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MARTE PIANETA
Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene chiamato il Pianeta rosso a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono.
È uno dei pianeti più piccoli del sistema . Esso percorre la sua orbita in 687 giorni terrestri, mentre ruota attorno al proprio asse in 24 ore e 37 minuti: il giorno ha dunque più o meno la stessa durata del nostro.
Marte presenta delle variazioni di colore, forse dovuti alla presenza di mari, canali e fiumi . Fino al1965 era considerato un pianeta desertico e arido, caratterizzato da tempeste di sabbia violente. La speranza che Marte possa accogliere la vita è tuttavia stata ripresa in considerazione da quando hanno scoperto acqua sotto forma di ghiaccio.
E'stata confermata l'esistenza della presenza di ruscelli di acqua salata, in forma liquida sulla superficie del pianeta.
Attorno a Marte orbitano due satelliti naturali, Fobos e Deimos, di piccole dimensioni e dalla forma irregolare, probabilmente Marte ha anche alcuni asteroidi .
Giove è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il più grande di tutto il sistema planetario: la sua massa corrisponde a 2,468 volte la somma di tutti gli altri pianeti messi insieme.
Giove è classificato al pari di Saturno, Urano e Nettuno come gigante gassoso. Questo pianeta è composto principalmente da idrogeno, elio e altri composti quali metano ed acqua.
Giove emette una quantità di energia superiore a quella che riceve dal Sole.
Esso ha una composizione simile a quella solare e avrebbe reso il sistema solare un “Sistema Stellare Binario”
Avrebbe avuto l’opportunità di accrescere la sua massa per questo ad oggi è considerato una “Stella fallita”.
Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più massiccio dopo Giove
Saturno è il sesto pianeta del Sistema Solare e il secondo per dimensioni, dopo Giove, al quale assomiglia per molti aspetti. Dista dal Sole circa 1,43 miliardi di km ed è il sesto oggetto più luminoso del cielo dopo il Sole , la Luna, Venere, Giove e Marte. Nella mitologia romana, Saturno era il dio dell'agricoltura, mentre nella mitologia greca Crono (Cronus era figlio di Urano (Uranus e Gaia (Gaia), padre di Giove (Zeus).
Il pianeta è conosciuto fin dall'antichità e il primo che l'osservò al telescopio fu Galileo Galilei nel 1610, il quale non riuscì però a distinguere gli anelli se non come un rigonfiamento equatoriale del pianeta. Data la mediocre qualità delle ottiche del tempo, esso veniva interpretato di volta in volta come un pianeta "rigonfio" oppure come due satelliti che gli erano talmente vicini da "sfiorarlo". Appena i telescopi raggiunsero una qualità accettabile, si capì immediatamente che il "rigonfiamento" era un anello visto secondo proiezioni geometriche differenti, le quali creavano le illusorie immagini di Galileo. Il primo a capire la vera geometria degli anelli fu Christiaan Huygens nel 1659. Con l'evoluzione degli strumenti si osservò che gli anelli sono molteplici, separati da spazi "vuoti" chiamati divisioni (le principali sono quella di Cassini e di Encke) e gli anelli sono suddivisi a loro volta in innumerevoli sottoanelli, diventati addirittura migliaia dopo aver visto le immagini delle sonde interplanetarie. Oggigiorno è ancora noto soprattutto per il sistema di anelli che lo circonda, dato che gli anelli di Urano (scoperti nel 1977) e quelli di Giove e Nettuno sono ancora sconosciuti ai più.
Saturno con i suoi 31 satelliti ed il sistema di anelli, è sicuramente il pianeta più spettacolare del Sistema Solare. La temperatura minima registrata alla superficie è di -191 gradi centigradi, quella ipotizzata per il nucleo di 12.000 °C e il raggio equatoriale del pianeta di circa 60.000 km.
