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C4, F, 36-59, Residente a Tre Ville (Preore), Regoliere Capofuoco, p.1:

«Ti dirò che adesso come adesso Madonna di Campiglio non mi piace molto…consumistica e poco di montagna, questi grandi alberghi, questi negozi quasi da boutique di città più che da montagna…insomma, mentre qui soprattutto nella prima foto, c’era ancora un’architettura molto semplice con tanto legno ee…che entra meglio nel paesaggio»

T10, F, 60+, turista milanese, p. 2:

«Io spero sempre che mantengano la loro identità iniziale. È inutile voler fare non lo so, sparo, dico io per eccesso..un grattacielo in un posto di montagna, devi mantenere comunque un’identità senno ce ne stiamo tutti quanti a Milano che c’abbiamo già i grattacieli, il cemento a tutto andare e quindi siamo abituati. Però insomma uno in vacanza vorrebbe trovare ancora la natura, in montagna quella della montagna e al mare quella del mare».

H1, M, 36-59, Direttore di un albergo a Madonna di Campiglio, p 4:

«Lo sviluppo non è stato programmato in modo consapevole a lungo periodo. Il paese è cresciuto intorno a un nucleo, cosi a caso. Perché non c’era un ’amministrazione comunicale unica, ma più amministrazioni. Uno sviluppo omogeneo del territorio dal punto di vista urbano è difficile averlo dal punto di vista organizzativo, perché manca un’amministrazione unica e quindi non c’è una linea architettonica simile»

H3, M, 36-59, Direttore di un albergo a Madonna di Campiglio, testimone chiave p. 2:

«Dal paese percepisci di essere in un villaggio montano, molto antropizzato il villaggio, però tutto intorno hai le piante, i boschi, quindi secondo me capisci di essere in alta montagna, in una zona dove c’è natura. Quando Sali in Funivia, che tu lo faccia d’inverno o lo faccia d’estate comunque capisci che il paesaggio è stato parzialmente rimaneggiato insomma. Quelli che vengono in inverno, se ne accorgono molto meno perché a loro importa sciare e quindi vedono le piste e non è che dicono..”orco can guarda qui prima c’erano le piante, guarda che bello”, manco si accorgono che ci sono le Dolomiti di Brenta certe volte. >>

T1, M, 36-59, turista piacentino, p.1:

«Si si Madonna di Campiglio la Las Vegas del deserto, la Las Vegas che serve al divertimentificio, è il dormitorio per l’alpinista..è proprio un polo attrattivo economico non è un centro di aggregazione, come potrebbe essere, qua il fondo valle. Gente del posto vive qua, credo che non piaccia nemmeno a quelli del posto, di lusso ecc ecc..eee…l’ha snaturata…»

<< la neve viene spalata perfettamente per permettere ai signori con i tacchi a spillo di andare a vedere i Rolex in vetrina, cambiando completamente la gestione del territorio. Qui si tollerava la natura adesso la natura fa schifo.>> (t1)

il cambiamento del paesaggio

(H2, M, 18-35, Direttore di un Rifugio nelle Dolomiti Settentrionali, p 2).

«compromesso tra lo sviluppo economico, turistico e ambientale e le incidenze sulla natura e sul paesaggio.

Le piste ovviamente si vedono…se fai una visione dall’alto insomma quella che vedavamo [si riferisce alla prima foto della traccia dell’intervista] si vedono chiaramente le piste, sono stati tagliati gli alberi no? Però sappiamo benissimo che la nostra economia è prettamente turistica no? Sappiamo che ci sono delle esigenze di mercato che sono necessarie per poter reggere la concorrenza..non si può..compromettere l’ecosistema o il territorio, nello stesso tempo se deve essere uno sviluppo ragionato e fattibile con quello che è la sostenibilità dell’area..ecco non ci vedo niente di male se si fanno piste, o anche se si fa…un bacino per innevamento, perché poi insomma ripeto…bisogna capire cosa è importante per la nostra economia, non è l’unico aspetto..sicuramente bisogna metterla su più punti di vista, però viene fuori un bilanciamento dell’insieme. L’equazione teoricamente ha sempre lo stesso risultato, solamente vengono spostati da una parte o da un’altra i fattori…da una parte appunto viene rispettata questa esigenza dell’economia, dall’altra tutelare l’ambiente e il territorio. » (H1, M, 36-59, Direttore di un albergo a Madonna di Campiglio,p.3)

Come è cambiato secondo lei questo paesaggio negli ultimi anni?

