de Colore,
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attraverso un narratore onnisciente,
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descrive un mondo ancora tra i concetti
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della fantasia e soprattutto della tradizione messicana,
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come dicevamo,
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è raccontata dal punto di vista delle delle protagoniste sono due bambine,
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Eva e L'eni,
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le quali sono convinte che i giorni della
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settimana non si susseguono in un ordine giusto.
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Infatti credono che possano esserci tre domeniche consecutive, tre giorni
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consecutivi
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o addirittura si può passare dal lunedì al venerdì
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o viceversa dal venerdì al lunedì.
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È
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chiedono appunto a suo padre che giorno fosse il quello in cui si trovavano.
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Lui risponde martedì, ma in realtà non sono convinte.
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É l'uomo, appunto,
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risponde che in realtà esiste un ordine che appunto un
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ordine dei giorni che è appunto quello della Semana Santa.
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Le bambine comunque,
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non sono convinte da questa risposta del padre e sapevano che appunto era
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un uomo che si occupava in realtà dell'ordine di decidere l'ordine dei giorni
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e lo osservavano lavorare
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meglio creare i giorni
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da una collina, fin quando un giorno decidono di andare direttamente a casa sua,
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a parlare con lui e a chiedergli di mostrare visioni della settimana.
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Quando arrivano,
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l'uomo apre la porta e chiede quale pena le avessi portate lì.
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Appunto le bambine che dicono di
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essere andate lì perché volevano vedere i giorni così l'uomo li fa entrare,
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le porta in una stanza dove le osserva attentamente e diciamo predice anche un po',
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il loro futuro toccandole
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le bambine sono spaventate.
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Così appunto, chiedono di nuovo dove fossero i giorni della settimana,
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ovvero dove era la settimana perché era sparita
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e don floor risponde in realtà
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la settimana era andata alla feria de
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te lolo a pan
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e che in casa sua era rimasto soltanto il centro dei giorni.
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Donna flor così decide di portare le bambine nelle stanze dei giorni
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e vediamo che ogni stanza a sulla porta un scritto,
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un peccato é una virtu' associati.
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Sono inoltre associati dei colori
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e in ogni stanza c' è un odore diverso.
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L'uomo inizia a descrivere i giorni
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con le loro caratteristiche,
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ma in realtà le descrive piu' come se
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fossero delle donne che hanno una propria personalità.
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Andando avanti col racconto,
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poi si capisce che in realtà queste donne sono violentate nella realtà.
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In realtà sono violentate da appunto da don flor.
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Le bambine, quindi sono spaventate. Sono anche
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che intimorire, diciamo dall'atteggiamento di don floor,
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il quale appunto dice che
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le persone andavano da lui da tutto il mondo pagando addirittura
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per diciamo punire
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i giorni della settimana che avevano causato problemi
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nella vita di quest'uomo di cui questi uomini
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così chiede alle bambine quale punizione volessero per i giorni della settimana.
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Le bambine spaventate, appunto, scappano, cercano di scappare in tutti i modi.
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Ci riescono appunto soltanto quando l'uomo descrive l'ultimo giorno che il lunedì
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e appunto riescono a scappare e tornano a casa dove raccontano tutto a al padre.
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Il quale appunto dicevo ancora una volta che in realtà
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è esiste una sola settimana che appunto
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la settimana Semana santa guerra religiosa.
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Il giorno seguente il padre chiede a Eva e glieli se quello che avevano visto
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che fosse
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vero fosse realmente accaduto.
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Le bambine confermano ma l'uomo risponde un po' incerto perché in realtà
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dice che don Floor era stato trovato morto da alcuni uomini
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e che era stato
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ucciso appunto dalle donne già da diversi giorni.
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In questo punto del racconto, quindi,
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si capisce che don Flor era in realtà morto e
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che quindi le bambine avevano parlato con un fantasma,
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il quale gli aveva spiegato svelato
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il segreto della settimana dei dei colori
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appunto.
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Vediamo che il tema principale del racconto è
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proprio il tempo che e qui viene personificato
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e inoltre attraverso questa, per
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personificazione del tempo,
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sia anche la perdita dell'innocenza delle due bambine.
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Infatti inizialmente la successione del tempo viene vista come un gioco
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dove appunto l'ordine dei giorni è casuale e mi ha dato tutto al caso.
