Due spettri s'aggirano per le scuole italiane:
la lavagna interattiva e il tablet.
[..] la cultura digitale è uno dei più temibili moventi di interruzione della concentrazione che si siano mai presentati nella storia, e si sa quanto la concentrazione sia cruciale nell'apprendimento
le tecnologie restano strumenti
e come tali dipendono dalle
scelte di chi le usa
I mezzi multimediali consentono di ottimizzare l’offerta formativa poiché:
- rendono l’approccio alla realtà cognitiva più coinvolgente e motivante per gli alunni;
- permettono una più ricca offerta di materiale di lavoro;
- consentono una migliore organizzazione di percorsi formativi individualizzati,
- favoriscono l’apprendimento grazie alle sinergie dei canali percettivi ed espositivi fruibili in molteplici contesti curricolari;- costituiscono una risorsa preziosa per gli alunni che hanno difficoltà a seguire l’attività didattica abituale
(Dal POF di una scuola secondaria)
di Raffaele Simone
Se a scuola Internet rende stupidi
23 gennaio 2012
http://www.repubblica.it/scuola/2012/01/23/news/de_simone_scuola_digitale-28643708/
I nostri insegnanti immigrati parlano una
lingua obsoleta (quella dell’era pre-digitale), e cercano con fatica di insegnare ad una popolazione che parla una lingua totalmente nuova
(Prensky 2001)
abilità, o attitudini, tipiche dei nativi digitali:
− sono in grado di acquisire informazioni molto velocemente
−elaborano le informazioni in maniera parallela, multi-task;
− preferiscono la grafica al testo;
− preferiscono accedere all’informazione in modo casuale (come in un ipertesto) piuttosto che sequenziale;
−operano meglio quando sono connessi in rete
− hanno bisogno di gratificazioni istantanee e di frequenti ricompense;
− preferiscono i giochi al “lavoro serio”.
(Prensky 2001)
Nel 2010 Prensky stesso propone tre nuovi profili che superano l'approccio generazionale:
a) quello del saggio digitale (digital wisdom) = capace di un uso critico e responsabile delle tecnologie digitali;
b) quello dello «smanettone» digitale (digital skilness) = possiede le competenze tecniche che lo rendono rapido, esperto, dotato di grande dimestichezza rispetto ai diversi supporti;
c) quello dello stupido digitale (digital stupidity) = fa usi impropri, dannosi, trasgressivi delle tecnologie o rifiuta a priori di avvicinarsi ad esse ritenendole fonte di tuttii mali.
http://innovateonline.info/pdf/vol5_issue3/H._Sapiens_Digital-__From_Digital_Immigrants_and_Digital_Natives_to_Digital_Wisdom.pdf
La scuola non deve cambiere per la presenza del digitale ma il digitale è un elemento della nostra cultura (v. antropologia culturale) e starne fuori vuol dire stare fuori dal nostro tempo, vivere la scuola come parte separata della società.
Contrariamente a quanto si è indotti a pensare la ricerca educativa basata su evidenza mostra ormai da decenni che in termini di efficacia dell'apprendimento i risultati sono assai modesti; in molti casi si può verificare anche un abbassamento degli apprendimenti, dovuto verosimilmente alle difficoltà di gestire i fattori di sovraccarico, distrattività o estroflessione che le tecnologie possono introdurre.
1 le tecnologie digitali "naturalmente" inducono a un metodo interattivo e sociale nell'accostarsi alla conoscenza (Point; click and share);
2 gli alunni e gli studenti nativi digitali praticano spontaneamente fuori da scuola questo tipo di comportamenti attraverso social-network e strumenti di comunicazione istantanea cui accedono attraverso notebook, consolle per video giochi, smartphone;
Gianni Marconato, SieL dicembre 2013
http://www.slideshare.net/gmarconato/il-pesce-non-sa-dellesistenza-dellacqua e anche il suo blog
Apprendere (con e senza le tecnologie) http://www.giannimarconato.it/
Antonio Calvani 2012
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/intervista-a-a-calvani-solo-demagogia-il-digitale-a-scuola-non-migliora-l-apprendimento.flc
Paolo Ferri
http://www.agendadigitale.eu/egov/154_apprendere-ricercando-la-fine-della-didattica-nozionistica.htm