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Transcript

Rapporto 2013 sull’Innovazione

FOCUS per la provincia di Piacenza

Innovazione e conoscenza

L’effettiva innovazione

Gli ambiti di ricerca per il miglioramento della competitività

Benefici dell'Innovazione

Le fonti informative

Testo domanda: «Secondo la sua opinione, da quali dei seguenti ambiti di ricerca la vostra azienda potrebbe ricevere maggiori benefici per aumentare la propria competitività?».

L’effettiva innovazione

letta tramite alcuni indicatori di input-output

Ostacoli all'Innovazione

Primo beneficio a Piacenza miglioramento del risultato economico, che precede il principale beneficio riconosciuto a livello regionale: il miglioramento della qualità dei prodotti/servizi.

Rilevanti, soprattutto per Piacenza, anche la conquista di nuovi mercati e il miglioramento dei tempi di lavorazione.

A partire dai dati dell’Osservatorio, si è calcolata una serie di indicatori, distinguendoli fra:

  • fattori abilitanti esterni, riferiti al sistema e al contesto (es., % di laureati fra la popolazione residente, caratteristiche demografiche popolazione, ecc.);
  • fattori abilitanti interni all’azienda (input), riferiti all’attività dell’impresa (es., quota percentuale di laureati fra i dipendenti, investimenti in R&S, ecc.);
  • output, relativi ai risultati e alle ricadute registrate dall’impresa.

Innovazione effettiva

L’analisi è stata condotta sull’intero campione ed anche per dimensioni d’impresa, settore economico di attività e appartenenza o meno alla green economy.

E si è sostanzialmente constato che le imprese appartenenti a categorie con migliori risultati in termini di input sono quelle che hanno migliori risultati sugli indicatori di output.

L’effettiva innovazione indicatori di input-output

Le aree di investimento

In cosa le imprese hanno effettivamente investito?

A Picenza quota leggermente più alta di imprese non innovative (56,6% contro 53,6%); dato provinciale in netto miglioramento rispetto a biennio precedente. Prevale innovazione di prodotto e di processo di tipo incrementale.

Innovazioni radicali introdotte da una minoranza di imprese, specie a Piacenza.

Prevale innovazione di prodotto e di processo di tipo incrementale.

Innovazioni radicali introdotte da una minoranza di imprese.

L’innovazione è generata principalmente all’interno dell’azienda; in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati da una minoranza; interamente esternalizzata per quota rilevante di casi, in crescita.

Innovazione effettiva /2

Caratteristiche delle imprese che non hanno introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio

La quota di imprese che non ha introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio è più elevata fra la piccola impresa (sia a Piacenza che nel resto della regione).

Innovazione

e crisi economica

Rispetto al settore, a Piacenza maggiore capacità d’innovazione per le aziende dell’industria meccanica, mentre a livello regionale fra quelle dell’elettricità/elettronica, del chimico/farmaceutico, plastica, gomma e della meccanica.

Pavitt: la quota di imprese che negli ultimi tre anni non hanno innovato diminuisce all’aumentare del grado di specializzazione e di dotazione tecnologica.

Molto rilevante la relazione con l’indice di apertura a valle (relazione bidirezionale):

  • fra le imprese con apertura a valle nulla la percentuale che non ha introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio è del 64,4%;
  • fra le imprese con apertura a valle marginale non hanno innovato il 50%;
  • fra quelle con grado di apertura significativo non hanno innovato il 25,0%.

Fra le imprese che hanno introdotto innovazioni, la quota che ha accresciuto il proprio fatturato è pressoché doppia di quella registrata fra le imprese non innovative, sia a livello provinciale che regionale. La quota cresce fra quelle che hanno introdotto innovazione radicale.

Caratteristiche del campione

Anche da analisi multivariata (logit) emerge ruolo di primo piano di dimensioni aziendali, internazionalizzazione; minore peso del settore economico.

Varie dimensioni rilevate e utilizzate in sede di analisi per caratterizzare il campione di imprese e studiare al meglio i processi di innovazione:

  • Dimensioni dell’impresa: netta prevalenza della piccola e della micro impresa.
  • Settore economico di attività: prevalenza della metallurgia e della meccanica, settori sovra-rappresentati rispetto alla realtà regionale, in cui maggiore rilevanza hanno anche la moda e l’agro-alimentare.

