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Transcript

Wilusa

XVII

XXI

V

IX

XIII

I

(Canto V): A Ogigia Ermes porta il messaggio a Calipso. Odisseo si costruisce una zattera con cui giunge in vista della terra dei Feaci. Una tempesta scatenata da Posidone che odia Odisseo, lo getta in mare. Nuota per due giorni, approda esausto nell'isola e si addormenta.

(Canto XVII): il giorno dopo Telemaco torna alla reggia. Racconta a Penelope le informazioni avute a Pilo e a Sparta. Odisseo è nella reggia travestito da mendico. Gli si fa incontro il suo cane Argo, che muore ai suoi piedi dopo averlo debolmente salutato.

Odisseo chiede la carità ai Proci, che lo accolgono malamente.

(Canto XXI): Penelope scende nella sala e propone la gara. Nessuno riesce a tendere l'arco di Odisseo, neppure Telemaco. Odisseo chiede di tentare. I Proci ridendo acconsentono. Odisseo senza fatica tende l'arco e scaglia la freccia attraverso gli anelli.

I Proci impallidiscono, Telemaco impugna l'asta e si mette accanto a Odisseo.

(Canto IX): Odisseo svela il suo nome, narra le sue avventure. Partito da Troia, superate le terre dei Ciconi e dei Lotofagi, aveva voluto esplorare la terra dei Ciclopi, giganti pastori con un occhio solo. Colti dal ciclope Polifemo nella sua grotta, li aveva imprigionati divorando ogni tanto uno di loro. Odisseo aveva ubriacato Polifemo, lo aveva accecato con un palo aguzzo; erano fuggiti dalla grotta mescolati al gregge di Polifemo. Polifemo aveva invocato la vendetta di Posidone, suo padre.

(Canto I): tutti gli achei sono tornati a casa dopo la distruzione di Troia, tranne Odisseo trattenuto nell'isola di Ogigia dalla ninfa Calipso che lo vorrebbe suo sposo. Gli dei discutono sulla sua sorte. E' mandato Ermes da Calipso perché lasci libero Odisseo. Pallade assume le sembianze di Mente re dei Tafi, va a Itaca. Telemaco la accoglie cortesemente. Il falso Mente predice il prossimo ritorno del padre, lo consiglia di andare a Pilo e a Sparta per chiedere notizie. Telemaco, consapevole di aver parlato con un dio, tratta con fermezza la madre e i Proci.

(Canto XIII): Odisseo ha terminato il racconto. Alcinoo gli assicura l'aiuto. Odisseo è accompagnato dai Feaci a Itaca. Giungono nell'isola con Odisseo addormentato: i Feaci lo depongono sulla riva e se ne vanno. Odisseo si sveglia, non riconosce il posto, teme di essere stato ingannato. Pallade assunto l'aspetto di un pastore indica il nome dell'isola.

Odisseo incredulo bacia il suolo della patria. Pallade si svela, lo trasforma in mendico e gli consiglia di andare dal porcaro Eumeo che gli è rimasto fedele.

VI

II

X

XIV

XVIII

XXII

(Canto XIV): Eumeo parla dei Proci e della fedeltà di Penelope. Odisseo si spaccia per un ricco cretese derubato durante il viaggio. Odisseo si addormenta coperto dal mantello di Eumeo.

(Canto XVIII): Odisseo vince nella lotta Iro, il mendicante più tracotante della città. Entra così nella reggia. Penelope si fa vedere dai Proci, che le mandano ricchi doni quando risale nelle sue stanze. L'ancella Melanto insulta Odisseo.

(Canto XXII): Eumeo, Filezio, Odisseo e Telemaco uccidono tutti i Proci. Scampano solo l'aedo Femio e l'araldo Medonte. Le ancelle infedeli sono impiccate. Melanzio è trucidato nel cortile. Odisseo ordina a Euriclea di purificare la reggia.

(Canto X): dopo altre avventure erano arrivati nell'isola della maga Circe. Una parte dei suoi uomini era stata trasformata in un branco di porci. Odisseo con l'aiuto di un'erba prodigiosa aveva costretto Circe a ritrasformarli in uomini. La maga s'era innamorata di Odisseo. Dopo un anno di permanenza, Circe consiglia Odisseo a interrogare l'indovino Tiresia negli Inferi.