Per alcuni si tende a esplicitare che quel dato paesaggio non rappresenta la montagna vera (C18), ma piuttosto un’operazione chirurgica da risanare (C2),una ferita aperta (C7), un intervento massiccio dell’uomo (C3) che provoca tristezza e desolazione (C4) arrivando anche a portare un senso di vuoto. (C4).

C4, F, 15-35, Tre Ville (Preore), Regoliera capofuoco p 3:

« Allora se l’inverno le piste da sci sono impattanti per gli impianti, in estate sono piuttosto desolanti secondo me. E questa foto mi ci ritrovo molto perché mi è capitato di passarci su delle piste da sci, sul Pradalago, in particolare l’ultima che mi è capitato anche se le evito molto, sono si..cioè si sente un vuoto no? Sembra quasi che qualcosa sia stato strappato, quindi no non mi da una bella impressione, non una bella sensazione…ci sono qui due persone che camminano..ecco non vorrei essere in loro. Preferirei essere in un’altra zona sinceramente».

Come ci sottolinea C22, operatrice del Parco Adamello Brenta:

«Il problema è sempre capire come vengono fatte queste cose, se vengono fatte in modo ecologico, in modo di non far crescere l’erba con sistemi di tipo chimico industriali, o se lo fai…col fieno, con sistemi naturali. Se lo fai con sistemi naturali il danno al territorio è limitato. Se lo fai con sistemi di erbe o prodotti chimici l’inquinamento chimico ti rimarrà per sempre. Tutto sta a vedere come gestisci queste cose. Se sono gestite bene il danno è limitato, se sono gestite male, passiamo a un altro livello. Queste sono opere fatte con molto pressapochismo, perché questo non è un vero e proprio inerbimento fatto con le specie adatte, con le specie autoctone». (C22, F, 36-59, Operatrice del Parco Adamello Brenta).

C10, M, 36-59, Tre Ville (Palù di Madonna di Campiglio), Assessore Comunale, maestro di sci p.2:

« Si, la conosco. La foto è molto suggestiva no? Il mio paese…io lo chiamo il mio paese perché qui sono nato. Il Brenta alle spalle in un tramonto. Ah le sensazioni sono di un paese molto bello, che ha dei problemini diciamo evidenti quando poi si parla di un paese che passa dalle mille e passa presenze fuori stagione alle trenta quarantamila in stagione piena. Quindi..e un paese un po’ particolare, dove è difficile gestirlo nella maniera più uniforme e più adeguata possibile..per quello che rappresenta, rappresenta un polo, un fiore all’occhiello del Turismo Trentino e non solo…e quindi…ehh…questo vedo.»

C4, F, 36-59, Residente a Tre Ville (Preore), Regoliere Capofuoco, p.1:

«Quello che si nota si…è questo Brenta innevato che è spettacolare, però subito sotto noto questiii…vuoti di alberi che sono impattanti secondo me,e questo non mi da una bella sensazione ti dirò..la vedo come una ferita, una ferita nel paesaggio perché sotto c’è la neve no? Senza alberi con la roccia…e sotto invece ci dovrebbe essere il bosco, ma delle fasce non ci sono. […].E questo fondovalle cosi mi da una bella sensazione e invece è questa metà costiera che non mi piace…non mi da belle sensazioni».

T1, M, 36-59, Turista piacentino:

«Io vedo queste cose ed è come se mi dessero un’accoltellata in un braccio, vedere prima così e poi di nuovo verde..effettivamente mi dà meno fastidio. Ti dà fastidio nel momento in cui…ci cammini sopra e vedi che sotto sono semplicemente dei sassi buttati li per tenere il fondo di una pista e non è terra più da funghi, non è più naturale..perché comunque devi drenare l’acqua perché altrimenti l’acqua si infiltra e questa diventa una ferita a tutti gli effetti, anche per il territorio».