Saturno il mito
Saturno a Roma: dio straniero, arriva nel Lazio in tempi antichissimi e il suo regno è ricordato come età dell’oro
Nel mito greco Crono è l’antichissimo dio della seconda generazione divina, quella dei Titani, che dà origine alla stirpe degli dei olimpici. Tutto ciò, però, avviene contro la sua volontà. Infatti Crono – che per affermare il suo potere ha dovuto spodestare il padre Urano, evirandolo e liberando tutti i Titani suoi fratelli che erano stati ingoiati dal genitore – è vittima della stessa preoccupazione paterna, teme cioè di essere spodestato dai propri figli. Inghiotte allora tutte le creature divine che gli partorisce la sposa Rea: Era (la romana Giunone), Posidone (il romano Nettuno), Ade (Plutone). A un certo punto, però, Rea ordisce un inganno: invece dell’ultimogenito, Zeus (Giove), fa divorare a Crono un macigno avvolto nelle fasce. Zeus, cresciuto all’insaputa del padre, lo evirerà a sua volta e lo costringerà a risputare tutti gli altri dei che aveva divorato. Nasce allora una lotta tremenda e straordinaria tra le due generazioni divine: da una parte Crono, i Titani e i Giganti nati da Gea; dall’altra Giove, gli dei olimpici, i Ciclopi e gli Ecatonchiri, enormi mostri dalle cento braccia. È una battaglia totale, uno scontro senza esclusione di colpi, raccontato dal poeta greco Esiodo nella Teogonia: «Gli uni contro gli altri lanciavano dardi luttuosi, e giungeva al cielo stellato il grido delle due parti che si urtavano con grande tumulto; e attorno la terra nutrice crepitava bruciando, e gemeva nel fuoco. Bolliva la terra tutta, e i flutti dell’Oceano». La titanomachia dura dieci lunghi anni, finché le forze guidate da Giove riescono a sconfiggere i Titani guidati da Crono, rinchiudendoli nel Tartaro, l’abisso al centro della Terra. Lì, secondo alcune versioni, finisce anche «Crono dal pensiero ritorto», appunto perché uccide i propi figli.
Urano è il settimo pianeta del Sistema solare, in ordine di distanza dal Sole, il quarto per massa e il terzo, dopo Giove e Saturno, come dimensioni; il suo diametro è circa 4 volte più grande di quello della Terra. Urano, come Giove, Saturno e Nettuno, è un pianeta gassoso. Ha 15 satelliti principali e due sistemi di anelli.La prima osservazione registrata di Urano risale al 1690, quando un fisico lo classificò come la stella 34 della costellazione del Toro. Egli osservò il pianeta altre due volte, nel 1712 e nel 1715 e la stessa cosa fecero, dopo di lui, altri astronomi.
Esso è stato visitato sin'ora da una sola sonda spaziale, il Voyager 2, il 24 gennaio 1986; gran parte delle conoscenze sul pianeta le sappiamo grazie a questa missione e, solamente negli ultimi anni, il Telescopio Spaziale Hubble e i grandi telescopi a Terra hanno iniziato a studiarlo abbastanza, come il suo "fratello" Nettuno.
Viste le sue dimensioni fa parte anch'esso dei pianeti giganti e presenta diverse analogie con Giove, Saturno e Nettuno.
Urano facendo parte della famiglia dei pianeti gassosi, ha un sistema di anelli. Come quelli di Giove sono molto scuri, ma possiedono una composizione simile a quella degli anelli di Saturno con particelle di grandi dimensioni che superano i 10 metri di diametro miste a polvere finissima. Ad oggi sono noti 11 anelli, tutti molto deboli; il più brillante è conosciuto col nome di anello Epsilon. Gli anelli di Urano furono i primi ad essere stati scoperti dopo quelli di Saturno. Questa scoperta fu molto importante perché ci permise di capire che gli anelli sono una struttura comune nei pianeti, e non una peculiarità di Saturno.
