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Qui riprende la sua attività letteraria nel segno della satira politica, nella raccolta di poemi I castighi (1853). La satira diretta contro l'imperatore, in Napoleone il piccolo; il ricordo del passato e in particolare della figlia Léopoldine affiora nella raccolta Le contemplazioni (1856). Questi sono gli anni dell'impegno su un piano politico più alto, che dà vita a "La leggenda dei secoli", ripercorre la storia dell'umanità dalla Genesi al XIX secolo, così come a I miserabili, romanzo del 1862, I lavoratori del mare del 1866 e L'uomo che ride del 1869. Nel 1863 muore la figlia Adèle, nel 1868 muoiono anche la moglie e alcuni nipoti. A partire dagli anni sessanta viaggia per tutto il Lussemburgo e percorre il Reno, nel 1870 viene espulso dal Belgio, e trova rifugio di nuovo nel Granducato, in seguito a Vianden, Diekirch e Mondorf-les-Bains
Victor-Marie Hugo, Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885 è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia, si cimentò in numerosi campi, divenendo noto anche saggista, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani.
Tra i principali teorici ed esponenti principali del movimento letterario romantico, seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non sempre felici della sua vita per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo umano.
I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa.
Realizzato da: Rondina Leonardo;
Scuola: ITI N.Copernico A.Carpegianni Ferrara
Classe: 4^g
Con la supervisione:
Prof.ssa Simonetta Sandra Maestri.
Besançon 1802 - Parigi 1885
Il suo rientro in patria avviene il 5 settembre 1870, dopo la caduta di Napoleone III e l'instaurazione della Terza Repubblica francese: Hugo è accolto da una folla acclamante ed entusiastica e la sua casa diventa nuovamente luogo di incontro tra letterati; fino alla sua morte rimarrà nume tutelare della repubblica restaurata.
Riprende in questi anni la produzione letteraria con il romanzo Novantatré (1874); scrive anche poesie, alcune riguardanti la sua vita familiare, come I miei figli (1874), altre satirico-politiche, come Il Papa (1878) e Torquemada (1882), un'opera sul fanatismo dell'inquisizione. Nel 1876 torna a far parte del Senato.
Nel 1878 è colpito da congestione cerebrale, i festeggiamenti per il suo ottantesimo compleanno vengono offuscati dalla morte di Juliette Drouet. Muore il 22 maggio 1885, e la sua salma viene esposta per una notte sotto l'Arco di Trionfo e vegliata da dodici poeti, anche se, in ottemperanza alle sue ultime volontà.
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=447&biografia=Victor+Hugo
http://www.sapere.it/enciclopedia/Hugo,+Victor-Marie.html
http://www.treccani.it/enciclopedia/victor-hugo_(Enciclopedia_dei_ragazzi)/