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Successivamente però questo gioco termina come
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con il contatto, diciamo quasi infernale, con don floor e con
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il luogo dove vivono, diciamo i giorni della settimana,
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che in realtà non fa altro che indicare
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in realtà il mondo adulto
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che ha perso nel peccato e nei vizi del suo tempo.
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Il racconto infatti sin da subito inizia
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proprio come una personificazione del tempo.
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Infatti nell'incipit troviamo don flor che picchia
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il giorno domenica
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e venerdì fino a farli sanguinare a
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la bambina più curiosa che eva
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vuole sapere, appunto, come dicevo prima, sempre che giorno fosse
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e appunto il padre risponde che è venerdì, ma la bambina non sta tanto peso
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e risponde, quasi sospira, quasi indignata.
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Infatti
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secondo le bambine, quindi, i personaggi
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del racconto vivono semplicemente ordine dei giorni in modo casuale.
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Questa percezione casuale, appunto, è contrapposta del padre, che afferma che
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è venerdì in modo convinto
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perché appunto è qualcosa che dice il calendario
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e che c' è un esiste un ordine.
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E appunto i giorni fanno parte di questo ordine e non si può cambiare.
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Per questo motivo, quindi, la successione dei giorni a una sequenza logica
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e appunto è soprattutto inalterabile.
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Vediamo che però questa percezione del padre si oppone ancora alla percezione,
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diciamo un po' piu' emotiva delle bambine
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che in realtà loro sentono proprio
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dentro di loro, che è martedì ed è qualcosa che in realtà non riescono a spiegare.
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Vediamo che poi la prima parte del racconto è appunto
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caratterizzata da un tono gentile ma allo stesso tempo divertente.
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Infatti il lettore inizialmente
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è divertito dalla percezione casuale del tempo, quando le bambine.
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Ma questo tono peggiore immediatamente, nel momento in cui Eva é li'
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entra nella casa di don Floor dove appunto vivo nei giorni della settimana
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e dove in realtà è contenuto
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lo spirito di tutti i tempi.
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Infatti in questa parte del racconto si ha quasi la
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sensazione che le bambine siano uscite dal tempo reale,
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perché tutto quello che stanno vivendo in quel momento in realtà non può essere
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collocato nella nella realtà
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esterna
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e soprattutto non esiste veramente perché
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don floor è morto già da diversi giorni,
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come dicevamo prima, quindi nel momento in cui don floor, presente ai giorni lì,
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ti dà delle accezioni umane che prendono,
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si personifica una
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appunto, soprattutto in donne violentate da quest'ultimo,
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e gli attribuisce questi
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queste caratteristiche,
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appunto la domenica.
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La domenica è associata alla lussuria, la grandezza con il colore nero al sabato,
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la castità e la pigrizia con il colore rosa.
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Venerdì invece ha l'orgoglio la diligenza con il colore viola.
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Giovedì associa la rabbia e la modestia con il colore arancione
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al mercoledì limpide la pazienza con il colore verde.
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Il martedì è
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martedì associato alla rapidità e l'astinenza con il colore giallo.
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Infine, al lunedì la gola e l'umiltà con il colore blu.
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Quello che notiamo, inoltre,
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è che la presenza e l'ordine dei giorni si stabilisce una memoria delle bambine
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soltanto nel momento in cui le bambine sono lontane da essi
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e che invece durante l'incontro con don Flora
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la percezione del tempo è completamente dei giorni.
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In realtà è completamente assente.
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E appunto è proprio questa assenza che segna
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il passaggio delle bambine all'ordine de all'ordine dei calendari a cui faceva
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riferimento a suo padre
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e, più nello specifico all'ordine sacro della Semana santa.
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La fine del racconto
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conferma quindi la sparizione di don floor che
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lui stesso nella storia definisce il secolo,
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ovvero il proprietario dei giorni
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e con la sua morte. Quindi il tempo torna ad essere ordinato
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e non più casuale
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e soprattutto le bambine cercano di assumere
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quell' ordine religioso della Semana santa,
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senza però dimenticare l'esperienza che avevano vissuto nella casa di don Floor,
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dove appunto il tempo è in realtà personificato e sfuggente.
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Spero che questo racconto vi sia piaciuto, vi ringrazio e arrivederci.