% imprese che hanno investito nelle rispettive aree/ambiti. % ordine decrescente 2012

Innovazione e infrastrutture digitali

Fatturato: è la dimensione su cui si registrano le più forti flessioni. Quasi metà (47,5%; 46,6% a livello regionale) delle imprese piacentine intervistate dichiara una contrazione del proprio volume d’affari. Miglioramento rispetto al 50% del 2012.

  • Tassonomia di Pavitt: prevalgono imprese manifatturiere di tipo tradizionale, ma è considerevole anche l’incidenza delle imprese con forti economie di scala (scale intensive) e, distanziate, quelle con offerta specializzata.

Occupazione: contrazione inferiore a quella del fatturato. Situazione stabile per oltre 61% imprese, ma riduzione per 30% circa dei casi (28,8% in ER).

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) sono considerate uno dei principali fattori abilitanti dell’innovazione.

Ormai ridotta al 2% (2,5% nel campione regionale) la quota di imprese che dichiara di non avere alcuna connessione internet: erano oltre il 6% nelle due precedenti rilevazioni.

Poco diffusa la connessione analogica, a vantaggio di connessioni più veloci, in primis l’Adsl.

  • Usate numerose altre variabili – anche come indipendenti in sede di analisi bivariata: anno di costituzione, connessione internet, internazionalizzazione, conversione alla green economy, tipo di clientela principale, ecc.

Investimenti: li ha ridotti oltre un quarto delle imprese (25,7%), dato in linea con quello regionale.

Esportazioni: andamento meno critico, con oltre un quarto dei casi in crescita sia a livello provinciale che regionale.

Innovazione e infrastrutture digitali /1

Innovazione e infrastrutture digitali /2

Ambiti di sviluppo legati alla banda ultra larga

Servizi che le imprese usano o intendono usare prossimamente (%)

Struttura del rapporto

Innovazione ed eco-sostenibilità

Testo domanda: «Avendo a disposizione un collegamento a 100 Mb/s (banda ultra larga), in quali ambiti potreste trarne giovamento?»

Le funzioni a cui le imprese sono prioritariamente interessate sono la navigazione internet e la gestione della posta elettronica.

Green Economy

Il rapporto fa riferimento a:

  • dati e indicatori di contesto,
  • dati tratti da Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-Romagna.

Oltre a considerare i dati di sfondo sulla qualità dell’ambiente e urbana (rifiuti, aria, energia, ecc.), quest’anno ci si è concentrati sulla green economy.

Eco-tendenze

Dall’indagine risulta che il 17,5% delle imprese di Piacenza già convertite alla green economy, cui aggiungere 4,1% che dichiara che intende farlo a breve. Si tratta di valori percentuali leggermente superiori a quelli medi regionali.

Andamento negli ultimi tre anni delle seguenti quattro dimensioni

Sono green più le imprese medie/grandi (33,3%) che le piccole (16,5%) e quelle appartenenti a reti d’imprese (25%; 38,8% nel campione regionale).

Il settore più verde a Piacenza è l’agro-alimentare (nel campione regionale l’industria dei materiali non metalliferi), anche se si nota soprattutto una “trasversalità” del green.

Relazione con il grado di internazionalizzazione: si va dall’11,9% di imprese green fra quelle con apertura a valle nulla al 19,4% fra quelle con apertura significativa.

Stretta relazione poi fra conversione al green e innovazione: fra le imprese convertite al green il 71,4% ha introdotto almeno un’innovazione nell’ultimo triennio, mentre fra le altre imprese ha innovato il 38,1%.

Aspetto più critico sono gli input energetici, aumentati del 21,2%, a fronte di un aumento delle emissioni inquinanti nell’atmosfera per il 3,4% dei casi, della produzione di rifiuti dell’8,4% e di una diminuzione del recupero di rifiuti dell’8,9%. Solo per quest’ultima dimensione il dato di Piacenza più soddisfacente di quelli medi regionali.

volto allo studio del grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole, all’analisi dei punti di forza, delle aree di miglioramento e delle criticità, nonché delle esigenze espresse dalle imprese del territorio.

Da notare comunque anche elementi positivi: il 17% delle imprese indica una riduzione degli input energetici, circa il 14% delle emissioni in atmosfera e della produzione dei rifiuti. Da questo punto di vista sicuramente la tendenza meno favorevole è quella che riguarda il recupero dei rifiuti, aumentati soltanto per il 7,8% dei casi.

Innovazione e sviluppo sostenibile

L’indagine viene realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006) sottoposto a un campione di imprese della regione.