T3, F, 36-59 Turista romana p3:

«Io vengo anche d’inverno. Preferisco d’inverno perché la neve mi da una sensazione diversa, un altro effetto. Perché con la neve fa un certo effetto devo dire..senza neve non riesci a riconoscere il tutto. Non siamo passati qui..non penso. Con la neve e senza neve alcuni posti sembrano completamente differenti, per esempio la Pradalago, il laghetto che ci sta scendendo dalla Pradalago d’inverno è tutto ghiaccio e adesso arrivare su e vedere che c’era il laghetto..io ho provato un’emozione differente da quella che provo d’inverno».

H2, M, 36-59, Direttore di un Rifugio presso le Dolomiti di Brenta Settentrionali, p.1:

«I: Si lo vivo quasi 300 giorni all’anno. ho l’amore sia per il territorio perché ci sono nato..sono nato qui…e..lo vivo per quattro mesi d’estate come rifugista sul Brenta e come maestro di scii d’inverno quindi da tutti i due i punti di vista, da tutti e due i versanti. Quindi riesco a godermi anche un po’ la zona di qua granitica della Presanella, eee basta mi piace a 360 gradi ecco».

T1, F, 36-59, turista romana, p.1:

« In inverno con la neve è bellissimo, Io vengo in inverno, anzi lo preferisco perché la neve mi dà una sensazione diversa, un altro effetto.»

LA RELAZIONE CON IL LUOGO

T1, M, 36-59, turista piacentino, p.1:

« La prima cosa che io noto è l’inquinamento luminoso di Campiglio, quindi diciamo…foto fatta al tramonto in cui le luci dominanti sono più di quelle del tramonto, quelle dell’inquinamento luminoso dell’abitato…e quindi ti da l’idea della pressione antropica sul territorio. Perché poi vedi queste ferite che sono tutte queste piste da scii, fatte per accontentare la massa».

LA DESCRIZIONE DEL PAESAGGIO

FOTO STIMOLO 2

Mi può descrivere questo paesaggio?

Elementi

Caratteristiche

Conosce questo posto?

E’ mai venuto/a? Che relazione ha con questo luogo?

FOTO STIMOLO 3

FOTO STIMOLO 1

H1, M, 36-59, Direttore di un albergo a Madonna di Campiglio, p 4:

«Dimostra che il lavoro è stato fatto bene, anche perché molti turisti dicono che è una passeggiata leggera accessibile a tutti, poi si scende lungo la pista…si può diciamo fare una passeggiata ai bordi del lago, vedo che è proprio diventato quasi un punto di interesse turistico. Addirittura ci facevano il bagno questa estate che era molto caldo…quindi a lavori conclusi hanno iniziato a vedere inerbito il fondo del terreno e della pista, si è creato il percorso intorno…eee secondo me i lavori sono stati fatti tenendo anche conto del contesto ambientale».

H4, F, 18-35, Direttrice di un albergo di Madonna di Campiglio

<< D'inverno si mimetizza perfettamente, perchè è tutto bianco con la neve e il suo recinto. Per cui è veramente bello>>

C3, F, 35-59, Ex Residente a Tre Ville - ora residente a Saone

<<un bacino artificiale costruito proprio per avere acqua a disposizione per sparare la neve artificiale

In inverno sembra proprio un cantiere. D’estate sembra quasi dalla foto uno strano lago, strano perché comunque una forma del tutto particolare con una riga in mezzo e dei teloni di plastica sotto. >>

C16, M, 60+, Residente a Tre Ville ( Montagne) mettere ruolo, p 4:

«Io ti dirò che sia d’inverno che d’estate quella zona li ha guadagnato sotto il profilo..percezione mia, sicuramente quella zona li ha guadagnato come impatto paesaggistico. ».

C17, M, 18-35, Residente a Tre Ville (Montagne) p 4:

«Bisognava raggiungere una sorta di compromesso, perché sicuramente ha un forte impatto ambientale, vabbè che l’hanno organizzato bene,Sicuramente, dopo però d’altro canto se si fa un discorso di carattere economico legato allo sci, se quest’anno non ci fosse stato probabilmente l’attività sarebbe partita veramente tardi rispetto alle altre località sciistiche d’Italia. Dunque è un grande, sicuramente, per la Skyarea, è un grande aiuto in più».