(Canto VI): appare a Nausicaa figlia di Alcinoo re dei Feaci, Pallade che le dice di andare al fiume a lavare le vesti nuziali. All'alba Nausicaa va al fiume con le compagne, lava i panni, fa il bagno, gioca a palla. Il rumore sveglia Odisseo che si mostra alle fanciulle nelle sue condizioni di naufrago. Superato lo spavento, Nausicaa lo invita alla reggia.

(Canto II): Telemaco chiede aiuto all'assemblea per scacciare i Proci. Antinoo capo dei Proci ricorda che Penelope aveva promesso di scegliersi un nuovo marito tra di loro quando avesse terminato di tessere un manto per il suocero Laerte: aveva ritardato la scelta disfacendo di notte ciò che tesseva di giorno. E' rifiutata a Telemaco la nave necessaria per recarsi a Pilo. Pallade, sotto le spoglie del vecchio Mentore gli procura una nave e lo accompagna.

XI

III

VII

XV

XXIII

XIX

(Canto XIX): i Proci partono. Telemaco e Odisseo tolgono le armi dalla sala. Penelope fa sedere vicino a sé il falso mendico dopo che Melanto l'ha di nuovo insultato: Odisseo le racconta di aver visto il marito e la invita a sperare. Odisseo accetta di farsi lavare i piedi dalla nutrice Euriclea, che lo riconosce: ma Odisseo la fa tacere. Penelope dice al mendico la sua intenzione di proporre ai Proci la gara prediletta da Odisseo: scagliare una freccia con l'arco tra gli anelli di 12 scuri infisse per terra.

(Canto III): a Pilo il re Nestore narra a Telemaco alcune vicende del ritorno degli achei, tra cui l'uccisione di Agamennone. Consiglia di andare da Menelao a Sparta, l'ultimo a aver saputo qualcosa di Odisseo. Gli dà carro e cavalli. Pallade si dilegua. Nestore offre un sacrificio alla dea.

(Canto VII): Odisseo segue Nausicaa nascosto da Pallade in una nube. Giunto nel palazzo, si rende visibile e si getta ai piedi della regina Arete. Lo straniero è accolto benevolmente. Cala la sera, Odisseo rimane solo con Alcinoo e Arete, racconta alcune delle sue peripezie senza dire il proprio nome.

(Canto XI): dopo i sacrifici, Odisseo scende negli Inferi, il cui ingresso è vicino all'isola di Circe. Tiresia gli svela che Posidone gli è contrario a causa di Polifemo. Vede l'ombra di sua madre Anticlea, gli eroi morti sotto le mura di Troia, e mitici personaggi come Minosse, Tantalo, Sisifo.

(Canto XV): Pallade informa a Sparta Telemaco dell'agguato tesogli dai Proci. Telemaco torna a Pilo e si imbarca. A Itaca intanto Eumeo narra della tristezza del vecchio Laerte padre di Odisseo, e narra la sua storia: figlio del re della Siria, rapito dai Fenici e venduto a Laerte. Telemaco giunge a Itaca, sfuggendo all'agguato.

(Canto XXIII): Euriclea annuncia a Penelope incredula l'arrivo di Odisseo. Scende nella sala, ma non riconosce il marito. Odisseo dice alla moglie come costruì il loro letto nuziale: Penelope lo abbraccia in lacrime. All'alba Odisseo si reca dal padre Laerte.

Circe

un aspetto e concezione maschilista dell'amore extraconiugale: è l'uomo a stabilire quando smettere; la minaccia con la spada dice questo, è l'uomo a dominare

XXIV

IV

XVI

XX

VIII

XII

L'ade

solo Tiresia... gli altri invece come ombre vane svolazzano

(Canto XVI): Eumeo piange nel vedere Telemaco, venuto a trovarlo su consiglio di Pallade. Eumeo va a avvertire Penelope dell'arrivo di Telemaco. Odisseo saggia l'animo del figlio con varie domande, poi svela la sua identità: Pallade per un momento gli restituisce il suo vero aspetto. I due progettano la vendetta.

la psyche

(Canto XXIV): Ermes conduce nell'Ade le anime dei Proci, che narrano a Achille e a Agamennone le imprese di Odisseo. Odisseo rivede Laerte, lo porta nella reggia. Alcuni itacesi intervengono per vendicare la morte dei Proci, ma interviene Pallade sotto le sembianze di Mentore, e fa stringere il patto di pace tra Odisseo e il suo popolo.