La rilevazione è stata realizzata nel periodo aprile-giugno 2013 e ha visto coinvolte 1.596 imprese e a livello emiliano-romagnolo e 99 per Piacenza.

Innovazione e benessere

I dati regionali sono confrontati, laddove possibile, con quelli nazionali ed europei dello IUS (Innovation Union Scoreboard)

Caratteristiche demografiche, offerta formativa, sistema economico-produttivo, mercato del lavoro, dotazione infrastrutturale, “infrastrutture sociali” (servizi sanitari, sociali, culturali, ricreativi, ecc.), tutela del territorio, ecc. contribuiscono a determinare l’attrattività e la competitività di un territorio e la qualità della vita dei cittadini.

La stessa attrattività fa sì che giungano risorse umane, competenze, capitali, ecc., che a loro volta arricchiscono ulteriormente quel territorio, ecc.

Struttura del rapporto / 2

Si è voluto studiare il territorio come un sistema, sul quale insistono queste diverse componenti, fra loro interrelate.

Si è fatto riferimento a diversi indicatori delle varie dimensioni dell’ampio concetto di qualità della vita: le condizioni di salute, il benessere economico, l’offerta di servizi, la dotazione di capitale sociale, umano ed ambientale e il rendimento istituzionale.

Emerge un quadro assai positivo per l’Emilia-Romagna e la provincia di Piacenza, seppur siano presenti diverse sfide importanti: mutamenti demografici, crisi economico-finanziaria e relative ripercussioni sul sistema economico e sul mercato del lavoro, ecc.

Seguendo sempre questo doppio registro (dati e indicatori di contesto e dati tratti da Osservatorio Innovazione), il rapporto è stato organizzato rispetto

ad alcune direttrici e aree tematiche, legate al tema dell’innovazione:

  • conoscenza e mutamenti demografici e sociali;
  • crisi economico-finanziaria;
  • infrastrutture digitali e Ict;
  • ambiente, green economy, eco-sostenibilità;
  • lettura dei mega-trend;
  • benessere e qualità della vita.

Innovazione e benessere /2

Il quadro – complesso e positivo – che caratterizza l’Emilia-Romagna e le sue province, unito anche alle sfide e ai mutamenti in atto, richiede un ruolo di primo piano per le imprese e l’innovazione.

E le imprese difatti riconoscono sempre più importanti ricadute positive dell’innovazione anche per la collettività.

Oltre un quarto delle imprese piacentine (e ancor più di quelle del campione regionale) che hanno introdotto innovazione indicano benefici ambientali, economici, sociali per il territorio/collettività:

  • in primis, l’accresciuta sostenibilità e tutela ambientale (riduzione inquinamento, emissioni, rifiuti, consumi energia, ecc.),
  • poi benefici economici e occupazionali,
  • ed anche miglioramenti sicurezza sul lavoro e condizioni di lavoro,
  • poi qualità prodotti, soprattutto nell’agro-alimentare, con crescente interesse per prodotti naturali, biologici, ecc.,
  • a loro volta tutti aspetti, che insieme anche ad altri indicati, possono migliorare la qualità della vita dei lavoratori, dei consumatori/utenti e, più in generale, dei cittadini.

Le imprese ritengono però che ciò sia scarsamente colto dalla collettività e soprattutto dalla clientela, in particolare a Piacenza.

Imprese, sfide e mega-trend

Se il mondo dell’impresa deve avere un ruolo centrale per far fronte alle sfide in essere sopra evidenziate, ci si è domandati: quanto le imprese sono consapevoli delle attuali tendenze macro-economiche?

Si sono pertanto presentati alle imprese i c.d. mega-trend mondiali (Singh), raggruppati nei quattro scenari/aree di interesse della Regione Emilia-Romagna (green economy, innovazione del manifacturing, tecnologie per la salute, pervasività delle Ict); e si è domandato alle imprese quanto li considerano importanti.

Rilevanza dei mega-trend

Rilevanza attribuita dalle imprese all’impatto che i mega-trend potranno avere sull’azienda (% Molto + Abbastanza)

Costruendo 4 indici per le 4 aree sulla base dei punteggi nei singoli mega-trend, la dimensione più rilevante a PC risulta quella delle Tecnologie per la salute (al terzo posto a livello regionale, dove prevale l’area della green economy).

introduzione di innovazione

radicale / generativa

da parte delle PMI...

http://www.percorsierratici.it/pagina_del_diario/23

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