Anche qui sono presenti sistemi di nubi simili a quelle di Giove e Saturno, spinti da forti venti e confinate in bande orizzontali; tuttavia l'intensità delle correnti è meno intensa. I venti soffiano con velocità comprese tra 140 e 570 Km/h.
Il colore azzurro di questo pianeta gli deriva dal metano presente nell'alta atmosfera, il quale assorbe la luce rossa e riflette
Nettuno è l'ottavo pianeta del Sistema Solare per distanza, mentre è il quarto per diametro.
Nettuno è un pò più più piccolo di Urano: la sua massa è solo 4 volte quella della Terra. Come Urano, possiede un nucleo roccioso, ricoperto da materiale ghiacciato: la temperatura su Nettuno infatti raggiunge i 220 gradi sotto zero.
Il campo magnetico di Nettuno è molto intenso, come quello degli altri pianeti giganti.
Il pianeta orbita intorno al Sole ad una distanza 30 volte maggiore di quella della Terra. L'orbita richiede ben 165 anni per essere percorsa tutta! Nettuno compie una rotazione attorno al proprio asse in 16 ore e 7 minuti.
Nettuno è il pianeta "gemello" di Urano, al quale assomiglia molto nella struttura e nell'aspetto. Anche Nettuno, infatti, ha lo stesso colore azzurro dovuto all'abbondanza di metano nella sua atmosfera.
Plutone è un pianeta nano orbitante nelle regioni periferiche del sistema solare, con un'orbita eccentrica a cavallo dell'orbita di Nettuno; fu scoperto nel 1930 come pianeta nano .Plutone è il secondo più massiccio tra i pianeti nani del sistema solare.Dopo la sua scoperta, il nuovo corpo celeste venne battezzato in onore di Plutone, la divinità romana dell'oltretomba; le prime lettere del nome PL sono anche le iniziali dell'eminente astronomo Percival Lowell che per primo ne scoprì l’esistenza.
Plutone ha cinque satelliti conosciuti, il più massiccio e importante dei quali è certamente Caronte scoperto nel 1978, denominati ufficialmente plutoidi dall'Unione Astronomica Internazionale. L’ultimo shuttle è stato lanciato dalla NASA nel 2006 ed è tornato il 14 luglio 2015.
Saturno il mito Il dio greco Crono è il sovrano degli dei della seconda generazione, quella dei Titani, ma non è un dio molto venerato, e il suo nome diviene a un certo punto sinonimo di vecchio. Diverso ruolo ha, invece, Saturno a Roma: dio straniero, arriva nel Lazio in tempi antichissimi e il suo regno è ricordato come età dell’oro Nel mito greco Crono è l’antichissimo dio della seconda generazione divina, quella dei Titani, che dà origine alla stirpe degli dei olimpici. Tutto ciò, però, avviene contro la sua volontà. Infatti Crono – che per affermare il suo potere ha dovuto spodestare il padre Urano, evirandolo e liberando tutti i Titani suoi fratelli che erano stati ingoiati dal genitore – è vittima della stessa preoccupazione paterna, teme cioè di essere spodestato dai propri figli. Inghiotte allora tutte le creature divine che gli partorisce la sposa Rea: Era (la romana Giunone), Posidone (il romano Nettuno), Ade (Plutone). A un certo punto, però, Rea ordisce un inganno: invece dell’ultimogenito, Zeus (Giove), fa divorare a Crono un macigno avvolto nelle fasce. Zeus, cresciuto all’insaputa del padre, lo evirerà a sua volta e lo costringerà a risputare tutti gli altri dei che aveva divorato.Nasce allora una lotta tremenda e straordinaria tra le due generazioni divine: da una parte Crono, i Titani e i Giganti nati da Gea; dall’altra Giove, gli dei olimpici, i Ciclopi e gli Ecatonchiri, enormi mostri dalle cento braccia. È una battaglia totale, uno scontro senza esclusione di colpi, raccontato dal poeta greco Esiodo nella Teogonia: «Gli uni contro gli altri lanciavano dardi luttuosi, e giungeva al cielo stellato il grido delle due parti che si urtavano con grande tumulto; e attorno la terra nutrice crepitava bruciando, e gemeva nel fuoco. Bolliva la terra tutta, e i flutti dell’Oceano». La titanomachia dura dieci lunghi anni, finché le forze guidate da Giove riescono a sconfiggere i Titani guidati da Crono, rinchiudendoli nel Tartaro, l’abisso al centro della Terra. Lì, secondo alcune versioni, finisce anche «Crono dal pensiero ritorto», appunto perché uccide i propi figli.