(Canto VIII): il giorno dopo i Feaci danno una nave allo straniero. Durante il banchetto l'aedo Demodoco canta le gesta degli achei sotto le mura di Troia. Odisseo piange in segreto. Vince nel lancio del disco durante i giochi che seguono al banchetto. Demodoco canta, nel secondo banchetto che conclude la giornata, di Troia e dell'inganno del cavallo. Odisseo piange, Alcinoo se ne accorge e gli chiede chi sia.

(Canto IV): Telemaco con Pisistrato, figlio di Nestore, è a Sparta. Agli ospiti sconosciuti narra come si sia guadagnate le ricchezze. Elena sopraggiunge e riconosce Telemaco.

Menelao rievoca alcune imprese di Odisseo e narra di aver saputo dal dio marino Proteo che Odisseo sarebbe stato prigioniero di Calipso. A Itaca i Proci preparano un agguato a Telemaco, nel braccio di mare tra Itaca e Same.

la concezione unitaria di corpo e mente assente

(Canto XII): tornato da Circe, lei gli svela come evitare i pericoli del mare. Così Odisseo scampa alle Sirene otturando le orecchie ai compagni con la cera e legandosi all'albero della nave; sfugge al mostro Scilla che divora i naviganti e a Cariddi che ingoia il mare costeggiando Scilla. Sbarcati nell'isola del Sole i suoi compagni mangiano alcune giovenche del Sole. Il dio irato manda loro contro una tempesta. Muoiono tutti tranne Odisseo che resta aggrappato per nove giorni a un relitto finché approda nell'isola di Calipso.

(Canto XX): Penelope si ritira. All'alba, presagio favorevole per Odisseo. Mentre si allestisce il banchetto per i Proci, il pastore infedele Melanzio insulta Odisseo, difeso dal pastore Filezio. I Proci maltrattano Odisseo.

la psyche che si aggira, ma non entra nell'ade senza riti

Lestrigoni

la morte è oblio, la vita è il solo arco perfetto dell'esistenza

è l'avventura più triste di Ulisse: il sangue delle vittime

le sirene

sono simboli dell'oltretomba

la morte è associata al femminile, alla diversità profonda della donna

mito di Pandora e alterità delle donne, incomprensibili

nell'Odissea però le sirene sono belle, ma letali

il canto delle sirene e la promessa di conoscenza: il destino di Prometeo

ma non è la conoscenza, bensì un sapere specifico: la seduzione, che strega, alla quale non si può resistere

chi le ascolta non tornerà dalla moglie, dai figli, le sirene sono le donne di cui diffidare, fuori dal matrimonio

il prato... è la vagina

Scilla e Cariddi

Polifemo

come per i lestrigoni il ciclope è simbolo di barbarie

da ciò si vede come i greci siano superiori da chi greco non è.

il fisico del ciclope è un topos, ma ad esempio si guardi il cibo: è cannibale. Poi i latticini, è un pastore, mentre i greci ormai sono agricoltori.

non rispetto delle regole di ospitalità

nessun timore degli dei

vive in uno stadio di presocialità, unica sta la famiglia non il gruppo

il ruolo positivo della metis

Calipso

il comportamento da brava ragazza di Nausicaa

il ruolo della madre, Arete, nell'amministrare giustizia, resti dell'antico matriarcato

i feaci, marinai e mercanti

il racconto delle storie di Ulisse, patrimonio orale millenario e precedente, ma adattate per essere educative

l'offerta dell'immortalità

ma ciò significa la rinuncia a sè e ai propri affetti

e anche Calipso usa parole incantatrici, la seduzione è forte

e anche prima di andarsene Ulisse approfitta: la seduzione è forte ma basta sapere come difendersene

l'insegnamento è che nonostante le tante seduttrici, l'uomo impara a riconoscerle e distinguerle dalle mogli oneste, madri, sorelle

le donne che cantano sono pericolose, le brave donne non cantano, la voce femminile è di per sè insidiosa: la storia di Elena

pericolose le donne che vivono sole

lotofagi

nessuna droga, nè strane usanze: è una metafora dell'incontro con la morte. (storia di Demetra e di sua figlia Korè)

Ulisse sconfigge la morte.

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