LE FASI DELLA RICERCA

L’area in questione, si è trasformata secondo le percezioni degli stessi, in inverno in una zona trafficata di piste, funivie di duemila persone che corrono che vanno su e giù e poi scendono di corsa, perché sennò scade il biglietto, sennò devono pagare ancora e ripetere la filiera del correre,del tenere la mente occupata per non pensare (C19, M 60+, Residente a Tre Ville (Preore).

e in estate in un’area con un’attrattiva di tipo lacustre, come zona Riva del Garda a 2000 metri di quota che è assolutamente fuori contesto. Chioschetto, piadina, ombrelletto , cocco bello: la spiaggia di Campiglio Beach, con il dj che suona musica Tunz Tunz Tunz. (C7, M, 36-59, Residente a Tre Ville (Montagne) p4).

C13, F, 18-35, Residente a Tre Ville (Palù di Madonna di Campiglio), Assessore Comunale, Maestra di sci, p4:

C4, F, 36-59, Residente a Tre Ville (Preore), Regoliera Capofuoco, p3:

«Beh allora d’inverno ci sono quindi queste recinzioni? Per la sicurezza immagino, ma molto antiestetiche, e svuotato cosi…ancora di più, ancora di più non è assolutamente bello, in un paesaggio comunque naturale aldilà degli impianti, sullo sfondo c’è questo paesaggio naturale, questo quindi è impattante in modo eccessivo…non mi piace, non mi da…una bella sensazione. In estate, cosi visivamente sembra che migliori la situazione…ee…però siamo già in alta montagna, siamo già in una zona parco…non so…mi viene da fare il paragone con altri laghetti che ci sono, che non sono cosi strutturati cosi attorno…per esempio sembra un lago da fondovalle no?».

«E invece d’estate secondo me è un’area da valorizzare tanto..anche solo la passeggiata qui intorno non può essere niente di che, un quarto d’ora? Venti minuti? Però sei nella natura, ti vedi le montagne da un punto di vista molto più alto…poi come questa estate che era bellissimo il tempo..anche io ho fatto il bagno dentro..c’era pieno di famiglie con i bimbi, con i cani».

LA PERCEZIONE DEL PAESAGGIO TRASFORMATO

IL CONTESTO DI STUDIO

STUDIO DI CAMPO

INTERVISTE FOTO STIMOLO

T8, T8, M, 36-59, turista di Como, p 3

«Fatto cosi secondo me si può inserire. Non ha un grosso impatto. Infatti quando facevamo la foto dai pensavamo fosse usufruibile dalle persone, per chi passeggia, per chi va in bicicletta, per chi fa il bagno. Forse il bagno è estremo. Dicevamo se uno non lo sa che è artificiale dalla foto che ho fatto, uno penserebbe che potrebbe essere un bacino naturale, Hanno tolto degli alberi però…e questo è il prezzo che si deve pagare. È logico».

ANALISI RI FOTOGRAFICA: lavoro di indagine fotografica in diversi archi temporali, fotografando l’oggetto in analisi (Il Bacino di Innevamento Artificiale) più volte e descrivendolo nelle sue differenti fasi dal 2014 al 2016.

La tecnica della foto-stimolo consiste in una intervista semi strutturata che utilizza le immagini, al posto della traccia di domande.

Interrogati sulle spinte al cambiamento i partecipanti hanno citato più volte la snaturazione dell’immagine e degli ideali tradizionali legati alla montagna e al senso comune di quel luogo, ormai diventato un luogo di consumo, un non sense, un dormitorio (T1), una spiaggia di Rimini.

(T7):«è diventata la spiaggia di Rimini dai, si sono arrivati i ragazzi con i materassini e i gommoni. C’è un po’ un casino, non è il massimo della montagna. Ha snaturato l’immagine. Abbiamo visto un signore che nuotava con pinne, maschere e tutto..anche adesso fanno il bagno e sono arrivati con i gommoni. Però hanno snaturato,quello che è il vero ideale della montagna» (T7, F, 36-59, turista cremonese, stanziali seconda casa).

