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Il cinema italiano

Breve storia e generi.

Emergence of the Genre

La commedia

è un genere che ha rappresentato la colonna vertebrale del cinema italiano. Spostò l'asse del Neorealismo dal registro tragico a quello comico, mostrando virtù e vizi dell'italiano tipo e di un'italianità emblematica di quegli anni.

La data di nascita della commedia all'italiana viene fatta risalire al 1958, con "I soliti ignoti" di Mario Monicelli.

Alla fine degli anni '50 si imposero all'attenzione del pubblico tre registi che non possono incasellarsi in alcun filone:

Federico Fellini

Michelangelo Antonioni

Pier Paolo Pasolini

Il Cinema d'autore

degli anni '50 e '60.

Pier Paolo Pasolini

(1922-1975)

è stato la più autorevole figura di intellettuale che l'Italia abbia avuto nel dopoguerra. Intellettuale a tutto tondo, fu romanziere, saggista, poeta, drammaturgo, regista.

La commedia all'italiana

NEOREALISMO

Anni dell'immediato dopo-guerra.

Altre opere fondamentali:

Neorealismo rosa

Neorealismo:

Fellini (1920-1993) è famoso per i suoi cinque premi Oscar.

Nonostante il successo dei suoi primi film, nel 1960 con La Dolce vita, Fellini abbandonò gli schemi narrativi tradizionali e approdò ad un universo circense onirico e fantastico, spesso di difficile lettura per il pubblico ma molto amato dalla critica.

Ricordiamo:

"La Strada"

"Le notti di Cabiria"

" Otto e mezzo"

"Amarcord"

è il progenitore della commedia all'italiana.

Dino Risi: "In quegli anni c'era ottimismo, speranza, voglia di crescere e di arricchire, di lavorare, di guadagnare.

Andavamo in Vespa, in bicicletta e poi è nata l'automobile che io ho raccontato in film, "Il Sorpasso", degli anni '60.

Era il periodo del boom, cresce l'Italia, cresce il benessere e cresce anche la voglia di superfluo che oggi trionfa.".

Mario Monicelli

"La grande guerra"

Pietro Germi

"Divorzio all'italiana"

I registi del momento:

  • anni dell'immediato dopo-guerra
  • realtà di disperazione mista a speranza
  • si rappresenta la situazione reale del Paese attraverso attraverso opere che trattano di famiglie povere, con attori non professionisti ripresi dalla vita di tutti i giorni.
  • particolare attenzione all'uso della lingua (dialetti).

Esordì nel cinema nel 1961 con "Accattone", che narrava del sottoproletariato che vive nelle periferie delle grandi città senza alcuna speranza per un miglioramento della propria condizione, a cui non resta che la morte come via d'uscita da una condizione disperante.

Girò oltre venti film, tutti geniali e provocatori, fino alla morte violenta del 1975.

(English Video)

  • Roberto Rossellini

"Roma città aperta"

"Paisà"

"Germania anno zero"

  • Vittorio De Sica

"Sciuscià"

"Ladri di biciclette"

  • L.Visconti

"La terra trema"

Michelangelo Antonioni (1912-2007) è conosciuto come il maestro dell'alienazione e dell'incomunicabilità.

Di lui ricordiamo la trilogia:

"L'avventura"

"La notte"

"L'eclissi"

Affermò: " La grande difficoltà che uno scrittore deve affrontare per esprimersi "girando" è che nel cinema non esiste la metafora. Tutta la lingua scritta consiste praticamente in una serie di metafore, più o meno concentrate, ora lunghe con paragoni e similitudini, ora immediate. Nel cinema tutto ciò non esiste".

Vera incarnazione di questo profilo era l'attore Clint Eastwood, lanciato da Sergio Leone.

Altre opere fondamentali:

"Per qualche dollaro in più"

"Il buono, il brutto il cattivo"

"C'era una volta il West"

Il suo "Profondo rosso" si distingueva originalmente dal thriller anglosassone.

Il mostro non veniva mai esibito in modo esplicito ma rimaneva nell'ombra, la vittima era sempre una donna e le storie erano ambientate in una grande città italiana.

Il Giallo Horror

Lo Spaghetti

western

Il genere nacque nel 1964, con il film "Per un pugno di dollari", grazie al regista Sergio Leone.

I film erano girati in Europa ed i personaggi non erano mai eroi, ma spesso antieroi mossi da interessi personali piuttosto che da motivazioni idealistiche. Il denaro è l'unico interesse.

Il cowboy italiano gioca sporco e non ci pensa due volte a sparare per primo.

Alessandra Finoia

Escuela Oficial de Idiomas

Il giallo horror italiano trovò negli anni '70 un regista in grado di portarlo al successo internazionale.

Dario Argento ebbe fin dai uoi primi film il merito di stravolgere i canoni narrativi dell'horror dandogli la tensione del thriller.

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