Giove è il dio/divinità suprema (cioè il re di tutti gli dèi), della religione e della mitologia romana i cui simboli sono il fulmine e il tuono. Dio latino simile alla divinità della mitologia greca Zeus, o Tinia in quella etrusca. Viene indicato come figlio di Saturno e Opi. Nume tutelare dello Stato romano aveva a Roma il suo santuario principale sul Campidoglio, dove era venerato in età arcaica nella triade Giove-Marte, poi evolutasi in età repubblicana in Giove-Giunone-Minerva.
L’antichissimo dio del cielo
Urano (dal greco Ouranòs «Cielo») fa parte della prima generazione di dei e simboleggia l’elemento celeste. Egli è sposo di Gea, la Terra; per lungo tempo tiene prigionieri i propri figli, per paura di essere spodestato dal regno divino, ma viene infine rovesciato da Crono, proprio con l’aiuto Urano feconda Gea con la pioggia: dalla loro unione nascono la maggior parte degli elementi cosmici e più antichi del mito greco.
I figli di Urano e Gea
Innanzi tutto i sei Titani, che rappresentano la seconda generazione divina: Oceano, Ceo, Crio, Iperione («colui che corre in alto», padre delle divinità della luce e del calore: il Sole, la Luna e l’Aurora), Giapeto (padre di Menezio, Prometeo, Epimeteo e Atlante), Crono; poi le sei Titanidi: Teia (la Divina), Rea, Temi (la Giustizia), Mnemosine (la Memoria), Febe (la Lucente), Teti (moglie di Oceano). Dalle unioni fra Titani e Titanidi nasceranno gli dei dell’Olimpo (da Crono e Rea) e gli elementi naturali (acquatici da Oceano e Teti, celesti da Iperione e Teia).
Dall’unione di Urano e Gea nascono anche i Ciclopi – Bronte, Sterope e Arge, esseri giganteschi con un solo occhio sulla fronte – e gli Ecatonchiri – Cotto, Briareo e Gie, mostruose creature con cento braccia. Urano, sia perché ha in odio questi suoi figli spaventosi sia perché teme di essere spodestato da loro nel potere divino, li rinchiude nel ventre della madre Terra.
Urano sopraffatto dai figli
Gea, però, non sopporta questa situazione ed escogita un piano per liberare i suoi figli. Innanzi tutto fabbrica una falce di metallo invincibile; quindi, rivolta ai figli, li invita a spodestare il padre. Nessuno ha il coraggio di accettare la sfida tranne l’ultimogenito dei Titani, Crono. Inizia così il primo scontro tra le generazioni divine. Gea attira Urano, suscitando in lui il desiderio d’amore. A un tratto, però, Crono esce dall’agguato e recide i genitali del padre con la falce.