T1 Io voglio un’offerta di montagna, cioè vieni in montagna per vivere la montagna, e per respirare la montagna, qua senti puzza di creme. Diciamo è voler dare la montagna anche a gente che non la merita>>

OUTSIDER

11 turisti

INSIDER

4 albergatori

22 resisenti della comunità locale

T1, M, 36-59, turista piacentino, p.1:

«Diciamo che è una schifezza, detto proprio in latino, perché comunque questa foto è stata fatta in autunno quando ancora non si è caricato...allora, d’estate la vediamo cosi e lo vediamo già rinaturalizzato, qua è quando è stato fatto l’invaso, l’hanno rinaturalizzato mettendo un po’ di sassi attorno, ma insomma non te ne accorgi ma qui lo scivolo resta..la plastica c’è ancora anche adesso..qua ci vivono solo le rane, o due pesci se ce li buttano dentro…ma non credo ci sia gran biodiversità, magari qualcosa qua dove ci sono i sassi, ma poi a Settembre, torniamo sempre in queste situazioni.>>

2016 Marzo

2016 Agosto...

LA DESCRIZIONE DEL CONTESTO

2014

2016 Luglio

ANALISI SULLE IMMAGINI

INTERVISTE SEMI STRUTTURATE

Lei lo conosce questo?

Me ne parla?

ANALISI VISUALE sulle immagini rappresentative del bacino trasmesse attraverso i social media: facebook, insta gram, flickr. Questa rimane ad oggi una prospettiva di ricerca futura.

L’intervista semi-strutturata a 13 testimoni privilegiati

attori istituzionali, stakeholders, expertise tecnica e cittadini direttamente coinvolti nella decisione di “trasformazione” di quel dato territorio.

L'IMPORTANZA DELL'UTILIZZO DELL'INDAGINE VISUALE

L’utilizzo di immagini come rappresentazioni mentali e materiali di un luogo e come percezioni soggettive e collettive

  • avvicinamento del pianificatore sia verso la collettività che abita un luogo e lo percepisce (insider), sia verso coloro che lo osservano dal di fuori (outsider) e lo rappresentano, allargandone così lo sguardo

LA COMPLESSITA' DEL PAESAGGIO

  • strumento in grado di accrescere la consapevolezza degli abitanti del luogo in cui abitano, generando riflessioni in merito alla tutela e alle trasformazioni già avvenute o potenziali che riguardano il paesaggio in questione
  • fornisce alle comunità locali la possibilità di monitorare i cambiamenti in atto sul proprio territorio, offrendo le modalità affinché le loro opinioni e aspirazioni vengano ascoltate da tutti gli attori presenti sull’arena (stakeholders, expertise tecnica) e facendo si che queste possano risultare incisive nelle scelte pianificatorie.

APPROCCIO METODOLOGICO

FOTO STIMOLO 4

IL CASO DI STUDIO

LA COMPLESSITA' DEL PAESAGGIO

Modello multidimensionale dei paesaggi (Backhaus et al 2008:136)

Vicinanza con il SIC ( Siti di Importanza Comunitaria) Dolomiti di Brenta.

Parco Naturale Adamello Brenta ( 40 per cento dell’area)

Area Dolomiti – Patrimonio dell’Unesco dal 2009

Area territoriale pertinente dalla Comunità Regole- Spinale Manez (60 per cento)

Area carsica, territorio boschivo

IL BACINO DI mONTAGNOLI A MADONNA DI CAMPIGLIO

I valori culturali di un paesaggio in trasformazione

CONTESTO TEORICO

APPROCCI INTERDISCIPLINARI DEL PAESAGGIO

Approccio estetico visivo – Approccio Culturale ( Simmel 1995;Farinelli 1991; Turri 1998, Cosgrove 1990; Turco 1998)

PAESAGGIO E PERCEZIONE UN COMPLESSO RAPPORTO

(De Marchi Castiglioni 2009, Ferrario 2007, Backhaus et al 2008)

DOMANDA DI RICERCA

IMPLICAZIONI OPERATIVE DELLA CONVENZIONE EUROPEA

(Peano 2009; Voghera 2011; Trusiani 2013)

RICERCA VISUALE INTRECCI METODOLOGICI

(Harper 1993, Collier e Collier 1976, Faccioli Losacco 2010)

NUOVE PROSPETTIVE DELLA CONVENZIONE

(Castiglioni De Marchi 2009, Magnaghi 2010)

Il quesito si concentra sulla percezione del paesaggio, prima e dopo la costruzione del Bacino di Innevamento Artificaile, da parte degli attori fondamentali che agiscono in quel determinato territorio: attori istituzionali, stakeholders, expertise tecnica, albergatori, residenti della comunità locale, turisti.

gretamariarigon@gmail.com