Nascita Titani
Il sangue di Urano, cadendo su Gea, darà vita, col tempo, a una serie di creature spaventose: le Erinni, incarnazione delle paure e delle angosce, dei rimorsi e del senso di colpa dell’uomo; i Giganti, terribili esseri per metà di forma umana e per metà serpenti, che tenteranno di rovesciare in seguito il dominio di Zeus (il romano Giove); infine le ninfe dei frassini, le Melie, da cui nascerà, secondo il mito delle cinque età narrato dal poeta Esiodo, la terza razza umana: la razza malvagia e violenta che segnerà la fine dell’età felice per l’uomo. Dai genitali di Urano nasce ancora un’altra importantissima divinità, Afrodite (Venere per i Latini). Seguiamo il racconto della Teogonia di Esiodo: «Come ebbe tagliati i genitali con l’adamante li gettò dalla terra nel mare molto agitato, e furono portati a largo, per molto tempo; attorno bianca la spuma nasceva, e da essa una figlia nacque, e dapprima all’isola di Citera divina giunse, e di lì giunse a Cipro molto lambita dai flutti; lì approdò, la dea veneranda e bella, e attorno l’erba sotto gli agili piedi nasceva; Afrodite la chiamano gli uomini, perché dalla spuma del mare nacque. La accompagna Eros e Desiderio bello nel sangue>
Plutone
Il dio Sole
Plutone è una delle principali divinità della mitologia romana . Identificato come Ade, è descritto nell'Iliade come il Dio più odiato dai mortali. Ade era uno dei sei figli di Crono e Rea, assieme a Poseidone, Zeus, Demetra, Era ed Estia.
Nella religione dell'antica Grecia (mitologia greca) è fratello di Zeus, nonché Dio degli Inferi; la sua sposa è tradizionalmente Persefone. Il più conosciuto mito inerente a Plutone (Ade) è il ratto di Proserpina (Persefone). Rapita da Plutone mentre coglieva i fiori sulle rive del lago Pergusa ad Enna e trascinata sulla sua biga trainata da quattro cavalli neri, ne divenne la sposa e fu regina degli Inferi.
MARTE DIVINITÀ
Marte (in latino Mars e in greco Ares) è, secondo la mitologia romana del 1 secolo a.C., il dio della guerra, dei duelli e degli spargimenti di sangue. Secondo la mitologia romana più arcaica era anche il dio del tuono, della pioggia e della fertilità.
Divinità sia Italiana che romana, padre mitico del primo re di Roma Romolo, era il dio guerriero per eccellenza, in parte associato a fenomeni atmosferici come la tempesta e il fulmine.
Leggenda sulla nascita di Marte
Secondo il mito, Giunone era invidiosa del fatto che Giove avesse concepito da solo Minerva senza la sua partecipazione. Chiese quindi aiuto a Flora che le indicò un fiore che cresceva nelle campagne in Etolia che permetteva di concepire al solo contatto. Così diventò madre di Marte, che fece crescere da Priapo, il quale gli insegnò l'arte della guerra. La leggenda è di tradizione tarda come dimostra la discendenza di Minerva da Giove, che ricalca il mito greco
i vari nomi di Marte
Mars
Marmar
Marmor
Mamers
Marpiter
Marspiter
Nettuno nome Romano.
Poseidone nome Greco.
Il dio delle acque
Divinità del mare e di tutte le acque, ma anche dei terremoti, il greco Poseidone è simbolo delle forze oscure e pericolose della natura: genera creature mostruose e spesso è irascibile e vendicativo.
A Roma viene assimilato a Nettuno, protettore dei naviganti.
Quando i figli di Crono e Rea, cacciato il padre, si dividono il potere sul mondo intero, decidono di affidare la scelta al caso. Tirando a sorte, a Zeus (il romano Giove) tocca il regno del cielo, ad Ade quello sotterraneo dell’oltretomba e a Poseidone quello delle acque: mare, laghi e fiumi.
In virtù del suo legame con la Terra, Poseidone è anche dio dei terremoti (e infatti viene invocato come «scuotitore della Terra»). Dalle tempeste alle inondazioni, dai cataclismi alla nascita di nuovi fiumi, Poseidone è insomma la divinità simbolo dello sconvolgimento e della potenza della natura, delle forze che emergono dal sottosuolo e dagli abissi marini.
Lo rappresentano mentre si slancia alla guida del suo carro sulle onde, seguito dalle mostruose creature marine,con un tridente in mano simbolo di potere.